Blek Macigno

BLEK MACIGNO

 

L'eroe chiamato Blek per i suoi capelli biondi e detto Macigno per la sua forza fisica e i suoi poderosi muscoli, è un trapper dai saldi ideali: lealtà, libertà e indipendenza dagli inglesi.

La sua esclamazione tipica è "Corna d'alce".

IL PROFESSOR OCCULTIS

 

Occultis, nome di fantasia di un personaggio colto ed intelligente, stravagante ma anche coraggioso, audace ed estroso, si vanta di possedere poteri innaturali; compie spesso giochi di prestigio, non si fa scrupolo di rubare qualche gallina ai vicini ed ha una moralità alquanto "elastica" nei confronti della gente semplice, che si lascia facilmente turlupinarei, ma accorre sempre in difesa dei bisognosi ed è sempre pronto a combattere contro gli odiati inglesi. esibisce un linguaggio forbito, a partire dalle esclamazioni più frequenti: "poffarbacco".

Blek Macigno era un trapper che viveva nelle foreste americane insieme con una colonia di patrioti che combattevano contro i soldati inglesi (chiamati "giubbe rosse"), che vivevano nelle caserme ma compivano ogni sorta di soprusi sui poveri; mangiavano e bevevano nelle osterie fino ad ubriacarsi e poi maltrattavano tutti i malcapitati che incontravano.

La comunità dei trappers di cui faceva parte Blek era guidata dal comandante Connelly.

Blek Macigno viveva con il professor Occultis e il piccolo Roddy.

 

RODDY

 

Roddy vive con Blek e Occultis, è un ragazzino vivace amante dell'avventura. Partecipa alle azioni dei suoi amici, dimostrando coraggio e sprezzo del pericolo, benché non sia altro che un ragazzino.

Non teme di partecipare ad azioni di guerra contro gli inglesi e, a volte, contro gli indiani.

EPISODIO: I TRE TEMERARI

 

Blek. Occultis e Roddy incontrano un loro amico ferito dagli indiani  Iroquois, che fino ad allora avevano mantenuto sempre rapporti amichevoli e pacifici con i bianchi. Il poveretto, terrorizzato, racconta loro che ormai gli indiani hanno dichiarato guerra ai bianchi, sobillati da Peter van Peter. Il nome non è nuovo ai nostri amici: si tratta di un bianco che, duecento anni prima, aizzava gli indiani contro i bianchi e, per questo, era stato condannato all'impiccagione. Questo redivivo Peter van Peter dichiara, appunto, di avere duecento anni e di essere lo spirito incarnato dell'antico guerriero, che guiderà gli indiani all'annientamento di tutti i bianchi.

Il suo aspetto è veramente lugubre e spettrale: indossa abiti antichi ed assume la stessa foggia e l'aspetto del tristemente famoso Peter van Peter.

I tre temerari, Blek, Occultis e l'immancabile Roddy decidono di chiamare a raccolta tutti i trappers contro Peter van Peter per ricondurre gli indiani alla ragione. Gli indiani, ormai indottrinati dal bandito, assalgono tutti coloro che vogliono riportare pace tra i popoli. Tra tutti si sparge la voce che l'invincibile Peter van Peter sia immortale e che sia impossibile sconfiggerlo. Anche i trappers superstiziosi credono che sia inutile combattere contro di lui.

Durante una scaramuccia con gli indiani, i tre, pur di non essere uccisi, si rifugiano in un fortino inglese, sapendo che rischieranno di essere condannati a morte. Decidono con il comandante inglese di unire le loro forze per combattere il comune nemico. Molti soldati, però, sono convinti che sia inutile combattere contro uno spirito immortale e non vogliono collaborare con Blek.

Quando Peter van Peter si avvicina al fortino, Blek, con voce roboante, gli impone un duello, convinto di aver a che fare con un imbroglione e non con un essere immortale. Alla fine non solo gli inglesi, ma gli stessi indiani sono costretti a ricredersi. Sconfitto a duello da Blek, egli dovrà essere consegnato nelle mani della giustizia per subire un processo. Piuttosto che rischiare una condanna a morte, durante il tragitto van Peter si butta in un abisso e muore.

Blek perdonerà i suoi vecchi amici, colpevoli soltanto di aver creduto nei poteri sopranaturali di un imbroglione.

 

(Liberamente tratto da "Il grande Blek", ESSEGESSE, I Classici del fumetto di Repubblica)