CHARLES PERRAULT - Il gatto con gli stivali

CHARLES PERRAULT - Il gatto con gli stivali

Libero adattamento teatrale a cura di Cultura&Svago

 

E' vietata la rappresentazione teatrale o pubblica, l'utilizzazione di questi testi e la citazione anche solo di una parte di essi. E' vietata la riproduzione a stampa o sul web, anche solo parziale.

PERSONAGGI (In ordine di apparizione)

MUGNAIO

ARDUINO

ALVARO

GERMANO

GATTO

SERVO DEL RE

RE

ISABELLA

ORCO

Cocchiere, paggi, servi, contadini

ATTO PRIMO

 

SCENA PRIMA

 

A casa del mugnaio

 

MUGNAIO (nel letto di morte) - Cari figli, sto per morire. Vi lascio tutti i miei beni: ad Arduino, che è il maggiore, lascio il mulino; ad Alvaro, mio secondogenito, lascio l’asino; a Germano, che è il più piccolo, lascio in eredità il gatto.

ARDUINO – Grazie, papà. Nel mulino potrò lavorare e star bene tutta la vita.

ALVARO – Grazie, papà. Con l’aiuto dell’asino, potrò tirare avanti onestamente.

GERMANO – Grazie, papà, ma non potrò campare col tuo aiuto.

ARDUINO - (Chiude gli occhi al padre)

ALVARO – Povero papà. Ha pensato a noi fino alla fine.

GERMANO - Povero papà, ma a me non ha pensato abbastanza.

ARDUINO (ad Alvaro) - Io con il mio mulino e tu con il tuo somaro faremo società; io preparerò la farina e tu la consegnerai ai clienti. Ci arricchiremo in pochi anni!

GERMANO (Tra sé) - E io?

SCENA SECONDA

 

Dopo il funerale i tre fratelli si avviano. Il gatto li segue

 

ARDUINO – Vado al mulino; dovrò darmi da fare subito per avviare il lavoro.

ALVARO – Vado a prendere l’asino; mi preparerò per vendere la tua farina.

GERMANO - Io so che sei un buon gatto, ma non ho di che mangiare e non posso provvedere a te. Lasciami..

GATTO – Caro mio, non ti disperare! Procurami un sacco e un paio di stivali per andare nel bosco; vedrai che non sei stato affatto sfortunato..

GERMANO – Ah! Sai anche parlare!

GATTO – La necessità aguzza l'ingegno.

 

SCENA TERZA

 

GERMANO (al gatto) – Eccoti il sacco e gli stivali.
GATTO – (Infila gli stivali e si pone il sacco sulle spalle). Andrò ad una riserva di caccia, dove si trovano molti conigli selvatici.
GERMANO – Bravo! Così oggi mangeremo coniglio in salmì!

GATTO – Il coniglio non è per te. Abbi fiducia!

 

SCENA QUARTA

 

Nel bosco

 

GATTO (mette un po' di crusca e d'insalata nel sacco; si stende a terra come se fosse morto. Un coniglio cerca di prendere l’insalata, ma viene chiuso nel sacco). Bene! Bene! La trappola ha funzionato. Con questo sistema mi procurerò cacciagione in abbondanza e farò arricchire il padrone.

 

 

 

ATTO SECONDO

 

SCENA PRIMA

 

Alla corte del re

 

GATTO (arriva al castello. A un servo) – Conducimi dal re

SERVO – Cosa vuoi da sua maestà? E che cosa porti nel sacco?

GATTO – Devo fornirgli degli ottimi servigi, non temere!

 

SCENA SECONDA

 

GATTO (Al Re) - Maestà: mi invia a Voi il mio signore e padrone, con questo piccolo omaggio destinato alla vostra regale mensa.

RE – Io sono un buongustaio. Sono felice di questo dono. Ma chi è il tuo padrone?

GATTO – E’ il marchese di Carabas.

ISABELLA (la figlia del re) – Non conosco questo marchese, ma tu, gatto, che sei il tuo servitore, parli molto bene!

RE – Neanch’io, figlia mia, l’ho mai sentito nominare, ma deve trattarsi di un Marchese assai simpatico.

GATTO – Vi lascio, maestà! (Tra sé) (Devo procurami qualcosa per me e per Gemano: anche noi dobbiamo mangiare)

 

SCENA TERZA

 

Alla corte del re, il giorno dopo

 

GATTO (Al re) – Ecco a Voi, Maestà, questi quattro fagiani dorati. Sono un modesto omaggio del mio signore e padrone, il Marchese di Carabas.

RE – Ringrazia da parte mia il tuo signore e padrone. Ti congedo (Il gatto esce. Il Re a Isabella) Non si può sapere chi è quest’uomo tanto nobile e generoso?

ISABELLA – Deve essere un tuo devoto suddito, un nobile così generoso deve per forza essere anche bello e simpatico (con occhio languido).

 

SCENA QUARTA

 

Alla corte del re, il giorno dopo

 

GATTO (Al re) – Maestà, mi permetto di donarvi questo cinghiale, un piccolo pensiero da parte del mio signore e padrone, il Marchese di Carabas, per la cucina regale.

RE – Ringrazia ancora per me il tuo signore e padrone. Vai pure (Il gatto esce. Il Re a Isabella) Fino ad ora non avevo mai saputo di avere un suddito così devoto.

ISABELLA – Speriamo che questo tuo devoto suddito si presenti assieme al suo gatto. Chissà come è bello e gentile (Sospira).

 

ATTO TERZO

 

SCENA PRIMA

 

GATTO – (A Germano) – Presto, svegliati! togliti questi stracci e immergiti nel lago. Tra poco passerà di qui la carrozza reale!
GERMANO - Ma io non so nuotare!.
GATTO - E via! Nel laghetto non c'è più di mezzo metro di acqua. Dovrai star seduto e far uscir fuori solo la testa, perché nella vettura c'è anche la principessa Isabella.
GERMANO – Speriamo bene!

 

SCENA SECONDA

 

Al laghetto

 

GATTO (Corre incontro alla carrozza Reale e comincia a gemere, a sbracciarsi, a chiedere aiuto) - Vi prego, Maestà, soccorrete il mio signore e padrone, il Marchese di Carabas

RE (affacciandosi dalla carrozza) - Che cosa è successo al tuo nobile padrone?

GATTO - Alcuni malviventi lo hanno spogliato dei preziosi abiti e lo hanno gettato nel lago per farlo annegare.
RE – Presto, a me! Paggi! Servi! Correte tutti a salvare il povero Marchese di Carabas. Presto! Presto! (Chiama il cocchiere) Manda a prendere l’abito più sontuoso per il signor Marchese, al soccorso del suddito più generoso e nobile del regno. Corri! (Arrivano paggi, servitori, coppieri, maggiordomi, ciambellani, consiglieri. Un servo porta un abito tutto ricamato d’oro).
ISABELLA – Oh, mio povero Marchese!

 

SCENA TERZA

 

Appare Germano, sontuosamente vestito. Isabella lo vede e se ne innamora

 

GERMANO (Si inchina al re e ad Isabella).

RE – Mio caro Marchese, prendete posto nella nostra carrozza. Andiamo al castello! (Al cocchiere) Presto. Andiamo subito al castello.

ISABELLA – Mio buon marchese!

GERMANO – Dolcissima principessa! (Sale sulla carrozza).

 

SCENA QUARTA

 

GATTO – (Ai contadini che lavorano nei campi, gridando, con voce insinuante) - Ehi buona gente, tra poco passerà la carrozza del Re; se vi domanderanno di chi è questa terra rispondete che è del Marchese di Carabas ... Non ve ne pentirete! (Passa la carrozza del Re)

RE (Si affaccia dalla carrozza e chiede ai contadini che lavorano) - Ma di chi è questa bella terra?

CONTADINI (in coro) - E' del Marchese di Carabas, Sire.

 

SCENA QUINTA

 

A casa dell’Orco Ezechiele, il padrone delle terre intorno

 

GATTO (Ai servi) Dite al vostro padrone di ricevermi subito.

(Appare l’Orco. Il Gatto gli fa una grande reverenza, infine gli chiede) - Ma è proprio vero, Signor Orco, che lei è capace di trasformarsi in qualsiasi animale vivente?... C'è chi dice  che non è vero.
ORCO (Ride) - Vorrei proprio vedere chi dice di no! Guarda! ( si trasforma in un enorme leone).
GATTO – Basta! Basta! Mi avete convinto! Capisco bene che potete trasformarvi in un animale tanto grosso. Ma non sapreste trasformarvi in un animale piccolo piccolo, ad esempio un piccolo topo di campagna?..
ORCO (Ride. Si trasforma in un topolino) – Io riesco a trasformarmi nell'animale che voglio io.

GATTO (salta addosso al topolino e lo divora. Ai servi allibiti, parlando con dolcezza) - Tra poco giungerà al castello la vettura dorata con il Re e il vostro nuovo padrone. Voglio che siano ricevuti con tutti gli onori e con un gran pranzo di gala. (Rivolto alla carrozza del re che sta arrivando) – Benvenuto, sire, nel castello del Marchese di Carabas!


SCENA SESTA

 

Nel salone del castello dell’Orco, tutti sono seduti a tavola.

Il Re è l’ospite d’onore. Germano e Isabella parlano

affettuosamente, mentre tutti mangiano e brindano.

 

GERMANO (Al re) – Maestà, volete concedermi la mano di vostra figlia?

RE – Con immensa gioia. Vi sposerete al più presto (Tutti brindano).

GATTO (Tra sé) – Finalmente potrò togliere questi scomodi stivaloni e tornare a fare il mio mestiere di gatto. (Brindando in direzione di Germano e di Isabella) Auguri e figli maschi!!!

 

TELA