Tradizioni dell'Epifania

Gli antichi Romani

 

La prima personificazione della Befana risale agli antichi Romani, secondo i quali, tra il Natale e l'Epifania, alcune divinità femminili guidate da Diana, dea lunare della vegetazione, volassero sui campi per renderli fertili,

 

Leggenda della Befana

Secondo la leggenda, i tre Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, andando verso Betlemme, incontrarono una vecchina e le chiesero la strada. La vecchietta fu così gentile che i tre le proposero di unirsi a loro, ma lei rifiutò.

Subito dopo, essendosi pentita di non aver accettato il passaggio, preparò un cesto di dolci da portare in dono e si mise a cercarli, ma i magi erano già lontani. Così, la Befana bussò ad ogni porta lungo il cammino, donando un po' di dolci ai bambini che incontrava, sperando che tra loro ci fosse Gesù Bambino.

Poiché il cammino era lungo, la Befana consumava tante calze e scarpe, per cui  è nata l'usanza di appendere le calze al camino. Se la Befana ne ha bisogno, può prenderle per sé. Se non le occorrono, come segno di ringraziamento le riempie di dolci.

Festività religiosa e pagana

L'Epifania è una festività religiosa, che corrisponde all'arrivo dei Re Magi a Betlemme per la nascita di Gesù.

La figura della befana si richiama ai riti propiziatori pagani legati al solstizio d'inverno e al raccolto dell'anno nuovo. Secondo gli antichi Romani, nelle notti tra il Natale e l'Epifania, alcune divinità femminili guidate da Diana, dea lunare della vegetazione, volavano sui campi per renderli fertili. La  dodicesima notte dopo il Natale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura, che appariva sotto le vesti di una strega. Madre Natura, sfiorita dopo un anno di lavoro, veniva bruciata per poi rinascere dalle sue ceneri. Prima di morire,  Madre Natura distribuiva i semi da piantare nei mesi successivi.

Alla festività religiosa si associano tradizioni e usanze diverse da una regione all'altra, che hanno tutti in comune l'usanza di appendere al camino le calze piene di dolciumi. L'usanza del carbone è legata ai falò di fine anno compiuti come rito propiziatorio.

 

Usanze regionali in Italia

In diverse regioni d'Italia si compiono riti di purificazione. Si bruciano dei fantocci di paglia a forma di vecchia.

Nel comune di Montescaglioso ( Prov.di Matera), la notte del 5 gennaio è chiamata la Notte dei Cucibocca. Diverse persone si travestono da malandrini, incappucciati con le catene ai piedi e si aggirano per le vie, minacciando i bambini di cucire loro la bocca se non faranno silenzio mentre la Befana distribuisce i doni.

A Fornovo sul Taro, in provincia di Parma,il 6 gennaio si tiene il Raduno Nazionale delle Befane e dei Befani. Per le strade della città sono presenti numerosi mercatini, organizzati da allegre befane.

A Urbania, in provincia di Pesaro e Urbino c'è la Casa della Befana dove la Vecchietta prepara i suoi regali: tesse sciarpe e prepara il carbone dolce per i più monelli. Infine vi è la tradizionale sfilata della calza più lunga del mondo.

A Venezia si tiene la regata delle Befane. I vogatori, travestiti da befane, formano un corteo di barche fino al ponte di Rialto, dove  è appesa una gigantesca calza della Befana.

A Verona, in Piazza Brà, si svolge il tradizionale Rogo della Vecia. Un grosso pupazzo di paglia, dalle sembianze di donna vecchia, viene bruciato per scongiurare la sfortuna e il malocchio.

Savona, i bambini attendono la Befana che Vien Dal Mare. La famosa vecchietta scende al porto di Savona per distribuire doni ai bambini.

Nel Veneto e nel Friuli, durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio si formano dei grandi falò, realizzati con cataste di legno e paglia (“pan e vin”). Sulla cima della catasta viene posta c’è “la vècia”, un pupazzo vestito di stracci, che rappresenta l’anno vecchio. L’accensione del falò è accompagnata da canti e vin brulè. Le fiamme rappresentano la forza e la vivacità del nuovo che avanza eliminando tutto ciò che è vecchio per farsi spazio. Guardando la direzione del fumo si può scoprire se l'anno nuovo sarà fortunato oppure no.

Usanze nel mondo

 In Islanda il giorno dell'Epifania corrisponde al tredicesimo, ossia cade esattamente 13 giorni dopo Natale. Si celebra con una fiaccolata con elfi, fate e Babbo Natale.

In Spagna, la sera prima dell'Epifania, si lascia sulla porta di casa dell'acqua, per dare da bere ai cammelli dei re Magi, assetati dopo il lungo viaggio per raggiungere il Messia.

In Repubblica Ceca, a Praga, per l'Epifania si svolge la Nuotata dei Re. Tre uomini incoronati si gettano nelle acque gelide della Moldava per attraversare il fiume a nuoto e arrivare sull’altra sponda, accompagnati da altri temerari.

In Russia, il 6 gennaio, si festeggia il Natale ortodosso. Secondo la leggenda, Padre Gelo e una simpatica vecchietta, che si chiama Babuschka, distribuiscono i doni.

In Romania gruppi di bambini bussano alle porte per chiedere di raccontare delle storie per avere qualche monetina.

In Bulgaria il rito dell'Epifania prevede una danza tradizionale, che si chiama Mazhko Horo. I sacerdoti lanciano un crocifisso nelle acque dei fiumi e laghi. Si fa la gara per recuperarlo: chi lo otterrà, per un anno sarà libero da malattie e da spiriti maligni.

 

In Etiopia la festa dell'Epifania cade il 19 gennaio e si chiama Timkat, legata al mito dell'Arca dell'Alleanza, che  viene portata in processione fino a un fiume. Il sacerdote benedice l'acqua, in cui i fedeli si immergono per rinnovare il battesimo.