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PETALI PROFUMATI - I vostri haiku
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DEFINIZIONE
L'haiku è un breve componimento nato dall'usanza di utilizzare soltanto la strofa superiore del tanka. Esso è costituito complessivamente da diciassette sillabe, così suddivise: cinque-sette-cinque.
L'haiku si ispira alla cultura zen. Fa riferimento alla natura nei suoi molteplici aspetti e alla stagione in corso. Un elemento caratterizzante dell'haiku, che deve essere necessariamente presente, è detto kigo. Esso è costituito da una parola riferita al mondo della natura, ossia la terra (es: fiore, ramo) e dell'universo (sole, luna), del tempo (ciclo giorno-notte: alba, aurora, mattino, pomeriggio, sera, notte) e della stagione (primavera, estate, autunno, inverno o un nome dei mesi dell'anno, neve e i colori), ma anche animali (farfalla, lucciola, rana). In alternativa, nell'haiku deve essere presente il piccolo kigo, ossia il riferimento ad un momento particolare della giornata (alba, mattino, tramonto, sera, notte).
"Quando componi un verso, fai in modo che niente allontani la tua mente da ciò che scrivi; la stesura di uno haiku è il frutto di un solo, irripetibile istante, esattamente come l'albero abbattuto da un taglialegna o l'avversario sconfitto dalla lama del guerriero" - Matsuo Bashō
LA DIVISIONE SILLABICA
In giapponese non esistono i dittonghi: due vocali accostate costituiscono un solo onji. Poiché l'haiku è di origine giapponese, la suddivisione sillabica sottostante e la punteggiatura variano rispetto all'italiano. Pertanto si consigliano la scansione metrica con sinalefe e l'assenza di ogni punteggiatura. Per il conteggio delle sillabe ricordiamo la sinalefe: quando, all’interno di un verso, una parola termina per vocale (o dittongo) e la successiva inizia per vocale (o dittongo), le loro sillabe si uniscono formando una pronuncia unica.
Dal primo verso dell’Iliade (Omero)
Cantami, o Diva, del pelide Achille
Normale divisione sillabica: Can / ta / mi / o / di / va / del / pe / li / de / A / chil /le (13 sillabe)
Scansione metrica con sinalefe: Can / ta/ mi^o / Di / va / del / pe / li/ de^A / chil / le (11 sillabe)
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MAIUSCOLE E MINUSCOLE
E' possibile iniziare il primo verso con la maiuscola e, dopo la cesura, scrivere con l'iniziale maiuscola il verso che segue. In alternativa possiamo scrivere tutto con caratteri minuscoli, evidenziando la cesura con un trattino.
Esempio:
Uso della maiuscola
Torna il sereno
Dopo la pioggia splende
l'arcobaleno
Uso della minuscola con trattino
torna il sereno-
dopo la pioggia splende
l'arcobaleno
CHIARIMENTI SUL KIGO E SUL PICCOLO KIGO
Il kigo e il piccolo kigo debbono essere facilmente identificabili: il vento da solo non è kigo, la montagna in sé non è kigo. Le stelle, come la luna e il sole, sempre presenti in tutto l’arco della giornata, sono visibili soltanto in determinati orari. La montagna, le colline, la spiaggia e il mare, il vento, non costituiscono un kigo perché, di per sé, non sono riconducibili ad una sola stagione.
LUNA
Luna di notte/chiarore di luna/luna piena/luna nuova/luna calante/raggi di luna/luna estiva/luna di settembre/luna nuova di marzo/pallida luna di novembre SONO KIGO
Luna che gira intorno alla terra/luna nostro satellite/luna bugiarda/luna caprese/luna storta/avere la luna NON SONO KIGO
SOLE
Sole a picco in giugno/nasce il sole SONO KIGO
Bella come il sole/La terra gira intorno al sole/NON SONO KIGO
STELLE
Vedo le stelle in cielo (notte/stelle cadenti (S.Lorenzo)/ brillano le stelle di notte SONO KIGO.
Cado e vedo le stelle/sei la mia stella/L’amor che move il sole e le altre stelle NON SONO KIGO
SPIAGGIA
Spiaggia affollata (estate) è kigo; spiaggia desolata (inverno) è kigo; spiaggia di per sé non è kigo.
MONTAGNA
Montagna innevata è KIGO – Casa in montagna o gita in montagna NON SONO KIGO.
MARE
Mare caldo, mare d’inverno SONO KIGO. Mare mosso o mare agitato NON SONO KIGO.
CONDIZIONI ATMOSFERICHE
La NEVE (inverno) e la RUGIADA (mattino) sono kigo; la pioggia e la nebbia (presenti in ogni stagione) non sono kigo.
Il VENTO che può soffiare in ogni periodo dell’anno non costituisce kigo. Vento dell’est, vento del sud, libeccio, brezza di primavera, bora invernale sono KIGO
CALENDARIO
I mesi dell’anno sono chiaramente kigo; anche le stagioni lo sono.
FLORA E FAUNA
Fiori, alberi e piante che sbocciano, crescono o muoiono in una particolare stagione sono kigo. Le foglie, di per sé, non sono kigo. Le foglie cadenti sono kigo se il contesto è autunnale (le foglie possono cadere in qualsiasi periodo dell’anno per il vento o un temporale). Le foglie verdi sono kigo se si tratta di una pianta che emette le foglie in un particolare periodo dell’anno (esclusi i sempreverdi). Per quanto riguarda la fauna, valgono gli stessi criteri: il gatto e il cane non sono kigo, ma un animale nella stagione degli amori è kigo; la rondine è kigo, la gallina non lo è. Possiamo considerare kigo animali che in primavera perdono le corna e le ricostruiscono proprio in questa stagione, come alci, daini, cervi.
FESTE E RICORRENZE
Poiché caratterizzano uno specifico giorno o periodo del calendario, costituiscono kigo Natale, Pasqua, l’Assunta, Ognissanti, il giorno dei morti, Halloween; la Festa dei lavoratori, San Valentino, Carnevale; la gita pasquale, le strenne natalizie, la sfilata dei carri di Carnevale.
KIGO
PRIMAVERA Cielo azzurro Fave fresche Agapanto Azalea Aquilegia Anenome
Amarilli Bocca di leone Bucaneve Biancospino Begonia
Camelia Croco Ciclamino Cardo Campanula Calendula Calla Celosia Cineraria Dalia Dente di leone Erica
Fiore di ciliegio Gazania Ginestra Genziana Fresia Fiordaliso
Iris Magnolia
Mandorlo in fiore Mimosa Narciso Ortensia Orchidea Primula Peonia Papavero Polianto
Primule Rododendro Salice Silene Saponaria Tamerice Tulipano Tarassaco Viola Violacciocca Fragole Carciofi
Allodola |
ESTATE Costume da bagno Bikini Pareo Ombrelloni sulla spiaggia Sole cocente Sole di mezzogiorno Assunta Achillea Alstroemeria
Altea rosata Canna indica
Camelia
Delfinio Gerbera Giglio tigrato Girasole
Gladiolo Lavanda
Lilla
Peonia
Pisello odoroso Verbena Violacciocca Menta Basilico Origano Timo Nespola Ciliegia Gelso Pesca Susina Albicocca Anguria Cocomero Fagioli Fagiolini Melone Melanzana Pannocchie Pomodoro Peperone Zucchine Spighe di grano
Airone
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AUTUNNO
Convolvolo Croco Ciclamino
Dalia Castagna Cavolo
Riso
Beccaccia |
INVERNO Cappotto Sciarpa Guanti di lana Piumone Pigiamone Camino acceso Stufa Natale Santo Stefano San Silvestro Capodanno Carnevale Sfilata dei carri Maschere di carnevale Carri carnevaleschi Coriandoli e stelle filanti San Valentino Neve Fiocchi di neve Nevischio Brina Gelo Freddo intenso Orso bianco Ermellino Ghiro Cigno Cachi Castagne Caldarroste
Agrifoglio
Fresia Rose
Agrifoglio Sedano Verza Pipistrello Riccio (istrice) Marmotta
Alce |
NON SONO KIGO (a meno che nel testo non sia indicata una stagione o una fase della giornata)
AMORE – SEMPRE – TEMPO – VIAGGIO - MAI
Fonti:
http://pianetabambini.it/nomi-immagini-fiori-primavera-foto/
http://www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/12053-10-piante-fioriscono-in-inverno
COMPONIMENTI DI ISPIRAZIONE ORIENTALE
IL TANKA
Il tanka è un componimento poetico d'origine giapponese di 31 sillabe (morae). È formato da 5 versi, di cui due di 5 sillabe e tre di 7, così disposti: 5,7,5 / 7, 7. La strofa superiore e quella inferiore sono divise fra loro e tra le due vi deve essere un evidente contrasto.
L'HAIKU
L'haiku è un breve componimento nato dall'usanza di utilizzare soltanto la strofa superiore del tanka. Esso è costituito complessivamente da diciassette sillabe, così suddivise: cinque-sette-cinque.
L'haiku si ispira alla cultura zen. Fa riferimento alla natura nei suoi molteplici aspetti e alla stagione in corso. Un elemento caratterizzante dell'haiku, che deve essere necessariamente presente, è detto kigo, costituito da una parola riferita al mondo della natura. In alternativa, nell'haiku deve essere presente il piccolo kigo, ossia il riferimento ad un momento particolare della giornata.
IL SENRYU
Anche il senryu, come l'haiku, è una breve composizione di origine giapponese; è composto da tre versi, di cui quello centrale è un settenario, mentre il primo e il terzo hanno cinque sillabe. Prende il nome dal poeta Karai Senryū, che per primo ne pubblicò una raccolta.
Rispetto all'haiku, qui manca il kigo; prevale il contenuto scherzoso, unoristico o ironico. Il tema non è più (o non solo) la natura, ma piuttosto la vita umana con le sue problematiche. Quando il tema è la natura con i suoi elementi, essi presentano caratteristiche umane. Nel senryu, che spesso è malinconico o triste, possono essere contenute una o più figure retoriche, ad esempio l'iperbole (descrizione esagerata della realtà. Esempio: "Sono mille anni che non ci vediamo", "Ti amo da morire"), la personificazione (attribuzione di caratteristiche umane a elementi della natura o ad oggetti inanimati. Esempio: "il vento ascolta"; "il sole mi sorride"; "la sabbia mi accoglie").
BIBLIOGRAFIA
IRENE STARACE (a cura di) - Il grande libro degli haiku, Castelvecchi, Roma 2005.
IRENE BAROCCI - Cento haiku - Guanda, Parma 1987
MARIO RICCO', PAOLO LAGAZZI (a cura di), Il muschio e la rugiada. Antologia di poesia giapponese, BUR, Rizzoli, Milano, 1996.
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ELENA DAL PRA (a cura di), Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Bashō all'Ottocento, Oscar Classici Mondadori, Milano 1998