Storia della pedagogia antica

L'educazione nell'antico Egitto

L'educazione nell'antico Egitto

 

Nell'antico Egitto la donna godeva della stessa posizione giuridica dell'uomo, ma erano solo i maschi a ricoprire le cariche pubbliche. Alla donna "signora della casa",  erano richieste alcune particolari abilità nella sfera privata.

Solo nelle classi più elevate la donna egizia godeva di uguaglianza con l'uomo: come lui aveva titoli religiosi e civili, poteva possedere una proprietà privata, che amministrava personalmente e che poteva lasciare in eredità ai figli.

Nella casa i servitori di sesso maschile si occupavano di solito della cura degli uomini, mentre le domestiche si curavano delle  signore.

Nelle grandi tenute  e nel templi sia gli uomini che le donne venivano impiegati nella lavorazione degli alimenti. Le donne erano addette prevalentemente all'industria tessile, ma anche a quella alimentare: lavoravano come fornaie,  birraie e mugnaie. Molte d loro venivano occupate come nutrici.

Le egizie avevano una grande libertà d'azione, come sappiamo da Erodoto. Le donne sposate non perdevano alcun diritto già posseduto: erano responsabili delle loro azioni e potevano essere punite con la stessa severità riservata agli uomini.

Il nucleo della società egizia era la famiglia monogama, costituita dalla coppia con molti figli (perché la fecondità era una delle aspettative sociali nei confronti delle donne). Solo il faraone praticava la poligamia e poteva scegliere le sue spose anche all'interno della sua stessa famiglia (perciò era consentito l'incesto). La poligamia era consentita anche tra gli aristocratici, e non solo al faraone.

I figli rappresentavano lo scopo primario della famiglia ed era molto importante lasciare discendenti.

Durante i primi anni il bambino era sotto la responsabilità della madre; poi er educato dal padre, che trasmetteva al figlio tutte le conoscenze utili allo svolgimento del proprio mestiere; inoltre lo istruiva nei precetti morali.

La scuola degli scribi

 

Nelle scuole degli scribi, nel Medio Regno, bambine e bambini studiavano dai 5 ai 10 anni.

Coloro che eccellevano continuavano gli studi di religione e scienza. Le bambine studiavano anche danza e musica. 

Tutti i bambini  venivano istruiti in un clima di uguaglianza. I bambini frequentavano le scuole durante i mattino e disponevano di alcune ore per giocare.

Il metodo di studio consisteva nella memorizzazione e nella copiatura. L'insegnamento di base comprendeva nozioni fondamentali di calcolo e di calligrafia. Gli scribi dovevano apprendere per poter successivamente redigere testi religiosi e amministrativi.

Nell'insegnamento di livello superiore, si studiavano  libri di matematica, geometria, medicina, geografia e fisica, storia e religione.

Gli insegnanti potevano ricorrere alle punizioni anche fisiche.

Il principale apprendimento, di tipo morale, avveniva nella propria casa: si apprendevano massime sulla condotta sociale, norme di giustizia, saggezza e obbedienza, consigli che un padre dava al figlio.

Sebbene le scuole delle città fossero aperte a tutti, i bambini delle classi disagiate erano analfabeti ed imparavano l'apprendistato del mestiere dei genitori. Non tutte le bambine frequentavano le scuole, m apprendevano dalle loro madri i riti, la condotta sociale e morale e la danza.

I giochi infantili si svolgevano prevalentemente all'aria aperta. I bambini avevano a disposizione una grande varietà di giocattoli, compresi i giochi da tavolo. Costruivano da soli trottole, navi, cerbottane, piccole asce da guerra.

Le bambine si divertivano col ballo e la danza.