ARTE E PSICOPATOLOGIA

Interpretazioni artistiche

 

L’Espressionismo

L’Espressionismo si affida alla spontaneità dell’ispirazione e all’immediatezza della forma espressiva, in opposizione al convenzionalismo borghese.

I caratteri formali sono: deformazione ed esasperazione espressiva delle immagini; forme grossolane e deformate come espressione drammatica, ironica o caricaturale della realtà; accentuazione del tratto e uso di contorni marcati, dalle linee spezzate e angolose (ispirazione all’arte primitiva); stridenti contrasti cromatici.

Il movimento fondato da Kandinski manifesta una tendenza spiritualistica ed intellettuale, un’impostazione antinaturalistica, antifigurativa e contraria a qualsiasi forma di convenzionalismo artistico e culturale. L’arte viene ritenuta essenzialmente espressione di contenuti interiori: alla rappresentazione della realtà e delle immagini convenzionali vengono contrapposte la libertà dell’istinto e l’autonomia della forma. In questo senso assumono particolare rilevanza le forme d’arte istintiva, l’arte primitiva e popolare, l’espressione infantile e quella alienata, mentre gli elementi del linguaggio formale (colore e linea) sono considerati autonomamente, per la loro funzione simbolica e psicologica. Tra i pittori espressionisti ricordiamo Munch (Il grido), Kandinskij e Klee.

 

Il cubismo

All’inizio del secolo la coscienza delle carenze presenti nel sistema sociale e politico si riflette in un diffuso spirito di contestazione e di rivolta e nel rifiuto di accettare il valore assoluto delle forme costituite. Il cubismo compie una revisione, una scomposizione ed un’analisi delle strutture visive del reale e va alla ricerca di nuove possibilità interpretative in opposizione al naturalismo impressionista. Nega la prospettiva. Considera l’arte non come una rappresentazione del mondo, ma come un’azione che si compie e come il modello di un lavoro creativo non alienato in opposizione alle visioni proprie della produzione industriale e della borghesia capitalista.

Il Cubismo porta questa carica critica e rivoluzionaria all’interno dei dipinti rifiutando l’uso di qualsiasi forma convenzionale di rappresentazione: distrugge la visione prospettica, scompone gli oggetti rappresentati, afferma la possibilità di più visioni simultanee.  Il Cubismo Analitico analizza la struttura del quadro come un sistema autonomo da analizzare nelle sue strutture (scomposizione delle superfici e degli oggetti), indipendentemente dal loro significato. Il Cubismo Sintetico, di cui fa parte Picasso, mira a ricostruire l’oggetto al di là di ogni connessione spaziale o temporale, considerando l’opera non distinta dalla realtà esterna ed inserendo in essa elementi eterogenei.

 

Pablo Picasso

Nel periodo blu (1900-1905) realizza opere di gusto post-impressionista, volte alla sintesi della forma, come Madre e figlio.

Nel periodo della sua adesione al Cubismo Analitico abolisce le linee curve. In questo periodo realizza l’opera Les demoiselles d’Avignon, in cui esprime i principi fondamentali della sua pittura: la prospettiva è negata; i volumi non sono definiti realisticamente, ma sono scomposti in piani sfaccettati: l’impiego di più punti di vista offre la possibilità di visioni multiple e immagini che rappresentano l’unità spazio-temporale; le immagini successive nel tempo vengono rappresentate simultaneamente; i volti, i corpi e gli oggetti sono scomposti nei loro elementi costitutivi; vi è sostanziale identità fra corpi, oggetti e spazio circostante: due volti sono concepiti come maschere geometrizzate, che ricordano le sculture africane; gli oggetti scomposti sono quelli banali della vita quotidiana (bottiglie, strumenti musicali, frutta).

Nel periodo successivo (Cubismo Sintetico) afferma l’autonomia assoluta dipinto: La Chitarra, Il Violino sono immagini totalmente scomposte, prive di rapporto con gli oggetti raffigurati e realizzate con materiali diversi.

Nel periodo del recupero classicista del linguaggio figurativo rivaluta il disegno lineare di contorno. Guernica è una drammatica rappresentazione in bianco, nero e grigio della strage di Guernica, che evidenzia le componenti visive ed emotive essenziali dell’evento storico.

 

Il Surrealismo

Rappresenta una dimensione di sogno, al di là del reale, ispirandosi alla pittura metafisica, i surrealisti affermano l’esigenza di esprimere, anche nello stato di veglia, le forze inconsce dell’uomo; a tale scopo utilizzano le più diverse tecniche artistiche e mirano ad un’arte impegnata, tesa a ricostituire la coscienza e la società umana.

Juan Mirò, artista spagnolo, realizza opere dalla caratteristica atmosfera, composte da grafismi elementari, vivaci e coloratissimi.

Salvador Dalì, pittore spagnolo dall’estro brillante e fantasioso, realizza opere ispirate alla psicoanalisi freudiana e basate su associazioni di tipo onirico di oggetti diversi e situazioni anomale, con effetti strani e bizzarri. Rocordiamo la sua inquietante Crocifissione.

 

Arte e psicopatologia

Alcuni studiosi hanno evidenziato il rapporto esistente fra l’arte, la creatività e la psicopatologia. Alcuni artisti tendono a prediligere contenuti autobiografici trasformandoli in prodotti creativi, generalizzano le proprie esperienze trasformandole in un messaggio per un pubblico più vasto: le opere d’arte possono riflettere i loro conflitti irrisolti. Molte persone creative rivelano caratteristiche immature: dipendenza dagli altri; sfida delle convenzioni; sentimento di onnipotenza; ingenuità. Gli uomini di genio presentano un’apertura verso tutto ciò che è originale.

Merleau-Ponty, interpretando le opere di Cézanne, ricerca la relazione tra vita e creazione artistica: la malattia mentale di Cézanne non è un destino, ma una possibilità dell’esistenza umana.

Secondo alcuni studiosi in molti artisti è presente una personalità “borderline”, intermedia fra la personalità nevrotica e quella psicotica.

 

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