TRAME DI ROMANZI 1980 - 1989

TRAME DI ROMANZI

 

In queste pagine troverete le trame dei romanzi più diffusi degli ultimi trent'anni, La lettura della trama può invogliare a leggere un libro sconosciuto (o di cui si conosce solo  il titolo) e può costituire un incentivo per la scelta di  un regalo che possa piacere particolarmente ad una persona cara.

Buona lettura a tutti!

 

Dipinto di  Alexander Deinek - Woman reading (1943) 

 

 

 

 

KEN FOLLETT - I pilastri della terra (1989)

LUIS SEPÚLVEDA- Il vecchio che leggeva romanzi d’amore 1989

JOHN GRISHAM - Il momento di uccidere (1989)

WARREN ADLER - La guerra dei Roses (1989)

ISABEL  ALLENDE – Eva Luna, 1988 

NOAH GORDON - Medicus (1988)

FANNIE FLAGG - Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, 1987 

DOMINIQUE LAPIERRE - La città della gioia 1985

PATRICK SÜSKIND  - Il profumo  (1985) 

JOSÉ SARAMAGO -  Memoriale del convento (1984)   

LUIS SEPÚLVEDA- Il vecchio che leggeva romanzi d’amore 1989

 

Antonio José Bolívar Proaño, un vecchio che vive in un paesino sudamericano, deve dare la caccia ad una femmina di tigrillo, una felina feroce, che è distrutta dal dolore per la morte dei suoi cuccioli ad opera dei cacciatori e che si vendica uccidendo ferocemente gli uomini che incontra.

Durante la caccia egli ricorda la sua vita con la moglie, che non riuscì mai a dargli un figlio e morì di malaria.

Nella foresta Antonio José convisse con gli indios, che gli insegnarono a vivere nella foresta, a districarsi nel folto della vegetazione, ad alimentarsi e a difendersi, che soprattutto gli trasmisero la loro sapienza antica, l'amore per la natura, per i suoi ritmi e le sue esigenze, che i cacciatori non vogliono comprendere e che sfruttano e  distruggono impunemente..

L’azione presente inizia con la scoperta del corpo di un uomo ucciso da un tigrillo e la ricerca dell’animale e si conclude con la sua uccisione da parte di Antonio José. Per nulla soddisfatto della sua performance di cacciatore, egli, che si sente solo un inutile carnefice, si trasferisce a El Idilio e torna nella sua capanna dove potrà realizzare il su sogno di sempre: leggere romanzi d’amore. 

WARREN ADLER - La guerra dei Roses (1989)

 

Oliver e Barbara sono appassionati di oggetti d’arredamento e di antiquariato. Si sposano ed acquistano una splendida villa, che arredano progressivamente con oggetti splendidi, scelti con cura da entrambi.

In questa casa dei sogni Oliver e Barbara vivono felici con i loro figli. Oliver è un brillante avvocato. Barbara è una bella casalinga che, ben presto, scopre di avere un vero talento per la cucina ed intraprende una felice impresa gastronomica.

Ma qualcosa, in questo legame idilliaco, si spezza: Barbara scopre di non amare più Oliver e vuole divorziare. Ormai sono legati, oltre che dai figli, esclusivamente dall’amore per la casa, che li unisce ma finisce per dividerli.

Non riescono ad accordarsi per il divorzio, perché ognuno di loro vuole tenere per sé la casa. I loro avvocati non riescono a far sì che trovino un accordo. Comincia così una lunga serie di dispetti, sabotaggi e violenze, che sfociano in un finale tragico.

Dal libro è stato tratto un film di successo.

NOAH GORDON - Medicus (1988)

 

Il piccolo Robert Jeremy Cole, che vive nella Londra medievale, scopre di possedere un potere straordinario: si accorge di "sentire" l’istante in cui la vita abbandona un corpo, semplicemente prendendo tra le sue le mani del moribondo.

Alla morte dei genitori Rob viene affidato come apprendista al cerusico Barber che gli insegna i rudimenti della medicina dell’epoca e vari giochi di prestigio e destrezza. Rob e Barber girano per tutta l'Inghilterra guadagnandosi da vivere come prestigiatori.

Nel villaggio di Tettenhall Rob conosce il medico ebreo Benjamin Merlin che ha appreso  una nuova tecnica operatoria alla scuola di medici ad Ispahan, in Persia.

Poiché a questa scuola sono ammessi solo i persiani e gli ebrei, Rob decide di recarsi in Persia, rinunciando all'amore di una ragazza conosciuta durante il suo viaggio, Mary Cullen. Parte così all’inseguimento del suo sogno: diventare medico.

Giunto a Costantinopoli, si camuffa da ebreo col nome di Jesse ben Benjamin. Con l’aiuto dello Scià, tra mille difficoltà supera l'esame per diventare medico col titolo di Hakim. Nel frattempo ritrova Mary e la porta con sé, con la promessa di sposarla, ma deve difenderla dallo Scià, che concupisce Mary e cerca di separare i due innamorati. 

Durante uno scontro con un sultano suo rivale, lo Scià viene ucciso. Rob e la sua famiglia decidono di lasciare la Persia alla volta della Scozia, per riunirsi alla famiglia di origine di Rob. Rob e Mary si sposano ufficialmente. Ron scopre che anche suo figlio possiede lo stesso misterioso potere di sentire qualcosa quando qualcuno sta male. Felice  di scoprire che il dono si perpetuerà di padre in figlio, lo erudisce sulla medicina e trasmette al figlio tutte le sue numerose conoscenze. 

FANNIE FLAGG - POMODORI VERDI FRITTI AL CAFFÈ DI WHISTLE STOP, 1987

 

Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente, sono le due  proprietarie del Caffè di Whistle Stop, una località isolata dell’Alabama, nel profondo sud, dove non viene rifiutato un pasto a nessuno, bianco o nero. Fin dal principio gli affari vanno a gonfie vele, grazie a due donne di colore, Sipsey e Onzell, che si occupano della cucina, mentre Big George si occupa del barbecue.

Whistle Stop è una piccola cittadina vicino ai binari della ferrovia che, pur tra mille pregiudizi, accetta l’integrazione. Al caffè si incontrano i tipi più improbabili, come il vagabondo Smokey, che salì su un treno proveniente diretto in Florida perché aveva sentito dire di due donne che gestivano un caffè ed erano sempre disposte a sfamare i vagabondi di passaggio. Riuscì a rubare la fotografia di Ruth. Per lui Ruth sarebbe rimasta sempre viva.

Un giorno Ruth se ne andò per sposare Frank Corley Bennett. Ma lui ben presto cominciò ad usare violenza alla moglie e la picchiava spesso. Ruth decise di abbandonare quel marito violento. Tutta la famiglia di Idgie e Big George andarono a  prendere Ruth, che era incinta, per portarla a casa loro, lontano dal suo marito violento e sempre ubriaco.

Ruth raccontò che il marito era morto schiacciato da un camion e riprese a vivere e lavorare con la famiglia di Idgie. La storia non convinse nessuno. Qualche tempo dopo alcuni agenti vennero a cercare Frank Bewnnett, che risultava scomparso.

Il giorno della morte di Frank al caffè furono preparate tantissime porzioni di barbecue e furono servite soprattutto ai due agenti, che le gustarono molto, compiacendosi con il cuoco. Gli agenti tornarono con un’accusa contro Big George, accusato di aver ucciso Frank, perché era stato sentito minacciarlo di morte quando erano andati a prelevare Ruth.

Intanto Ruth si ammalò e deperiva a vista d’occhio. Infine morì.

Idgie venne processata per omicidio con Big George.Se quest’ultimo fosse stato ritenuto colpevole, sarebbe stato condannato alla seda elettrica. La giuria non era propensa a credere all’innocenza di Big George, ma un testimone a sorpresa, il pastore della comunità, testimoniò che il giorno della scomparsa di Frank sia Idgie che Big George erano alla sagra annuale che si svolgeva all’aperto. Idgie sapeva che il reverendo aveva mentito per proteggere Big George, ma la cosa venne messa a tacere: si parlò di una malaugurata caduta di Frank in un burrone e della sua conseguente morte.

Qualche decennio dopo ritroviamo Idgie in una casa di riposo, sempre arzilla e nostalgica del passato, che viveva soprattutto di ricordi. Raccontava le sue storie come se appartenessero ad altre persone, come se le vivesse dal di fuori. Riuscì a conquistare il cuore di Evelyn Couch, una donna giovane che si recava in visita ad una parente. Evelyn era depressa, apatica e viveva rapporti assai difficili col marito, aveva scarsissima autostima ed era arrabbiata con tutti e con se stessa. Progressivamente Evelyn acquistò coscienza di sé e imparò ad accettarsi e ritrovò nuovi stimoli alla vita.

 

DOMINIQUE LAPIERRE - La città della gioia 1985

 

In una grande baraccopoli di Calcutta, chiamata La città della gioia, vive Hasari Pal, un contadino dell'India costretto ad abbandonare la propria terra  dopo alcune calamità naturali e costretto a cercare un nuovo lavoro per sostenere sé e la numerosa famiglia.

Scopre che la grande città è un formicaio di miseria, criminalità, prostituzione, mafia. I poveri, che rischiano di morire di fame oltre che di malattie, si adattano a qualunque attività pur di vivere un giorno in più. La famiglia di Hasari vive tutto il giorno (e dorme) sul marciapiedi, come numerose altre famiglie. Hasari si adatta a qualsiasi lavoro, ma nessuno glielo propone. Per caso un guidatore di risciò cade durante il lavoro. Egli lo sostituisce e tira il carretto per molte ore in cambio di tre rupie. 

Poiché non tutti i giorni riesce a svolgere quel miserrimo lavoro, egli diventa facile preda di profittatori che si ingrassano sulla miseria degli indù. Uni di questi lo induce a vendere il proprio sangue in cambio di quarantacinque rupie, di cui l'infermiere e il profittatore reclamano la propria percentuale. Egli torna stremato ma felice dai suoi, carico di pacchetti di dolci, frutta e alimenti vari, senza dimenticare qualcosa per i vicini di marciapiede.

In questa bidonville giunge di sua spontanea volontà un prete cattolico, Paul Lambert, francese, vissuto in una famiglia dedita al rispetto e alla disponibilità verso tutti. Suo padre, ex sindacalista, si è ucciso. Fin da piccolo egli ha scelto di dedicarsi agli altri, di essere continuamente al servizio degli altri. A 27 anni diventa missionario e sceglie di svolgere la sua attività nel Terzo Mondo. Viene inviato in India e qui scopre che, oltre l'incredibile miseria, la malattia, l'orrore, vi è negli indù la voglia di resistere, di darsi da fare, di accettare la vita con i problemi che comporta. Lo colpisce il loro amore per la pulizia: essi riescono ad utilizzare ogni goccia d'acqua per lavarsi dalla testa ai piedi anche in pieno freddo. In tutti i sensi, dunque, egli è arrivato alla Città della gioia.

Purtroppo le condizioni gli indù in cui vivono, il caldo terribile, gli insetti e le malattie tropicali decimano la popolazione, a cui manca il più elementare sostentamento sanitario. Paul decide perciò di prodigarsi affinché tutti abbiano le necessarie cure mediche.

Il libro è un vero inno alla gioia, in grado di arricchire ogni lettore.

PATRICK SÜSKIND  - IL PROFUMO  (1985)

Il libro, nell'anno della sua pubblicazione, ottenne un buon successo di pubblico e di critica e fu tradotto in oltre venti lingue.

Il romanzo narra la vita di un grande criminale che uccise 26 giovinette e fu condannato a morte. La vicenda è ambientata nella Francia del XVIII secolo.

Seguiamo i momenti principali della sua vita, fin dalla nascita. La madre era una povera pescivendola che lavorava al mercato e aveva già avuto altri figli, che aveva lasciato morire di denutrizione alla nascita.

Quando partorì questo figlio, il neonato rotolò in mezzo alle interiora e agli scarti di pesce nella spazzatura, in quell'ambiente sudicio e inadatto ad accogliere una nuova vita. Di certo la giovane mamma gli avrebbe riservato il trattamento degli altri figli, ma qui, in pubblico, non le fu possibile. Non appena venditori e compratori sentirono forte il primo vagito del bebé, tutti accorsero e lo salvarono. La donna fu costretta a confessare i suoi infanticidi e fu giustiziata.

Il bambino, a cui fu dato il nome di Jean Grenouilly, fu affidato ad una bambinaia che riceveva un compenso dal convento per provvedere a lui e nutrirlo.

Dopo un mese, la balia lo restituì ai frati, sostenendo che il bambino era strano perché non emanava nessun odore: doveva avere in sé qualcosa di diabolico.

Fu affidato ad un’altra balia, che era affetta da un disturbo: non avvertiva alcun odore; era efficiente e svelta a lavorare, ma non sapeva dimostrare alcun affetto: trattava i bambini nello stesso freddo modo, senza preferirne alcuno. Con lei Grenouille stava bene: entrambi non avevano alcun odore e non amavano nessuno.

Così il bimbo crebbe senza un odore personale ma con un’attitudine davvero unica ad apprezzare, catalogare e memorizzare tutti i possibili odori naturali, umani, perfino quelli delle pietre: Non si serviva della vista per cercare qualcosa, ma seguiva la traccia degli odori, anche se lontana.

Fu affidato ad una concerìa, dove imparò a classificare i diversi odori animali, i grassi e numerose altre essenze. Andava però alla ricerca di un odore particolare, di cui potesse disporre solo lui. Passò a servizio da un creatore di profumi ormai privo di idee e alla fine della sua carriera. Per il profumiere l'arrivò di Grenouilly costituì una vera manna; insieme realizzarono dei profumi unici, costosi, apprezzati da nobili e perfino dal re. Anche qui, però, il giovane era pagato poco e resisté solo fino al momento del conseguimento dell’attestato, che gli sarebbe servito per lavorare in proprio.

Realizzò numerosi profumi, compreso il suo profumo personale, che gli restituiva un "odore umano" e un altro profumo, che lo avrebbe reso irresistibile, ma continuava sempre a cercare quell’unico odore che non poteva estrarre da fiori o da altre essenze e, seguendone la scia, lo individuò in una ragazzina dai capelli rossi. Egli amava quell’odore. Decise di ucciderla per impadronirsi del suo odore, dei suoi vestiti  dei suoi capelli.

Si sposta a Grass, la città dove sono state sviluppate le più raffinate tecniche di estrazione dei profumi. Lavora presso la vedova Arnulfi, anche qui sottopagato, ma qui ha la possibilità di impratichirsi dell’estrazione a caldo e a freddo delle essenze pure ricavate, non più da fiori secchi ma, secondo la stagione, dai fiori freschi. Continua ad elaborare il profumo per eccellenza, quello estratto dalla ragazzina dai capelli rossi e trema al pensiero che un giorno la scorta possa finire. Così uccide altre ventiquattro ragazze ancor adolescenti e, come sempre, si appropria del loro odore, dei loro vestiti e capelli.

Si sparge il panico nella città: tutte le uccise erano ragazzine bellissime, dai capelli rossicci. Grenouille scopre che Laure Richis emana il profumo più buono del mondo. Il padre di lei, nobile e benestante, decide di allontanarla dalla città e affidarla alla protezione di un collegio. Silenziosamente parte con la figlia e una serva. Dorme tranquillo: nessuno sa che loro sono in viaggio. Grenouilly, invece, guidato dal suo poderoso naso, scopre la locanda dove stanno pernottando tranquilli. Entra in camera di Laurie e la uccide. Scappa con i suoi trofei, ma il padre di lei lo ha visto alla locanda e fa iniziare una poderosa caccia all’uomo, che si conclude con il suo arresto.

Al momento di salire sul patibolo, Grenouille indossa una sola goccia del suo profumo, quello che suscita deliri collettivi. Tutti i presenti si muovono a pietà; il boia non lo uccide: lo stesso Richis gli chiede scusa. Ma ormai Grenouille non prova alcun interesse per la vita, per le persone, neppure più per gli odori e decide di finire la sua vita lì dove ha avuto inizio, a Parigi, dove sua madre fu giustiziata. Si cosparge abbondantemente di profumo. Tutti i presenti compiono orge contro il più comune senso del pudore; anche le donne perdono le loro inibizioni. In molti si buttano lascivi su di lui, gli strappano le vesti, ne lacerano le carni e se ne cibano.

 

JOSÉ SARAMAGO -  Memoriale del convento (1984)

 

Nel Portogallo del primo Settecento, in piena Inquisizione, il re Giovanni V re di Portogallo sospira per avere un erede al trono. Dopo aver controllato la propria capacità di procreare, rendendo feconde tante donne e facendo nascere altrettanti figli illegittimi, si rende conto della causa del problema: è la regina ad essere sterile. Cerca aiuto a medici e anche alla Chiesa. Un monaco gli promette che avrà il sospirato erede se si impegnerà a costruire un convento a Mafra.

Dopo anni di inutile attesa, finalmente la regina è in attesa e il re si appresta a far costruire, come ringraziamento a Dio, la costruzione di un convento così imponente da reggere il confronto con Versailles e la Basilica di san Pietro. Nascerà una bambina, l'infanta.

 

Protagonista del romanzo non è il re ma un rappresentante del popolo umiliato, sfruttato dalle guerre e continuamente controllato dall'Inquisizione. Si tratta di Baltasar Mateus il Sette-Soli, ex soldato che, tornato dalla guerra mutilato di una mano, riesce a far realizzare un uncino e una spadina, da indossare sul moncherino e da utilizzare alternativamente, secondo le necessità.

 

A Lisbona conosce Blimunda Sette-Lune, figlia di una donna condannata all’esilio per stregoneria. Anche Blimunda è dotata di poteri occulti.

 

Tra i due nasce un amore invincibile, che viene benedetto da Padre Bartolomeu Lourenco de Gusmào, detto “il volatore”, studioso e inventore superiore allo stesso Leonardo, perché è capace di vincere la gravità con un pallone aerostatico.

 

Un altro personaggio di questa storia fantastica è Domenico Scarlatti, musicista di corte e maestro di clavicembalo dell’infanta.

 

Questo romanzo storico (o fantastorico), di non agevole lettura, ha un finale tragico; Blimunda perde le tracce di Baltasar e lo cerca per sette lunghi anni, senza sosta e senza riposo, percorrendo migliaia di leghe, quasi sempre scalza. Infine lo ritrova a Lisbona, in una piazza dove sono state condannate al rogo e giustiziate undici persone, tra cui proprio lo sfortunato Baltasar.