TRAME DI ROMANZI 1990 - 1995

TRAME DI ROMANZI

 

In queste pagine troverete le trame dei romanzi più diffusi degli ultimi trent'anni, La lettura della trama può invogliare a leggere un libro sconosciuto (o di cui si conosce solo  il titolo) e può costituire un incentivo per la scelta di  un regalo che possa piacere particolarmente ad una persona cara.

Buona lettura a tutti!

 

Dipinto di  Alexander Deinek - Woman reading (1943)

 

 

  

JOSÉ SARAMAGO – Cecità 1995

SUSANNA TAMARO - Va’ dove ti porta il cuore 1994

ANTONIO TABUCCHI - Sostiene Pereira, Feltrinelli 1994

La variante di Lüneburg - Paolo Mauresing, Adelphi 1993

ALESSANDRO BARICCO - Oceano mare, 1993

KEN FOLLETT - Una fortuna pericolosa, 1993

JOHN GRISHAM - Il socio 1991

ISABEL ALLENDE - Il piano infinito, 1991 

DACIA MARAINI – La lunga vita di Marianna Ucria (1990) 

JOSÉ SARAMAGO – Cecità 1995

 

In una città sconosciuta si verifica un evento tanto inspiegabile quanto terrificante: tutti diventano ciechi.

Un automobilista fermo al semaforo all’improvviso vede tutto bianco: in realtà non vede niente.

Si reca da uno specialista il quale sostiene di non avere acuna spiegazione per la sua cecità.

Il governo del paese decide di internare tutti i ciechi in un ex manicomio, per evitare che il contagio si diffonda.

La moglie del medico, per non lasciare solo il marito, finge di avere anche lei perso la vista e si incammina con gli altri.

Inizialmente vengono regolarmente alimentati; dopo un po’ di tempo nessuno si occupa più di alimentarli, perché anche le guardie e i politici sono diventati ciechi.

All'interno del manicomio, un gruppo di ciechi malvagi s'impossessa di tutto il cibo disponibile per ricattare gli altri malati ed ottenere dei vantaggi personali.

La donna che vede è costretta ad uccidere il capo dei ciechi malvagi. Nel manicomio si sviluppa un incendio. Molti ciechi muoiono, ma gli altri si salvano uscendo all’aria aperta. Per le strade vi sono cumuli di sporcizia e i sopravvissuti lottano fra loro per procacciarsi il cibo.

La donna lotta per ridare dignità al suo gruppo e per far nascere l’amicizia e la solidarietà fra tutti. All’improvviso, così come si era diffusa rapidamente la cecità, altrettanto rapidamente tutti recuperano la vista perduta e tornano a vedere.

SUSANNA TAMARO - Va’ dove ti porta il cuore 1994

 

Olga, quasi ottantenne, colpita da ictus, scrive alla nipote una lunga lettera-diario per rivelarle i segreti nascosti della loro famiglia.

Figlia unica di genitori all'antica, mai amata, impossibilitata a frequentare gli studi universitari, sposa l’uomo che il padre sceglie per lei, Augusto, un vedovo tutto dedito al lavoro, che la trascura.

Durante un periodo di cure termali conosce un medico, Ernesto, verso il quale avverte quel trasporto amoroso che non ha mai ricevuto e mai donato a nessuno.

Rimasta incinta di Ernesto, lascia credere al marito di aspettare un figlio suo.

Nascerà Ilaria. La donna mantiene la relazione segreta con Ernesto, scambiando con lui numerose lettere. Quando il medico muore in un incidente, Olga cade in una profonda depressione, trascurando la figlia, con cui vive un rapporto sempre più conflittuale,

Augusto, malato da tempo, in punto di morte, le rivela di sapere che Ilaria non è sua figlia.

La ragazza, influenzata da una specie di santone, si reca in Turchia e rimane incinta. Usa droghe e psicofarmaci e ha sperperato il suo conto in banca, Chiede un aiuto economico alla madre, che rifiuta di aiutarla e, in un impeto di rabbia, le rivela che suo padre non è Augusto, ma Ernesto.

La ragazza, sconvolta, fugge schiantandosi in auto.

La bambina viene affidata alla nonna, la quale la alleva con grande affetto. Divenuta adolescente, questa assume atteggiamenti di sempre maggior insofferenza verso di lei e decide di andare a vivere per conto suo.

Colpita da ictus, Olga scrive una lunga lettera-diario alla nipote svelandole tutti i segreti della sua vita ed esortandola sempre ad andare là dove la porta il cuore.

 

Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira, Feltrinelli 1994

“Sostiene Pereira” è un romanzo scritto da Antonio Tabucchi, che lo ha ambientato nella Lisbona del 1938, sullo sfondo del regime dittatoriale salazarista.

Il protagonista è il dottor Pereira, un giornalista che dirige la rubrica culturale del quotidiano Lisboa, un individuo grigio, senza pretese, dalla vita alquanto piatta, che si mantiene completamente al di fuori delle vicende politiche in cui si dibatte la sua città, tutto preso dalla sua pagina del suo giornale, avendo della cultura una concezione alquanto statica e ferma alla letteratura del secolo precedente, in particolare alla francese.

Si occupa della pubblicazione di romanzi francesi da lui tradotti personalmente, sordo al richiamo di fermenti patriottici e di ribellioni al sistema, che cominciano a sollevarsi nella popolazione si sollevano e cercano libera espressione e la strada per l'azione..

Abitudinario fino all’inverosimile, mangia sempre gli stessi piatti al ristorante, beve solo limonata, ha un solo amico. La sua vita è tutta riversata nell’angusta stanzetta della redazione del giornale.

Per un puro caso Pereira legge l’articolo di una rivista scritto da un giovane laureato che disserta intorno alla morte; decide di  assumere questo scrittore per fargli stilare i necrologi per gli scrittori che potrebbero venire a mancare, in modo da poterne pubblicare la biografia e le opere prima di giornali concorrenti. Contatta così Monteiro Rossi, il quale accetta e, dietro sua specifica richiesta di preparare un articolo su scrittori cattolici, quali Mauriac e Bernanos, imperturbabile gli presenta, come primo lavoro, un testo inquietante su Federico Garcia Lorca come primo articolo. Benché consideri impubblicabile il necrologio, Pereira glielo paga ma chiedendogli che scriva necrologi degli autori richiesti e non altro. Il giovane, entrato in confidenza con Pereira, gli invia un nuovo articolo impubblicabile su D'Annunzio, criticato per aver sostenuto l’intervento dell’Italia in guerra.

Il giovane, pur non scrivendo gli articoli richiesti, ottiene ugualmente da lui il denaro che gli occorre per sfuggire alla polizia; gli chiede perfino di procurare un rifugio ad un suo parente ricercato; gli confida che lui e la sua fidanzata sono rivoluzionari; lo prega infine di dargli alloggio.

Pereira conosce il dr. Cardoso, che dirige una clinica dove si reca per curare i suoi molteplici disturbi fisici. Secondo Cardoso, l’attuale inquietudine che Pereira sta provando può costituire l’inizio di un cambiamento: gli spiega che abbiamo non una, ma molte anime, di cui solo una è egemone; se l’anima egemone prende il sopravvento sulle altre, può trasformare completamente l’individuo.

Parlando con Monteiro e la sua fidanzata, il nostro Pereira comincia a rendersi conto che la realtà in cui tutti loro sono immersi è ben diversa da quella in cui ha voluto credere fino ad allora: vivono in un regime privo di libertà, in una dittatura dove la censura può tutto.

Quando due individui, che si erano spacciati per poliziotti, introdottisi con la forza in casa sua, uccidono Monteiro, arriva finalmente il momento della riscossa e della riabilitazione. Con abilità Pereira riesce a realizzare un documento-verità da far stampare nella sua rubrica giusto in tempo perché non venga fermato dalla censura; infine egli fugge, lasciandosi definitivamente alle spalle un paese ormai privo di libertà. 

 

La variante di Lüneburg - Paolo Mauresing, Adelphi 1993

 

Nelle prime pagine il narratore dichiara di essere colui che ha condotto il gioco e ha eseguito una vera e propria esecuzione capitale. In realtà  la storia viene raccontata da più di un narratore.

La vicenda è ambientata nell’Austria del secondo dopoguerra. Un sessantenne Dieter Frisch, un ricco uomo d'affari sessantenne,e grande appassionato di scacchi, viene rinvenuto morto nella sua villa. Si tratta di delitto o suicidio?

Due giorni prima di morire, Frisch viaggiava in treno giocando a scacchi con un amico. All’improvviso la partita viene interrotta dall’arrivo di Hans Mayer, un giovane che si mostra molto interessato al gioco. Il giovane racconta di essere un campione di scacchi, che ha avuto come maestro Tabori, ebreo, ache era stato un campione di scacchi, che si era misurato contro Frisch, ma la partita, che finì in parità, si concluse con l’assegnazione della vittoria a  Frisch e con la sua sconfitta perché era ebreo.

Negli anni successivi, con la persecuzione degli ebrei, Tabori viene fatto prigioniero e condotto in un lager. L’ufficiale del campo è proprio Frisch, l’avversario di sempre, ssempre più cinico e disumano. Frisch impone a Tabori di giocare con lui a scacchi. Inizia tra i due un'allucinante e lunghissima partita a a scacchi, che può terminare con la vittoria di Frisch e la morte di alcuni prigionieri o con la vittoria di Tabori e la salvezza dello stesso numero di prigionieri. La partita richiede poche mosse ma tantissimo impegno mentale per Tabori: ogni mossa deve essere pensata lungamente perché da essa può dipendere il destino dei prigionieri. La partita interminabile dura fino all’arrivo degli Alleati.

La partita a scacchi diventa la metafora della vita contro la morte, del bene contro il male: ogni mossa ha il suo peso determinante, ogni variante scelta esclude tutte le altre. Ogni nostra scelta comporta grande responsabilità: da essa può dipendere la vita e la morte.

OCEANO MARE - ALESSANDRO BARICCO, 1993

 

Questa non è una trama di romanzo, perché in “Oceano mare”, diviso in tre parti, non vi è una storia semplice da raccontare ma un intreccio di storie poco realistiche, con personaggi allegorici.

Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, avvenuta tempo prima nell’oceano. I sopravvissuti, che hanno cercato di salvarsi su una zattera, si troveranno alla Locanda Almayer.

Tra i personaggi spiccano Plasson, che trascorre le sue giornate in riva al mare dipingendo con acqua salata quadri che restano bianchi; il professor Bartleboom, che sta realizzando un’enciclopedia sui confini del mare e, mentre cerca di  capire dove finisce il mare, in realtà è alla ricerca di se stesso; Elisewin, una fanciulla “troppo fragile per vivere e troppo viva per morire”; Madame Deverià, malata di adulterio,  fedifraga mandata alla locanda dal marito, affinché “guarisca” dall’adulterio; Adams (Thomas), un marinaio che, dopo la perdita della sua amata, è animato soltanto dalla vendetta. In fine vi è un personaggio misterioso che, solo alla fine, si rivela come il medico Savigny, anche lui sopravvissuto al naufragio. Scopriamo che si tratta dell’assassino di Therèse, fidanzata di Thomas e che è stato l’amante della signora Deverià.

Il vero protagonista è il mare, oceano perché immenso, perché imperscrutabile e perché, alla fine, tutto inizia nel mare e tutto ritorna al mare.

 

ISABEL ALLENDE - IL PIANO INFINITO 1991

 

Il romanzo narra dell'esistenza di Gregory Reeves, che viaggia con la sua famiglia nomade da un villaggio all’altro con il Piano Infinito, lo stravagante carro pieno fino all’inverosimile di fagotti, polli, libri e tanto altro.

 

Gregory ha il suo principale punto di riferimento nel padre, Charles Reeves, Dottore in Scienze Divine, convinto conoscitore dalla mappa perfetta dell'universo con le sue leggi e i suoi segreti, svelati dall'Unica Verità del Piano infinito. Charles predicava che le disgrazie sono parte di un disegno divino, che le anime sono particelle dell'energia universale, che nessuno vive  abbandonato a se stesso e che nel cosmo esiste un Grande Spirito Unificatore che dà un significato all'esistenza.

 

Il piccolo Gregory, girovagando da un luogo all’altro della CaliFornia,  vive ed affronta difficoltà di integrazione ed emarginazione sociale a causa delle diversità di costumi dei vari gruppi etnici che convivono forzatamente nei paesi attraversati dal carrozzone paterno.

 

La madre Nora è succube del marito, apatica e indifferente ai problemi della famiglia. Si rifugia nella lettura chiudendosi al mondo familiare ed esterno e si ravviva soltanto quando sente musica lirica.

 

Oltre a un fratello e a una sorella di Gregory, fa parte integrante del carrozzone la coreografica divinatrice Olga, dagli improbabili capelli rossi e dalle molteplici collane e cianfrusaglie, che le danno un fascino particolare quando prende la sfera di cristallo per indovinare il passato e il futuro dei pochi clienti che la convocano.

 

A soli sette anni Gregory perde l’amato padre; è costretto a lavorare e, allo stesso tempo, frequentare la scuola.

 

Terminate le scuole superiori, Gregory si trasferisce a Berkley e s'iscrive all'università.  Mantiene stretti rapporti con Olga, con cui ha una relazione sessuale, che sarà la sua prima esperienza erotica.

È il periodo delle lotte studentesche, con le loro speranze di costruire un mondo migliore. Con le donne Gregory non ha fortuna: si sposa e divorzia due volte.

Quando Gregory andrà a combattere in Vietnam, scoprirà la brutalità della guerra. Saranno anni difficili, con la perdita di persone care.

 

Tornato negli Stati Uniti, apre uno studio legale per conto proprio. Indebitatosi nonostante abbia molti clienti, alla fine il suo studio legale fallisce.. Soltanto dopo aver toccato il fondo della miseria, della solitudine e della depravazione, proprio quando è convinto di aver perso tutto e di essere irrimediabilmente solo, torna indietro ai luoghi del suo passato e, nella solitudine del paesaggio, riscopre la semplicità della vita, recupera il silenzio dell'infanzia, quel silenzio dell'anima nella pace della natura, che aveva perso quando il padre si era ammalato e dovettero stabilirsi in città.

 

L'esperienza di dormire per terra, senz'altra luce che le stelle, lo riporta all'unica epoca veramente felice, ai viaggi in camion con la famiglia. Riesce a scrollarsi di dosso quell'opprimente senso di fallimento e si rende di conto di aver perso solo una cosa, quella che lo ha sempre reso felice: il Piano Infinito.

 

Conosce infine una donna, quella giusta, con cui vivrà per sempre.

DACIA MARAINI – La lunga vita di Marianna Ucria (1990)

 

Nella Sicilia del Settecento Marianna, la figlia sordomuta di un signorotto, comunica con gli altri mediante bigliettini, leggendo dalle labbra e ricorrendo al linguaggio del corpo. Supplisce alla mancanza dell'udito con la vista e l’odorato.

La sua menomazione sembra essere di origine psicosomatica. Per questo motivo il padre la conduce ad assistere all’esecuzione di una condanna a morte nella speranza di sbloccarla, ma senza ottenere l’esito sperato.

Ha cinque tra fratelli e sorelle. Il primogenito erediterà tutte le proprietà dei genitori, mentre gli altri sono destinati o al convento o a matrimoni di convenienza.

E’ questo il destino di Marianna che, nonostante cerchi inutilmente di opporsi, a soli tredici anni è costretta a sposare uno zio anzianotto. Non ama il marito, da cui non è riamata e che chiama “signor zio”.  Avrà tre figlie nei primi anni di matrimonio e, infine, il sospirato maschietto, che verrà chiamato Mariano.

Alla morte del padre, contro le aspettative degli altri figli, è lei ad ereditare la villa di Bagheria, dove decide di andare a vivere, dedicandosi soprattutto alle letture e alle riflessioni di filosofia. 

Il padre le fa visita spesso e insieme giocano a picchetto. Le porta in dono una bambina, Fila, figlia di un condannato a morte, perché le tenga compagnia. Fila l’aiuta a vestirsi e pettinarsi. Coi servi Marianna si esprime sempre grazie a bigliettini, su cui, con disegni piuttosto stravaganti, chiede una particolare ricetta per pranzo.

Si avvicina, grazie alle sue letture, allo scetticismo e al pensiero di David HumeDa quando i figli sono andati via la sua biblioteca diventa sempre più ricca. Marianna trascorre le sue giornate in compagnia dei libri, ma non è felice essendo comunque moglie di un uomo che non ama davvero. 

Il marito muore e viene imbalsamato. Marianna, in seguito a insistenti domande a un fratello, scopre di aver sempre parlato normalmente da bambina fino a quando lo zio Pietro non l’ha violentata. Da allora è diventata sordomuta e la famiglia ha pensato di combinare un matrimonio riparatore proprio con quello zio orco che aveva abusato di lei bambina.