TRAME DI ROMANZI 2006 - 2007

TRAME DI ROMANZI

 

In queste pagine troverete le trame dei romanzi più diffusi degli ultimi trent'anni, La lettura della trama può invogliare a leggere un libro sconosciuto (o di cui si conosce solo  il titolo) e può costituire un incentivo per la scelta di  un regalo che possa piacere particolarmente ad una persona cara.

Buona lettura a tutti!

 

 Dipinto di Berthe Morisot - Reading

JOHN GROGAN - Io e Marley (2006) 

ISABEL ALLENDE - Ines dell'anima mia (2006)

NICCOLÒ AMMANITI – Come Dio comanda (2007) 

KEN FOLLET - Mondo senza fine 2007

MURIEL BARBERY - L'eleganza del riccio, Edizioni E/O 2007  

DIANE SETTERFIELD - La tredicesima storia (2007)

GIULIA CARCASI - Io sono di legno 2007

KHALED HOSSEINI - Mille splendidi soli (2007)

ILDEFONSO FALCONES – La cattedrale del mare, Longanesi 2006

CARLOS LUIS ZAFON – L’ombra del vento, Mondadori 2006

JOHN BOYNE - Il bambino con il pigiama a righe (2006)

NICCOLÒ AMMANITI – Come Dio comanda (2007)

 

La storia è ambientata in un paesino del nord-es Italia.

Protagonisti sono Rino e Cristiano Zena, padre e figlio tredicenne, abbandonati dalla madre di Cristiano poco dopo la sua nascita. Vivono nei sobborghi con altri balordi, Quattro Formaggi e Danilo.

Rino ha idee di ultradestra, è un forte bevitore e vive di espedienti; è orientato alla violenza, all’attacco e non solo alla difesa e cerca di inculcare gli stessi principi nel figlio, il quale vorrebbe che il padre fosse orgoglioso di lui, vorrebbe imitarlo, ma ci riesce solo in parte.

Ha un intenso legame col figlio Cristiano e teme di perderlo.

Cristiano è un timido, che cerca di seguire come modello ideale quello incarnato dal padre, senza riuscirvi. E’ continuamente alla ricerca di se stesso. Il ragionamento lo porterebbe a comportarsi ben diversamente dal padre ma, in realtà, non fa altro che seguirlo cercando in lui la sua unica fonte di affetto e il suo unico punto di riferimento.

Cristiano ama la bellissima Fabiana, una ladra dedita a furti nei negozi, ma deve limitarsi ad ammirarla e desiderarla da lontano, senza osare rivelarle il suo amore. D’improvviso, finalmente la incontra, la conosce e la ragazza lo bacia, lasciandolo scioccato.

Una notte Quattro Formaggi rincorre e violenta Fabiana, che muore. Rino, informato dell’uccisione della ragazza, decide di non coprire il crimine e va da Quattro Formaggi ma, improvvisamente, si sente mancare le forze, ha un mancamento ed entra in coma.

Cristiano si adopererà per nascondere il corpo della ragazza temendo che l’assassino sia il padre e cerca di difenderlo da tutti, anche da un assistente sociale zelante ma poco efficiente. Continuerà a difendere l’innocenza del padre, convinto invece che sia lui il colpevole.

MURIEL BARBERY - L'eleganza del riccio, Edizioni E/O 2007  

 

Quest'opera ha ricevuto critiche positive ed ha incontrato il successo del pubblico nonostante la struttura narrativa presenti delle peculiarità che rendono il racconto decisamente poco scorrevole, fatto reso ancor più impegnativo dalle numerosissime e dotte citazioni di cui è infarcito il libro.

Le due protagoniste, sin dalle prime pagine, catturano la nostra attenzione di lettori perché parlano in prima persona, alternandosi.

La prima, Renée, è una portinaia che, trascurata in famiglia, semianalfabeta, ha deciso caparbiamente di apprendere tutto ciò che la sua mente era in grado di recepire e anche quello che le sembrava di non capire subito, per rifletterci successivamente. Nutrendo quotidianamente la mente con le letture della biblioteca, Renée era riuscita a formarsi una solida cultura di base, che le permetteva di avere padronanza grammaticale e sintattica al punto da saper individuare immediatamente gli errori altrui; era riuscita ad amare diversi autori classici, di cui conosceva bene le opere e con i cui personaggi si identificava. Amava la letteratura russa: in onore di Tolstoj il suo gatto si chiamava Lev. Non disdegnava, naturalmente, la saggistica; la filosofia era la sua passione, al punto da ritenere di non poter leggere un trattato di Fenomenologia di Husserl senza conoscere Kant.

La sua preparazione attraversava tutti i grandi pensatori fino al Novecento.

Ecco come si esprime per dire che nella sua portineria tutto procede regolarmente: "E' l'eterno ritorno dell'uguale" (con un chiaro riferimento nietzschiano).

Ama la musica classica, adora l'arte, ma nasconde accuratamente al condominio il suo livello di conoscenze: non compete ad una portinaia avere maggior erudizione dei condomini. Ciò non le impedisce di compiere una profonda introspezione dentro il suo animo. Si lascia andare soltanto con la sua cara amica Manuela nei loro momenti di intimità in cui bevono thè e mangiano pasticcini, ma per pudore si danno del "lei" 

L'altro personaggio intorno al quale si dipana la narrazione è Paloma Joss, appartenente ad una ricca famiglia. Il padre è un ministro che fa della politica uno strumento di potere e di aggressione. La madre è debole e fragile, perennemente alle prese con disagi di cui non è riuscita a liberarsi con la psicoanalisi e dipendente dagli psicofarmaci.

Molto intelligente, la ragazzina non riesce ad entrare in comunione con i familiari, anzi è spesso in contrasto con la sorella saccente e stupida.

La ragazza avverte acutamente la mancanza di senso della vita e decide che, al compimento del suo tredicesimo compleanno, la farà finita: si impiccherà e incendierà la casa. Cerca disperatamente i segni del movimento della vita, ma crede di non trovarne intorno a sé. 

Inizialmente i due personaggi non si incontrano, anzi si ignorano, ma un bel giorno arriva un nuovo inquilino, Kakuro, un giapponese benestante e colto che, con "occhio clinico" coglie, dietro l'apparente sciatteria e trascuratezza di Renée, una grande sensibilità d'animo, un cultura critica, una capacità di analisi del reale che la donna camuffa più che può.

Un legame di simpatia lega tra la giovane Paloma e Kakuro, così diverso dagli altri inquilini vuoti e interessati soltanto all'esteriorità. Entrambi appaiono sorpresi di scorgere, ben nascosti nella portineria, dei libri di filosofia a livello universitario e cercano di scoprire chi sia veramente Renée, certi di aver a che fare con una persona di grande spessore culturale; così decidono di avvicinarla.

Kakuro le regala un'elegante edizione di "Anna Karenina", mostrandole di aver intuito il suo amore per la letteratura classica. La invita a casa sua a cena, dove possono liberamente confrontare le loro opinioni in merito all'arte contemporanea, alla politica e alla filosofia. 

Anche Paloma, dal canto suo, arriva spesso in guardiola e va spesso a bere una confortevole tazza di thè con la donna e a imbarcarsi in dotte dissertazioni su tematiche assai care ad entrambe. 

Qualcosa comincia a scalfire il "riccio" dietro il quale Renée si è nascosta.

Di fronte alla tragicità degli ultimi eventi, Paloma compie una profonda riflessione ...

Quest'opera ha ricevuto critiche positive ed ha incontrato il successo del pubblico nonostante la struttura narrativa presenti delle peculiarità che rendono il racconto decisamente poco scorrevole, fatto reso ancor più impegnativo dalle numerosissime e dotte citazioni di cui è infarcito il libro. Libro non consigliabile a tutti, può piacere molto o non piacere affatto.

DIANE SETTERFIELD - La tredicesima storia (2007)

 

Margaret, una giovane libraia antiquaria, che trascorre la sua vita fra i libri antichi e si è anche cimentata in qualche biografia, riceve una strana richiesta da parte della scrittrice più famosa del momento, Vida Winter: recarsi da lei per scrivere la sua biografia, quasi sfidandola a "scoprire la verità". Strano è il modo in cui è espressa la richiesta, strana perfino la grafia della lettera, ma la ragazza ne resta incuriosita e decide di accettare, soprattutto perché scopre di avere con lei un elemento in comune: entrambe sono nate gemelle.

Recatasi presso l'abitazione della scrittrice, cerca di raccogliere il maggior numero di informazioni per scrivere la storia della sua vita, ma soprattutto per scoprire il motivo per cui la scrittrice, autrice di numerosi libri di successo, avesse pubblicato il suo primo libro, dal titolo provvisorio I Tredici racconti, in cui manca proprio la tredicesima storia.

 

Numerosi personaggi animano la narrazione. Alcuni di essi presentano caratteristiche strane, alcune volte sconvolgenti, altre tali da rasentare la follia. Situazioni fortemente drammatiche, incendi e crimini potrebbero essere attribuiti a un fantasma, come suggerisce la scrittrice? Forse, ma la giovane risolverà l'enigma e, nello stesso tempo, compirà un'introspezione su se stessa. 

 

Troverete qui l'incipit del libro.

GIULIA CARCASI – Io sono di legno 2007

 

È l’alba di una domenica qualunque. Giulia, medico chirurgo di grande esperienza, abbastanza attempata, aspetta il ritorno a casa di Mia, la figlia diciottenne che pensa a divertisti, che affronta  primi amori, si preoccupa del sesso, come tutte le sue coetanea e si prepara a scegliere la facoltà universitaria giusta per lei.

Si prepara alla lunga attesa, sapendo che Mia si ritira il mattino dopo. Mentre attende, decide di leggere il diario della figlia. Mentre legge le parole e le riflessioni della figlia, ripensa e rivive le proprie parole e riflessioni quando aveva la stessa età e le scrive alla figlia. Entrambe anaffettive, entrambe “di legno”, sembrano tanto diverse, Mia così trasgressiva, Giulia remissiva, ma nel ricordo affiorano elementi che potrebbero riguardare sia l’una che l’altra.

La narrazione d’ora in poi scorre a due voci, quasi in parallelo, con due strie che si fondono e si confondono.

La madre torna indietro nel tempo e si racconta alla figlia: i problemi familiari, le delusioni amorose, le sue storie d’amore di quando era ragazza e quelle più recenti.

Giulia rivive il suo primo amore e il tradimento della sorella; la difficoltà ad esprimersi in famiglia e l’amicizia con una suora peruviana che, quando è sola, si veste di rosso e sogna il suo primo amore. La donna torna ai primi passi della sua attività di medico, all'attività in sala operatoria, al matrimonio con un primario più anziano di lei, alla lunga attesa di una maternità sofferta e desiderata, alla sua relazione con un giovane peruviano, con cui finalmente prova la tenerezza tanto sperata e desiderata.

Poi arriva, quasi inattesa, la notizia della gravidanza, con i conseguenti dubbi sulla paternità della sua creatura. La bambina che nascerà avrò una voglia molto simile a quella del marito di Giulia. Dunque è sua figlia, ma manifesta anche gli entusiasmi e la spontaneità del giovane Julian,

JOHN GROGAN - Io e Marley (2006) 

 

Io & Marley è un'autobiografia del giornalista statunitense John Grogan dedicata al suo Labrador Marley.

Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane non immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. I due adottano un piccolo cucciolo tenero che, dopo breve tempo, si trasforma in una macchina da guerra, rumoroso e ben poco controllabile, molto forte, che sfonda le zanzariere, rosicchia le porte, sbava su tutti, ingurgita qualsiasi oggetto non commestibile, al punto che verrà portato ad una scuola di addestramento, causando la vergogna dei suoi padroni e l'irascibilità della sua addestratrice.

Ma Marley li ama tutti, sia i genitori, sia i figli che arrivano, l'uno dopo l'altro, due maschietti e una femminuccia.

Con la sua esuberanza, Marley crea numerosi problemi alla famiglia Grogan, ma il suo attaccamento è più forte del loro risentimento e la sua lealtà è commovente. Così la famiglia si adatta a questo grosso cagnolone leale e fedele, che li ama tutti. Scene di puro godimento e risate si alternano ad altre di puro sconforto, ma tutto il libro è godibilissimo.  

Drammatico e commovente è il finale.

Dal libro è stato tratto l'omonimo film, che ha avuto grande successo.

ILDEFONSO FALCONES – La cattedrale del mare, Longanesi 2006 

 

Il contadino Bernat Estanyol sposa la bella Francesca ed organizza un bel banchetto nuziale. All’improvviso appare il conte, il quale reclama lo ius primae noctis per ogni contadino del suo feudo che, sposandosi, deve cedergli il posto nel suo talamo la prima notte. Anche Bernat non può negare al conte questo diritto.

Francesca rimane incinta e partorisce Arnau. Il conte reclama la paternità di questo figlio ed obbliga Francesca a trasferirsi al suo palazzo assieme al bambino.

Bernat s’introduce nel castello e rapisce il bimbo, ma non può far nulla per Francesca, abbrutita dalle violenze che subisce quotidianamente dai servi del conte; fugge col figlio diretto a Barcellona, da sua sorella.

In questa città viene concessa la cittadinanza  a tutti coloro che trascorrono almeno un anno di permanenza, affrancandoli per sempre dal rango di servi della gleba.

A casa della sorella Bernat lavora come artigiano, acquistando grande abilità ma. dopo pochi anni, la malasorte lo colpisce: perde il lavoro e si rassegna a fare lo stalliere con suo figlio. Durante una sommossa popolare viene catturato e impiccato.

Arnau viene assunto come scaricatore  del porto di Barcellona. Sposa Maria, ma coltiva un rapporto adultero con Alexis, che lo ricatta.

Nel 1344 si arruola nell’esercito del re Pietro IV il Cerimonioso e incontra Francesca, diventata matrona delle prostitute. La donna, pur non rivelandogli di essere sua madre, lo libera dal ricatto di Alexis.

Si diffonde in città la peste e Maria muore. Come spesso è accaduto nel corso della storia, la responsabilità del morbo viene addebitata a una minoranza, in questo caso gli ebrei.

La conclusione non è del tutto prevedibile:

CARLOS LUIS ZAFON – L’ombra del vento, Mondadori 2006

 

La storia è ambientata nella Barcellona degli anni Quaranta, all’ombra del Franchismo.

Daniel Sempere, voce narrante del libro, orfano di mnadre, vive a Barcellona col padre libraio, proprietario di un piccolo negozio di libri usati.

 

Un giorno il padre lo conduce in un luogo misterioso, sconosciuto ai più, il Cimitero dei Libri dimenticati, una gigantesca biblioteca che comprende migliaia di libri caduti nell’oblio. Il padre lo invita a scegliere un libro, con l’impegno di adottarlo e averne cura per sempre, sottraendolo all’oblio a cui sarebbe altrimenti destinato.

Il giovane Daniel sceglie L’ombra del vento, un’opera scritta da Julian Carax,  un autore sconosciuto. Daniel legge voracemente il libro e si entusiasma al punto da voler scoprire anche le altre opere dell’autore.

 

Decide così di contattare tutti coloro che hanno conosciuto Carax e di scavare nella sua travagliata vita, scoprendone l’infanzia difficile, gli amori, le scelte travagliate, le sofferenze; mette allo scoperto sentimenti, amore e odio, amicizia e crudeltà, lealtà e tradimenti, passione e disperazione dei numerosi personaggi coinvolti.

 

Daniel sarà oggetto di strane persecuzioni, ma anche le persone a lui care correranno gravi pericoli. Violenze e crimini, amore e morte si rincorrono nell'arco di questa lunga e appassionante narrazione.

 

Intorno al protagonista ruotano tanti personaggi strepitosi, tra cui mi piace ricordare Fermín Romero De Torres. Dapprima ricercato dalla polizia e torturato, poi costretto ad una vita misera e travagliata e successivamente entusiastico collaboratore della libreria di Sempere, è un soggetto estremamente interessante, sempre stravagante, irrequieto dongiovanni, gran chiacchierone ma anche ricco di saggezza e profondamente umano.

 

JOHN BOYNE - Il bambino con il pigiama a righe (2006)

 

Bruno, un bambino tedesco di famiglia agiata, che vive a Berlino in una splendida villa a cinque piani con tanta servitù a disposizione, uno spettacolare giardino fiorito, tanti giochi, è costretto a lasciare la sua bella casa, i tre amici del cuore e i nonni per trasferirsi con la famiglia in una località lontana. Il padre di Bruno è un capitano dell'esercito tedesco, che riceve dal Furio in persona (N.B. alcuni nomi sono volutamente storpiati per rendere credibile la loro errata pronuncia da parte di un bambino) la richiesta di trasferirsi in Polonia per sorvegliare un campo di prigionieri.

Decisamente scontenti, Bruno e la sorella Gretel entrano nella nuova casa a tre piani, decisamente meno sontuosa e anche un po' fatiscente rispetto alla splendida casa di Berlino. Anche qui hanno a disposizione tanta servitù, tra cui un ex medico, attualmente prigioniero del lager, che viene adibito alla pulizia delle verdure per i pasti della famiglia. Questo splendido personaggio interagisce con pazienza con Bruno, il quale non riesce a credere che un medico sia potuto retrocedere al rango di servo. Piano piano riesce a conquistare la fiducia del bambino.

La casa è del tutto isolata: non ci sono altre case nel circondario. Bruno teme di dover restare completamente isolato, senza amici con cui giocare. Dalla finestra della sua camera, guardando in lontananza, vede uno stranissimo campo, tutto recintato con filo spinato, in cui riesce a malapena a intravedere esseri umani (bambini e vecchi), stranamente tutti vestiti con un pigiama a righe. Nei suoi lunghi e desolati pomeriggi in cui non ha nulla da fare, si improvvisa esploratore e cerca di scoprire chi siano quelle persone così stranamente abbigliate che vivono non lontano da casa sua. Scopre persone sofferenti, tristi, deperite, che svolgono stentatamente qualche lavoro.

Fra i tanti, scorge un bambino e cerca di interagire con lui.

Il piccolo ebreo e il bambino tedesco diventano subito amici. Bruno, intenerito dalle condizioni del suo nuovo amico, affamato e infelice, gli porta ogni giorno qualche alimento che è riuscito a sottrarre alla mensa familiare.

I due si incontrano proprio sul bordo del reticolato, anche se il piccolo ebreo teme sempre di essere ripreso e punito dalle guardie.

Un giorno il piccolo confessa all'amico di non riuscire più a trovare il padre. Bruno, che da grande vorrebbe diventare esploratore, decide di fare un'ispezione all'interno del campo. D'accordo con l'amico, entra di soppiatto da una piccola apertura della rete di recinzione. L'amico gli fornisce alcuni capi di abbigliamento dei prigionieri. Spogliatosi dei suoi abiti e abbandonati anche stivali e calzini, Bruno diventa "uno di loro" e si confonde nella massa.

Per una crudele coincidenza, proprio quel giorno i due bambini odono una voce e vengono tutti radunati in un locale dove ci sono le docce. Dietro le loro spalle cade una pesante saracinesca di metallo: nessuno potrà più uscire da lì. Sconvolgente e quasi allucinante il finale tragico, aperto solo alla catastrofe. 

I genitori di Bruno lo cercheranno lungamente e inutilmente, senza più trovarne traccia.

Mi è difficile raffigurarmi l'incredibile posizione di un'abitazione di un capitano delle S.S. nei pressi del lager; ritengo ancor più inverosimile la possibilità che un bambino riesca ad aggirare i nazisti posti a guardia del reticolato del lager stesso. Sappiamo che le squadre di controllo del reticolato avevano a disposizione luci, mezzi. agenti e strumenti di controllo perché nulla,  neppure un oggetto minuscolo, sfuggisse al loro attento controllo.

Nonostante queste perplessità, Il bambino con il pigiama a righe resta un libro memorabile, che racconta la tragica storia dell'Olocausto con gli occhi dei bambini coinvolti nella storia e degli adulti che si occupano di loro. 

Tra i personaggi spicca per la sua grandezza la nonna paterna di Bruno, ex attrice amante della recitazione, che ha incoraggiato i nipoti a rivestire tanti ruoli in alcune recite domestiche allestite da lei. Questa donna, rivoltandosi contro il figlio, che vanta l'amicizia col Fuhrer ed è certo di servire la patria, si dispera per aver potuto mettere al mondo uno uomo così incapace di capire gli eventi, così privo della consapevolezza dell'imminente catastrofe della Germania e degli altri Paesi coinvolti. La donna tenta inutilmente di fermare la progressiva trasformazione di suo figlio in un "burattino senza fili" che non sa di essere manipolato e crede di essere un grande capo.