Elizabeth Barrett Browning, poetessa inglese, nacque a Durham nel 1806 e morì in Italia, a Firenze, nel 1861.
Ebbe un’infanzia serena con i suoi 11 fratelli. Amava la lettura e conosceva Dante, Milton e Shakespeare. Organizzava piccoli spettacoli teatrali con la sua famiglia.
Amava cavalcare, ma in uno sfortunato incidente cadde da cavallo. La diagnosi dei medici fu infausta: sarebbe rimasta invalida agli arti inferiori. Elizabeth si immerse nel suo ruolo di malata e invalida: si sentiva debole e fragile, una donna da compiangere.
Nonostante i gravi problemi di salute, nel 1838 Elizabeth compose una raccolta di poesie, The Seraphim and Other Poems, che fu pubblicato nel 1844 e la rese famosa.
Tra i tanti ammiratori dei suoi versi, nel 1845 il poeta Robert Browning le scrisse “Amo i suoi versi con tutto il cuore, cara signorina Barrett” e volle conoscerla. Fu lui a incoraggiarla a lottare contro la sua malattia, l’aiutò a riprendere la voglia di vivere e ad avere nuovamente fiducia nel destino.
I due si innamorarono l’uno dell’altra e decisero di sposarsi, ma il padre della poetessa si oppose con accanimento alle loro nozze. Furono costretti a sposarsi di nascosto e decisero di andare a vivere a Firenze. Il sole e l’aria salubre dell’Italia giovarono moltissimo alla poetessa. A Firenze nacque il loro figlio.
Il suo cane Flush, un cocker spaniel, condivise la loro vita a Firenze.
La scrittrice Virginia Woolf dedicò un breve romanzo all'amato cane che aveva tenuto compagnia alla poetessa. Il romanzo si intitola Flush, vita di un cane.
Si trattava di una biografia romanzata in cui la Wolf immaginò la vita di Elizabeth Browning, partendo dalla sua malattia e raccontando la sua storia d'amore, la fuga e la vita a Firenze, fino alla nascita del figlio Pen, visti attraverso gli occhi del cane Flush.
In seguito Elizabeth pubblicò numerose opere:
Sonnets from the Portuguese (1850),
Casa Guidi Windows (1851),
Aurora Leigh (1856),
Poems before Congress (raccolta dei suoi poemi, 1860).
I suoi versi furono apprezzati in tutta Europa. Ricordiamo uno dei suoi versi più celebri:
Io ti amo non solo per ciò che sei,
ma per ciò che io sono quando sono con te.
Io ti amo non solo per ciò che tu hai fatto di te stesso,
ma per ciò che tu stai facendo di me.
Sostenne con grande coraggio ed entusiasmo il Risorgimento italiano e l’Unità d’Italia.
Morì a Firenze nel 1861.