ELENCO POESIE     SAFFO     CATULLO     POESIE D'AMORE

* * * * * * * Lirici greci * * * * * * *

Alceo

Nacque attorno al 630 a.C. a Mitilene, nell'isola di Lesbo. Discendente di una famiglia aristocratica, fu molto partecipe agli avvenimenti politici della sua epoca. In particolare, combatté di persona contro il tiranno Mirsilo, a causa del quale fu costretto a trascorrere un periodo in esilio. I temi principali della sua poetica furono la politica, l'amore efebico e il vino. Di lui restano circa 200 frammenti.

ALCEO - Timore

S'acquattano l'uccelli
quando balena l'aquila.

 

ALCEO - Il fiume Ebro

Ebro, meraviglioso fiume,
che sfociavi nel cupo mare di Eno.
Rompevi il mugghio
dei pascoli traci.

Sulle rive, fanciulle come sciami.
Dolci mani che accarezzano tenere carni,
come l'olio l'acqua degli dei.

ALCEO - La tempesta

Non decifro la furia dei venti
e il mare grosso, l'onde che
s'increspano e s'infrangono.
Ormai siamo alla deriva.

Rigurgiti d'acqua, squarci enormi
in su la vela. Anche le sartie
cedono...

Alcmane - La notte

Dormono le cime dei monti
e i baratri,
i declivi e le forre,
e le creature che la terra alleva,
e le fiere alle pendici dei monti,
e gli sciami,
e i cetacei nei cupi fondali del mare.
Dormono gli stormi degli uccelli,
dalle lunghe, ferme ali.

ALCMANE - Baccante

Sopra ai vertici dei monti,
quando splende, cara agli dei
la festa dei lumi,
sovente recando in mano un vaso d'oro,
grande, di quelli ch'usano i pastori.

Tu mungi latte di leonessa,
forgiando un cacio grande
e in chiaroluce.

ALCMANE

 

Armi e poesia

Move di contro all'armi
il soave poetare.

Anacreonte - La cerbiatta

Tenera, come una cerva piccina
che vaga per la selva,
e non trova la mamma
con le grandi corna,
e trema di paura.

 

ANACREONTE - Convivio

Acqua, vino, un ragazzo
e ghirlande di fiori.
Prendi tutto, con Eros
voglio pugnare.

 

Anacreonte - Serenata

Ho spezzato un frammentino di focaccia,
ho tracannato un orcio di vino, fino in fondo.
Ora, cetra in mano,
canto la serenata alla mia fanciulla.

 

Anacreonte - La palla rossa

Scaglia la palla rossa,
Eros dall'auree chiome,
e al gioco mi sfidi un'altra volta,
colla bimba dal sandalo screziato.

Lei è della splendida Lesbo.
Della mia bianca chioma sogghigna,
mentre resta a bocca aperta
per un'altra.

Anacreonte - Eros

Eros è come un fabbro:
mi stronca col suo enorme maglio,
poi mi lava il sangue
in un gelido torrente.

Archiloco - Cuore mio

Cuore, cuore mio,
travolto da ingorghi di sciagura,
sorgi e vinci i tuoi nemici,
ponendo ad essi il petto.
Forte, tieni il campo
negli scontri fronte a fronte.
Vincente,
non gioire innanzi a tutti.
Se vinto,
non giacere in dirotto pianto.
Gioisci d'ogni gioia,
cedi sì ai mali, ma non troppo:
riconosci quale ritmo
regge gl'uomini.

CALLIMACO

 

L'ospite aveva una piaga nascosta.

Hai visto che sospiro doloroso

uscì dal suo petto alla terza coppa

di vino? Le rose della corona

erano tutte a terra.

Brucia certo d'amore

e, per gli déi, ho ragione di dirlo!

Io, ladro, riconosco ai segni il ladro.

 

Callimaco, XII - 134, trad. di Salvatore Quasimodo

Focilide - La notte

La notte aguzza l'ingegno.
Decisione difficile?
Prendila di notte!
Se persegui la virtù
è meglio la calma.

Focilide - L'apparenza

Tanta gente appare saggia.
È linda e pinta,
eppure di mente leggerina.

 

Focilide - La giustizia

Ogni virtù
nella giustizia affonda.

Ibico - Meraviglia

Immoto da tempo immemore,
impietrito da cotanta meraviglia.

IBICO - Uccelli

Là, su rami fronzuti,
si posano anatre
dai colori cangianti
e alcioni da lunghe ali.

IBICO - A primavera

A primavera,
quando l'acqua fluviale
irrora i campi
e il sacro giardino delle vergini,
è tutto un fiorir di meli cidonii
e tralci di viti tra le foglie.

In me Eros non conosce tregua.
Come vento del nord rapido muove,
carico di folgori: torbido, impavido,
invaso da Cipride di arida follia.
Custode, nel fondo della mente,
delle puerili voglie.

IBICO

 

Cavallo stanco

Ancora Eros!
Sotto ciglia azzurre e languidi sguardi,
maliardo, nelle reti di Cipride
mi scaglia, avvolto.

E io tremo: come un vecchio purosangue,
avvezzo alle vittorie,
ormai vecchio, contro voglia
tra i carri ancor gareggia.

IBICO - Onore e colpa

Temo che colpa verso dèi
valga onor presso mortali.

IBICO - Stelle notturne

Ardono, nella lunga notte,
stelle fulgidissime.

TEOCRITO (SIRACUSA, 310 a.C. -250 a.C )
Da te, persino l’anima mi farei bruciare, persino
L’occhio, che amo
Più di tutto
Mi tufferei da te, ti bacerei la mano
E bianchi gigli ti porterei
E il fragile papavero
Dai petali scarlatti.
Imparerò a nuotare
Così saprò perché
Vi è dolce abitare negli abissi.


Il testo di Callimaco è tratto da Salvatore Quasimodo – Antologia palatina. Mondadori Oscar classici

 

 I testi delle altre poesie sono tratti dal sito http://www.liricigreci.org/poesie/informazioni.html