* * *Marceline Desbordes Valmore * * *

Marceline Desbordes Valmore (1786-1859)

 

E' l’unica poetessa inclusa nella celebre antologia di Verlaine “I poeti maledetti”. Fu particolarmente stimata da Charles Baudelaire, che la considerò la perfetta incarnazione della donna: «Mme Desbordes-Valmore fu donna, fu sempre donna e non fu nient'altro che donna; ma ebbe un grado straordinario di espressione poetica intrisa di tutte le bellezze naturali della donna».

 

Vissuta in miseria, rimasta orfana di madre a 16 anni, si dedicò al canto e al teatro. Studiò da autodidatta e a 22 anni pubblicò la sua prima raccolta di poesie.

 

Conobbe lo scrittore Henry Latouche ed ebbe con lui una storia d'amore tormentata. Dalla relazione nacque un figlio, che morì in tenera età. Nel frattempo sposò Prosper Valmore, che la amò sinceramente, mentre l'amato Latouche non la ricambiava. Dal matrimonio nacquero quattro figli, di cui morirono tre. Morì di cancro.

 

 

 

Io non so più, io non voglio più
Io non so più da dove sia nata la mia collera;
ha parlato... e le sue colpe sono scomparse.
I suoi occhi imploravano, la sua bocca voleva piacere:
dove sei fuggita, mia timida collera?
Non lo so più.

Non voglio più guardare ciò che amo.
Non appena sorride, tutti i miei pianti svaniscono.
Invano, per forza o per dolcezza suprema,
l’amore e lui vogliono ancora che io ami;
io non voglio più.

Non so più evitarlo nella sua assenza;
tutti i miei giuramenti sono ormai superflui.
Senza tradirmi, ho sfidato la sua presenza;
ma senza morire sopportare la sua assenza
io non so più.

Je ne sais plus, je ne veux plus

Je ne sais plus d’où naissait ma colère;
Il a parlé... Ses torts sont disparus.
Ses yeux priaient, sa bouche voulait plaire:
Où fuyais-tu, ma timide colère?
Je ne sais plus.

Je ne veux plus regarder ce que j’aime.
Dès qu’il sourit, tous mes pleurs sont perdus.
En vain, par force ou par douceur suprême,
L’amour et lui veulent encor que j’aime;
Je ne veux plus.

Je ne sais plus le fuir en son absence;
Tous mes serments alors sont superflus.
Sans me trahir, j’ai bravé sa présence;
Mais sans mourir supporter son absence,
Je ne sais plus!

Souvenir

 

Quand'egli impallidì una sera, e la voce
tremante
sul nascere di un suono ...si spense
all'improvviso;
quando i suoi occhi alzando la palpebra
bruciante
mi presero d'un male da cui lo pensai
preso;
quando i suoi tratti più struggenti, ardore
d'un fuoco che non può mai
declinare
mi s'impressero vivi in fondo al cuore,
lui non amava: ero io ad amare.

IL RISVEGLIO

Su questo letto d'erbe, come posso dormire ancora?
Sento l'aria odorosa scorrere intorno a te.
È la tua bocca un fiore, la cui vampa divora.
Dàmmela, amor mio dolce, e non bruciar che me.

Quel gran soffio d'amore dentro il bacio che anelo
dalle tue labbra chiuse, io non lo so rapire.
Se tu me ne fai dono, avrò giú terra in cielo...
Ma il tuo sonno si ostina. E tu mi fai morire.

Vieni! Sotto quegli olmi; avremo .ombre profonde..
Gorgheggeran gli uccelli, vedendo il nostro amore.
Laggiú, dietro le nubi, il sole si nasconde.
Ma dentro gli occhi tuoi, ricerco il suo fulgore.

Ecco: ti sei ridesto, dal tuo lungo sopore.
Sono i tuoi baci il miele, che ci daranno i fiori.
Il tuo cuore sospira... Viene a cercarmi il cuore?
Sta qui, sulla mia bocca. Prèndilo: è tutto ardore.
E còprimi di fiori.

Al pianto dell'amore tutto dimenticai

A quindici anni, intravidi un fanciullo disarmato;
più giocoso che tenero mi parve:
con debole dardo sfiorò il mio cuore;
lieve come ridente menzogna;
offriva piacere, non felicità:
volò via. Non smarrii che un sogno.

Cercarsi, cogliere uno sguardo furtivo, non è già tutto?
E più non domandarmi, con mesto sorriso,
il fiore che danzando trattengo mio malgrado:
lo sento sul mio cuore quando il cuore lo desidera,
e mi si legge negli occhi che lo colsi per te.

Sarà, lagrima dopo lagrima, e tormento su tormento,
il puro parto delle anime sofferenti.

LE ROSE DI SAADI

Volevo portarti delle rose questa mattina
ma ne avevo raccolte così tante nel mio corsetto
che i nodi troppo stretti non hanno potuto contenerle.

I nodi sono esplosi. Le rose sono volate via
nel vento e al mare sono tutte arrivate..
Hanno seguito l’acqua per non tornare più;

l'onda è apparsa rossa, come in fiamme.
Stasera il mio vestito ancora ne è profumato.
Respirane su di me l'odoroso ricordo.

LES ROSES DE SAADI 

J'ai voulu ce matin te rapporter des roses;
Mais j'en avais tant pris dans mes ceintures closes
Que les nœuds trop serrés n'ont pu les contenir.

Les nœuds ont éclaté. Les roses envolées
Dans le vent, à la mer s'en sont toutes allées.
Elles ont suivi l'eau pour ne plus revenir;

La vague en a paru rouge et comme enflammée.
Ce soir, ma robe encore en est tout embaumée...
Respires-en sur moi l'odorant souvenir.

I SEPARATI

Non scrivere. Sono triste, e vorrei spegnermi
Le belle estati senza di te, sono come una notte senza una luce
Ho richiuso le mie braccia, non possono raggiungerti,
e bussare al mio cuore è come bussare su una tomba.
Non scrivere!

Non scrivere. Impariamo a morire per noi stessi.
Non chiedo che a Dio, che a te, se ti amavo!
Nel profondo della tua assenza, ascoltare che tu mi ami
è comprendere il cielo senza mai salirci.
Non scrivere!

Non scrivere. Ho paura di te, ho paura della mia memoria:
ha conservato la tua voce che spesso mi chiama.
Non mostrare la acque di fonte a chi non la può bere.
Una cara scrittura è un ritratto vivente.
Non scrivere!

Non scrivere quelle dolci parole che non oso più leggere:
sembra che la tua voce le versi sul mio cuore;
che le veda bruciare attraverso il tuo sorriso;
sembra che un bacio le imprima sul mio cuore.
Non scrivere!


LES SEPAREES 

 

N'écris pas. Je suis triste, et je voudrais m'éteindre.
Les beaux étés sans toi, c'est la nuit sans flambeau.
J'ai refermé mes bras qui ne peuvent t'atteindre,
Et frapper à mon coeur, c'est frapper au tombeau.
N'écris pas!

N'écris pas. N'apprenons qu'à mourir à nous-mêmes.
Ne demande qu'à Dieu... qu'à toi, si je t'aimais!
Au fond de ton absence écouter que tu m'aimes,
C'est entendre le ciel sans y monter jamais.
N'écris pas!

N'écris pas. Je te crains; j'ai peur de ma mémoire;
Elle a gardé ta voix qui m'appelle souvent.
Ne montre pas l'eau vive à qui ne peut la boire.
Une chère écriture est un portrait vivant.
N'écris pas!

N'écris pas ces doux mots que je n'ose plus lire:
Il semble que ta voix les répand sur mon coeur;
Que je les vois brûler à travers ton sourire;
Il semble qu'un baiser les empreint sur mon coeur.
N'écris pas!

Taci, sorella

 

Taci, sorella, ché il passato brucia.

Taci il suo nome, ché il suo nome è lui.

Ostinarsi sui beni perduti

è come andar con l’onda che ripiega.

Quel nome che mi è ardore e mi è dolcezza,

quel nome, quando appena ora mi tocca,

come un fuoco mi avvampa nella bocca.

Sorella, non parlare.