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METRICA, COSTRUZIONE E PARAFRASI DELLE PIU' BELLE POESIE  CLASSICHE

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille

l'ira funesta che infiniti addusse

lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco

generose travolse alme d'eroi,

e di cani e d'augelli orrido pasto

lor salme abbandonò (così di Giove

l'alto consiglio s'adempìa), da quando

primamente disgiunse aspra contesa

il re de' prodi Atride e il divo Achille.

 

E qual de' numi inimicolli? Il figlio

di Latona e di Giove. Irato al Sire

destò quel Dio nel campo un feral morbo,

e la gente perìa: colpa d'Atride

che fece a Crise sacerdote oltraggio.

 

Degli Achivi era Crise alle veloci

prore venuto a riscattar la figlia

con molto prezzo. In man le bende avea,

e l'aureo scettro dell'arciero Apollo:

e agli Achei tutti supplicando, e in prima

ai due supremi condottieri Atridi:

O Atridi, ei disse, o coturnati Achei,

gl'immortali del cielo abitatori

concedanvi espugnar la Prïameia

cittade, e salvi al patrio suol tornarvi.

Deh mi sciogliete la diletta figlia,

ricevetene il prezzo, e il saettante

figlio di Giove rispettate. - Al prego

tutti acclamâr: doversi il sacerdote

riverire, e accettar le ricche offerte.

Ma la proposta al cor d'Agamennóne

non talentando, in guise aspre il superbo

accommiatollo, e minaccioso aggiunse:

Vecchio, non far che presso a queste navi

ned or né poscia più ti colga io mai;

ché forse nulla ti varrà lo scettro

né l'infula del Dio. Franca non fia

costei, se lungi dalla patria, in Argo,

nella nostra magion pria non la sfiori

vecchiezza, all'opra delle spole intenta,

e a parte assunta del regal mio letto.

Or va, né m'irritar, se salvo ir brami.

O Diva (O Musa ispiratrice), narrami i luttuosi eventi che determinarono l'ira funesta di Achille figlio di Peleo (Pelide), che travolse anzitempo (mentre erano giovani) molte generose alme (anime) di eroi all'Orco (all'Oltretomba) e abbandonò le loro salme quale orrido pasto di cani e di augelli (uccelli). In questo modo fu adempiuto l'alto consiglio di Giove, da quando primamente (in precedenza), m'aspra contesa (un aspro conflitto) mise l'uno contro l'altro Atride (Agamennone, il figlio di Atreo, re dei Prodi e il divino Achille (Achille nato da un umano, Peleo e da una ninfa, Teti e, perciò, di origini divine).