Metodi di ricerca in psicologia

Le scienze psicologiche e sociali non si limitano ad osservare i comportamenti, ma tentano di indagarne le cause; esse offrono un quadro di riferimento che è fatto di probabilità più che di certezze. Esse non pretendono di costituire un sapere assoluto, ma sono scienze di approssimazione (scienze del  probabile).

Gli studiosi di queste discipline fanno ricorso a metodologie di ricerca rigorose e a procedimenti scientificamente condotti, sia elaborando metodi di ricerca propri, sia utilizzando quelli delle altre scienze.

 

I METODI DI RICERCA

 

Il metodo è un insieme di criteri che permettono di effettuare una ricerca o di utilizzare un procedimento scientifico, tale che sia possibile sottoporre a verifica i risultati ottenuti.

L’OSSERVAZIONE

L’osservazione è il più antico metodo di ricerca sociale. In origine era costituito da esperienze casuali e non controllate.  Oggi comprende rilevazioni programmate accuratamente e fondate su criteri rigorosi. Esso è il metodo di indagine dei comportamenti sia umani che animali più utilizzato.

L’osservazione consiste nell’indagare sugli avvenimenti che accadono intorno a noi, nel prendere nota dei comportamenti manifesti delle persone (ciò che dicono e fanno) e nel registrare accuratamente i dati ricorrendo all’uso di strumenti che permettono di non lasciarsi sfuggire alcuna informazione (come i registratori e le telecamere).

Questo metodo permette non soltanto di studiare un fenomeno, ma soprattutto di indagare sulle condizioni in cui esso si verifica; inoltre consente di studiare contemporaneamente il comportamento di molte persone, mentre gli altri metodi possono essere utilizzati per controllare una sola persona o poche alla volta.

L’osservazione è un metodo fondamentale nelle ricerche psicologiche e sociali, con particolare riferimento:

  • alla  psicologia umana e soprattutto dell’età evolutiva;
  • all’etologia;
  • all’antropologia culturale;
  • alla sociologia.

 

Rischi legati all’osservazione

 

Il metodo dell’osservazione non è immune da rischi, che sono legati sia all’osservatore, sia alle persone osservate, sia alla situazione.

Colui che osserva parte sempre da un’opinione, a volte anche da preconcetti e può rimanerne influenzato, al punto da rilevare soltanto i comportamenti e le situazioni che confermano la sua ipotesi di partenza (opinione iniziale).

Per compiacere gli altri e sentirsi accettati, i soggetti osservati possono distorcere la verità e mettere in atto quei comportamenti che ritengono possano farli apparire in una luce più favorevole.

In determinati contesti si agisce in modo diverso rispetto all’abituale modo di agire adottato nel proprio ambiente di vita.

Per quanto riguarda i rischi legati all’osservatore, si suole distinguere l’osservazione naturalistica da quella partecipante.

 

Nell’osservazione naturalistica il ricercatore riduce al minimo  i contatti con i fatti osservati e mantiene il distacco con le persone analizzate. E’ possibile osservare le persone, soprattutto i bambini e i malati, senza essere visti. In alcuni casi si ricorre allo specchio unidirezionale, che permette di vedere senza essere visti.

Questo metodo cerca di essere obiettivo al massimo e di ridurre i rischi della soggettività.

Altre modalità di osservazione permettono di ridurre i rischi legati sia alle persone che alle situazioni.

L’osservazione comparata consiste nel confrontare i risultati delle osservazioni condotte su gruppi diversi di persone, allo scopo di capire i comportamenti e di indagare sulle cause e sulle condizioni in cui i fenomeni si verificano.

L’osservazione standardizzata consente nel seguire uno schema standard per la raccolta e la trascrizione dei dati; essa riduce i rischi legati alla personalità del ricercatore il quale può, senza volerlo, eliminare fatti significativi, rilevanti per il soggetto, ma non per chi osserva, che non è sempre imparziale.

Numerosi strumenti permettono all’osservatore di ridurre la soggettività. Prima di tutto si imposta il lavoro e il procedimento da seguire. Si possono approntare delle griglie di osservazione, che permettono di registrare tutti i dati fondamentali, senza lasciarsene sfuggire nessuno.

L’osservazione longitudinale consiste nel seguire lo stesso gruppo di persone per alcuni anni, nel corso della loro crescita.

Ad esempio è possibile osservare longitudinalmente i bambini che frequentano la scuola elementare dalla prima alla quinta classe, per individuare i fattori che influenzano il loro sviluppo psicofisico.

L’osservazione trasversale consiste nel seguire gruppi diversi di persone, appartenenti a fasce diverse di età, per confrontare i risultati e scoprire le leggi dello sviluppo.

Ad esempio è possibile osservare gruppi di bambini di età diverse, che frequentano classi diverse della stessa scuola e confrontare i risultati.

 

L’osservazione longitudinale offre indubbiamente i risultati più attendibili, ma richiede lunghi anni e deve essere eseguita sugli stessi soggetti, cosa non sempre possibile. L’osservazione trasversale supera questi inconvenienti, ma naturalmente i risultati sono meno attendibili, trattandosi di soggetti diversi.

L’INTROSPEZIONE

 

L’ introspezione consiste nel “guardare dentro di sé”, nell’indagare nella propria interiorità. Essa offre una via insostituibile per accedere al mondo psichico, purché sia integrata con altre metodologie.

 

Il metodo dell’intuizione partecipante è una forma di comprensione psicologica degli altri, una sorta di empatia, che si colloca a metà strada fra l’osservazione e l’introspezione pura. Essa si basa sulle esperienze comuni di persone diverse, le quali spesso sono parzialmente sovrapponibili. 

IL METODO SPERIMENTALE

Il metodo sperimentale si propone di indagare sulle condizioni che permettono la realizzazione di un fenomeno, per scoprire i rapporti regolari fra le variabili, per individuare la causa e gli effetti di un determinato evento o situazione, allo scopo di poterli successivamente modificare. 

Il fenomeno è ciò che accade in noi o nell’ambiente che ci circonda e di cui possiamo avere esperienza.

Le variabili sono i diversi aspetti con cui si verifica un fenomeno.

Le variabili possono presentarsi con valori ed intensità diversi; esse possono modificarsi nei seguenti casi:

spontaneamente;

  • per l’intervento dello sperimentatore;
  • in conseguenza di alcuni eventi;
  • in determinati contesti.

Lo sperimentatore deve tenere sotto controllo le variabili del fenomeno. Egli procederà individuandone due alla volta (di cui una è la possibile causa dell’altra) e analizzerà la relazione fra esse.  Il rapporto fra queste variabili deve essere accertato; esso costituisce l’ipotesi da verificare.

L’ipotesi è la previsione del possibile rapporto causale fra le variabili di un fenomeno.

Le variabili che vengono modificate dallo sperimentatore sono dette variabili indipendenti; esse costituiscono gli stimoli a cui il soggetto dovrà reagire.

Le reazioni dei soggetti variano col variare delle situazioni-stimolo, ossia dipendono da esse; perciò vengono dette variabili dipendenti (perché dipendono dalle precedenti). Esse costituiscono le variabili che devono essere esaminate e che sono oggetto di studio (ciò che si vuole ricercare).

Per semplificare possiamo dire che la variabile indipendente è la causa della variabile dipendente, la quale è la conseguenza (l’effetto) dell’altra.

Alcune variabili, che vengono dette variabili intervenienti, dipendono dall’interiorità del soggetto: esse comprendono i suoi processi cognitivi e i suoi meccanismi mentali, le sue esperienze e le sue aspettative. Esse devono essere mantenute sotto controllo. 

Formulata l’ipotesi, il ricercatore predispone sperimentalmente la variabile indipendente e la modifica sperimentalmente per valutare quali condizioni la favoriscono e quali la ostacolano.

Il gruppo sperimentale e il gruppo di controllo

Per essere certi che la variabile dipendente si modifichi ogni volta che viene modificata quella indipendente, occorre scegliere due diversi gruppi di persone: il primo è il gruppo sperimentale, il secondo è il gruppo di controllo. Lo sperimentatore modifica la variabile indipendente soltanto nel primo gruppo, e la lascia immutata nel secondo. L’ipotesi di partenza risulta verificata se la variabile dipendente risulta influenzata in modo significativo da quella indipendente soltanto nel gruppo sperimentale, ma non in quello di controllo.

Rischi legati alla sperimentazione

I rischi legati alla sperimentazione sono i seguenti:

non è sempre agevole individuare e isolare la variabile indipendente;

 

la situazione sperimentale non è sempre confrontabile con la realtà, che è troppo complessa per poter essere analizzata.

IL METODO CLINICO

Il metodo clinico viene utilizzato in psicologia allo scopo di studiare la persona nella sua globalità per formulare una diagnosi di personalità del soggetto esaminato, cercando di indagare sulle motivazioni del suo comportamento e di mettere allo scoperto i suoi problemi e i suoi conflitti, allo scopo di aiutarlo ad affrontarli e superarli.

La diagnosi è l’individuazione dello stato di salute o di disagio di un individuo mediante la somministrazione di strumenti e tecniche di misurazione e valutazione.

Lo psicologo, oltre ad osservare il paziente nel maggior numero possibile di situazioni, per indagare sul suo comportamento e sulle modalità con cui egli interagisce con l’ambiente, utilizza diverse metodologie, strumenti e tecniche di indagine come, ad esempio, i test psicologici.

Le principali tecniche di indagine che costituiscono il metodo clinico sono:

l’anamnesi, ossia la ricostruzione della storia di una vita al fine di studiare il modo in cui gli avvenimenti reali sono stati vissuti e quali conseguenze gli avvenimenti infantili hanno determinato sullo sviluppo successivo della personalità. Essa richiede la collaborazione dei familiari del soggetto.

Il metodo anamnestico consiste nel ricostruire la storia di una vita al fine di studiare come gli avvenimenti reali sono stati vissuti e di sapere quale incidenza hanno gli avvenimenti infantili sullo sviluppo ulteriore della personalità. L’anamnesi indaga lo strato biologico della personalità e i rapporti tra le esperienze dell’infanzia e quelle dell’età adulta.

Secondo Dollard i criteri per la stoiria di una vita sono:

- il soggetto, che deve essere considerato come il campione di un determinato gruppo culturale;

- l’analisi biografica, che deve individuare il ruolo specifico del gruppo familiare nel trasmettere la cultura.

 

Riportiamo, qui di seguito, una scheda-tipo per l’anamnesi di bambini e fanciulli.

 

 

SCHEDA DI ANAMNESI

Cognome e nome.........................................................................................................

Età....................... Indirizzo.........................................................................................

PADRE: Età ....... Condizioni di salute............................................................................

Malattie precedenti .....................................................................................................

MADRE: Età ....... Condizioni di salute............................................................................

Malattie precedenti ....................................................................................................

ALTRI FAMILIARI - Condizioni di salute

................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Tipo di abitazione.........................................................................................................

Numero dei vani...........................................................................................................

CONDIZIONI DI SALUTE DEL PAZIENTE

Caratteristiche della gravidanza.....................................................................................

Caratteristiche del parto...............................................................................................

Allattamento................................................................................................................

Prime parole - Età.................... Primi passi - Età ...........................................................

Dentizione ..................................................................................................................

Sviluppo motorio..........................................................................................................

Sviluppo sensoriale......................................................................................................

Sviluppo linguistico......................................................................................................

Sviluppo sociale...........................................................................................................

Sviluppo affettivo.........................................................................................................

Memoria......................................................................................................................

Apprendimento.............................................................................................................

Ragionamento..............................................................................................................

Eventuali difficoltà e lacune..........................................................................................

.....................................................................................................................

La storia del caso

 

La storia del caso consiste nel ricostruire le fasi attraverso le quali si sono prodotti determinati comportamenti attraverso uno studio interdisciplinare, che fa ricorso ad una équipe di specialisti. Grazie al coordinamento di diversi punti di vista è possibile individuare i rapporti tra le condizioni sociali ed il comportamento individuale (ad esempio tra i conflitti familiari e la malattia mentale, tra la delinquenza e la carenza affettiva).

Lo studio del caso, utilizzato inizialmente in psichiatria e criminologia, consiste in uno studio interdisciplinare che fa ricorso ad una équipe di specialisti. Questo tipo di ricerca, in cui è possibbile integrare diversi punti di vista, permette di individuare i rapporti tra la delinquenza e la carenza affettiva, la malattia mentale e la famiglia, i tentativi di suicidio e l’alcoolismo, cioè il rapporto tra il comportamento individuale e le condizioni sociali.

 

ESEMPIO: indagare su alcuni casi di dispersione scolastica.

 

L’uso dei documenti

Le scienze sociali utilizzano frequentemente l’uso dei documenti per individuare nuove e insospettate prospettive di ricerca, soprattutto quando si studiano fenomeni sociali del passato.

Sia in storia che nelle scienze sociali si considera documento qualsiasi traccia scritta che fornisca una testimonianza attendibile degli eventi del passato: reperti archeologici, monumenti, resoconti giornalistici, atti notarili, epistolari etc.

Questa indagine si rivela utile anche per indagare su fenomeni recenti, soprattutto quando non si è ancora in grado di orientare la ricerca, perché si possiedono insufficienti o frammentarie informazioni al riguardo.

Per studiare i comportamenti di aiuto degli alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale è possibile indagare su:

Volantini pubblicitari;

articoli giornalistici;

epistolari;

manifesti e cartelloni stradali;

diari. 

 

ESEMPIO: Indagine sulle credenze religiose dei Rom.

 

Materiale di ricerca: pubblicazioni, giornali, iscrizioni a comunità religiose, ecc.

Analisi del contenuto della cultura (analisi indiretta)

Si tratta di una tecnica tendente alla descrizione sistematica e quantitativa del contenuto di una comunicazione. Consiste nel contare, in un dato testo (enciclopedia, giornale, libro di testo, protocollo di atti pubblici) la quantità di elaborati, articoli, ricerche, pubblicazioni  dedicati ad un determinato tema, per stabilirne l’incidenza, ossia la frequenza di apparizione di quel contenuto. Questa tecnica viene applicata proficuamente alla letteratura, ai film e alle rappresentazioni teatrali. Wayne confrontò il carattere nazionale di tedeschi e americani mediante un’analisi del contenuto dei lavori teatrali più popolari messi in scena nei due paesi nel 1927. Accertò che i drammi tedschi avevano un carattere più spiccatamente ideologico, filosofico, storico e sociale rispetto a quelli americani. La responsabilità veniva attribuita alla società nei drammi tedeschi; all’individuo in quelli americani. In questi ultimi alla fine il bene trionfava; in quelli tedeschi il successo si conquistava a fatica, con la forza e la durezza. Il metodo apparve discutibile, perché i drammaturghi non sono pubblici scrupolosi dei bisogni, valori e attegiamenti del pubblico teatrale; inoltre il pubblico teatrale non è affatto un campione rappresentativo della popolazione.

L’antropologa Margaret Mead applicò con successo questa tecnica allo studio dei condizionamenti culturali per individuarne le caratteristiche fondamentali.

L’analisi indiretta si dimostra molto utile per indagare sull’efficacia educativa dei mass media.

 

ESEMPIO: Ricercare immagini di donna-oggetto nelle pagine pubblicitarie di una rivista.

 

La raccolta di dati

La conoscenza del territorio in cui si vive e si lavora è fondfamentale per chiunque operi nel sociale e desideri conoscere sia le strutture socioasistsneiali esistenti, sia i bisogni dell’utenza.

Il territorio, dal punto di vista della ricerca sociopsicopedagogica, è il luogo che è sede significativa di vita e di attività di una determinata popolazione e può coincidere conuna determinata realtà geografica.

Dal punto di vista demografico i dati della popolazione di un territorio si riferiscono:

al numero di abitanti;

ai tasdsi di occupazione corrispondenti alle classi di età;

ai livelli culturali corrispondenti alle varie fasce di età;

alla tipologia delle famiglie,

dal punto di vista dei servizi sociali i dati territoriali più significativi comprendono:

il numero, la tipologia, l’ubicazione delle strutture assistenziali, sanitarie, scolastiche, lavorative, sociali, culturali, ricreativi etc.

Verranno raccolti dati sul numero, l’ubicazione, la funzione, la capienza e la destinazione di asili-nido, scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori, corsi di formazione professionale, accademie, conservatori di musica, università; ospedali, cliniche, centri terapeutici e di riabilitazione; caserme; istituzioni penitenziarie; centri di assistenza destinati ad utenze diverse: tossicodipendenti; soggetti disabili, anziani, soggetti extracomunitari; associazioni di volontariato; servizi culturali e ricreativi: palestre, centri sportivi, spazi verdi, parchi, associazioni e circoli ricreativi.

I dati possono essere reperiti:

1)all’interno dei servizi territoriali,

2)attingendo alle fonti nazionali produttrivi di dati: ISTAT, Ministeri; Regioni; Province; Comuni; Osservatori; Enti pubblici: RAI, CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), CENSIS , SIAE (Società Italiana Autori ed Editori); INAIL (Istituto Nazionale Assistenza Infortuni sul Lavoro); Organizzazioni sindacali; Camere del Lavoro, Camere di Commercio; Consorzi e Uffici pubblici e privati; Telecom, Internet.

 

Per evitare confusione nell’elaborazione di dati molteplici, provenienti da fonti diverse, a volte sovrapponibili, occorre il possesso di conoscenze sociopsicopedagogiche per individuare con prontezza i dati necessari a illuminare un problema, rispondere a domande e verificare ipotesi. Occorre acquisire una metodologia della ricerca, in grado di muoversi nella giungla dei dati e per saper progettare una ricerca con prudenza.

Il test

 

Il test (o reattivo) mira a provocare in modo rapido delle risposte (ossia a far reagire il soggetto) che devono essere misurare e quantificate. Tali risposte consentono una valutazione obiettiva, purché i test siano stati costruiti in modo rigoroso.

Il test consiste in una serie di prove standardizzate(che prevedono condizioni uguali per tutti) e semplici (il compito proposto deve essere comprensibile). Esso permette di valutare tratti singoli della personalità (ad esempio l’intelligenza o l’affettività) oppure di conoscere la struttura globale della personalità (formulando una diagnosi di personalità).

Generalmente essi vengono suddivisi nei seguenti gruppi:

1)test d’intelligenza;

2)test di attitudini e interessi professionali;

3)test psicomotori;

4)test della personalità.

Correttamente utilizzati da operatori specializzati (testisti o psicologi), i test consentono di effettuare una diagnosi di personalità, fornendo in breve tempo dati che si ricaverebbero in un tempo molto maggiore con altri metodi o tecniche di indagine. Inoltre i dati raccolti possono essere considerati attendibili perché l’uso dei test evita i fenomeni di proiezione e di valutazione arbitraria.

Questo metodo è stato oggetto di critiche:

i test pretenderebbero di misurare tratti che presentano soltanto caratteristiche qualitative e non possono essere quantificati;

il soggetto che si sottopone al test può lasciarsi influenzare dal ricercatore, dalla situazione d’esame, dal contesto e offrire prestazioni inferiori rispetto alle sue capacità (soprattutto se si tratta di test intellettivi);

perché il test propone situazioni artificiali, che non possono essere confrontate con la vita reale;

infine perché il soggetto che ottiene un risultato elevato ai test non sempre ottiene brillanti risultati nello studio o nel lavoro; viceversa coloro che ottengono risultati scadenti non sempre sono persone di scarse capacità.

Pertanto i risultati ottenuti grazie ai test vanno confrontati con quelli ottenuti ricorrendo ad altre metodologie.

Il questionario

Il questionario è uno strumento della ricerca sociale, che consiste in una serie di domande scritte, miranti a indagare su opinioni, credenze e conoscenze relative a un qualsiasi fenomeno sociale.

Esso è il più semplice strumento di indagine, perché può essere utilizzato direttamente anche da persone poco esperte e può essere compilato direttamente dal soggetto interessato.

Il questionario richiede particolare esperienza e competenza nell’elaborazione delle domande, le quali devono rispettare alcuni requisiti essenziali: 

chiarezza (le domande devono essere comprese subito, senza equivoci);

semplicità (devono essere espresse con un linguaggio comprensibile per tutti);

neutralità (non devono influenzare le risposte);

sinteticità (devono essere brevi).

Le domande possono essere scelte fra le seguenti tipologie:

1)a risposta aperta: sono le domande a cui si può rispondere liberamente.

Esempio: che cosa pensi della tossicodipendenza?

2)a risposta chiusa: sono le domande a cui si risponde soltanto scegliendo fra alternative prefissate.

Le domande a risposta chiusa sono:

a)di tipo alternativo quando le possibili risposte sono solo due (SI - NO; VERO _ FALSO) o, al massimo tre (FORSE - NON SO - ?);

Esempio: ritieni che gli uomini più sinceri delle donne?

SI  NO

B)di tipo quantitativo quando le alternative proposte per la risposte  indicano la l’intensità, la frequenza o la quantità di un comportamento, di una caratteristica psicologica o di un fenomeno sociale.

1° esempio: quante ore al giorno trascorri davanti alla TV?

1 ora           2 ore          3 ore           Più di tre ore

2° esempio: sei soddisfatto del tuo profitto scolastico?

MOLTO        ABBASTANZA        POCO        PER NULLA

c)a scelta multipla, che prevedono molte alternative di risposta.

3° esempio: Quali sono le tue letture preferite?

a)narrativa (sottolineare la voce che interessa):

1)storie romantiche; 2)avventura; 3)polizieschi; 4)orrore;

b)fumetti;

c)saggistica;

d)poesie.

 

Le varie tipologie di domande presentano sia vantaggi che svantaggi. Le domande aperte permettono di conoscere le opinioni delle persone senza porre loro alcun limite; pertanto consentono di indagare in maniera più approfondita (indagine di tipo intensivo) sulle opinioni delle persone; richiedono però maggior tempo per la trascrizione e l’elaborazione delle risposte.

Le domande chiuse permettono di raccogliere numerose informazioni in breve tempo; sono uguali per tutti e non richiedono alcuna esperienza; la trascrizione delle risposte è immediata; possono essere proposte a numerosissime persone (indagine estensiva). Limitano però la libertà di espressione dei pensieri.

Il questionario più utilizzato, tenendo conto dei vantaggi e degli svantaggi dell’una e dell’altra tipologia di risposte, è costituito da diversi tipi di domande, fra cui prevalgono quelle a scelta multipla, integrate dalla voce “altro: ................................................”, per consentire alle persone insoddisfatte delle alternative proposte di esprimere un’opinione o di aggiungere un’informazione non prevista.

Esempio: i principali motivi per cui molti giovani ricorrono alla droga sono:

a)difficoltà nei rapporti interpersonali;

b)confusa identità personale;

c)difficoltà di tipo familiare;

c)bisogno di riempire un vuoto;

d)paura di affrontare le difficoltà;

e)disoccupazione;

f)altro..................................................................

 

QUESTIONARIO SUL TEMPO LIBERO

1)Trascorri molto tempo con qualcuno dei tuoi familiari?  SI  NO

Se la risposta è SI, con chi?........................................................

2)Indica con una crocetta le attività a cui ti dedichi durante il tempo libero e sottolinea le voci che ti interessano maggiormente.

a)televisione: programmi sportivi - programmi culturali - cartoni animati - film - giochi - altro........................................................

b)musica: lirica - classica - leggera: canzoni - musica strumentale - altro............................................................................................................................

C)cinema: film comici - western - sentimentali - drammatici - avventurosi - fantastici - altro............................................................................................................................

d)lettura: romanzi (quali?..................................................................................................)  

fumetti (quali?..................................................................................................................)

racconti (quali?...................................................................................................................)

articoli sportivi

    (quali?...........................................................................................

attualità (quali?...................................................................................................................)

fantascienza (quali?...................................................................................................................)

argomenti scientifici (quali?...................................................................................................................)

altro............................................................................................................................Sport: calcio - pallavolo - tennis - pallacanestro - nuoto - sci - altro.......................................

danza: classica - moderna - altro........................................................................................................................

hobby: fotografia - collezionismo - altro........................................................................................................................

3)Quale, fra le attività che hai indicato, è più importante per te?

..................................................................................................................................

4)Quanto tempo dedichi alla lettura?

POCHISSIMO  SUFFICIENTE  MOLTO

5)Generalmente trascorri il tempo libero

a)da solo;

b)in compagnia di familiari;

c)in compagnia di amici;

d)a volte da solo, a volte in compagnia.

6)Partecipi ad attività collettive? Quali?

a)scoutismo;

b)attività sportive di squadra;

c)attività parrocchiali;

d)altro............................................................................................

7)Quando sei solo ti piace dedicarti a:

a)videogiochi, computer etc.;

b)disegno;

c)lettura;

d)suonare uno strumento musicale;

e)andare in bicicletta;

f)altro....................................................................................................

 

QUESTIONARIO SULLA LETTURA

1)Quando sei in casa in che modo preferisci trascorrere il tempo libero?

a)programmi televisivi;

b)gioco;

c)lettura;

d)aiutare in casa;

e)altro (specificare)

2)Ti piace leggere?

- Moltissimo

- Dipende

- Poco

- per nulla

 

3)A casa tua puoi disporre di libri?

- Si

- No

 

4)Se si, quali?

- Enciclopedie

- Atlanti

- Libri di scuola

- Romanzi e racconti

- Libri di cultura (storia, scienze) ecc.

- Libri per ragazzi

- Altro (specificare)

 

5)Esclusi i libri di testo, quanti altri libri hai in casa?

- Nessuno

- Fino a 10

- Fino a 20

- Fino a 50

- Più di 50

 

6)A casa tua si acquista il giornale?

- mai

- raramente

- una volta al mese

- una volta alla settimana

- ogni giorno

 

7)a casa tua si acquistano riviste periodiche (settimanali, mensili)?

- Sì

- No

 

8)se sì, quali?

- Riviste di attualità

- Riviste scientifiche

- Riviste femminili

- Fumetti per ragazzi

- Fumetti per adulti

- Fotoromanzi

 

L’intervista

 

L’intervista è uno strumento di ricerca delle scienze sociali, che consiste in un dialogo tra due persone, di cui una (l’intervistatore) pone le domande, mentre l’altra (l’intervistato) risponde.

E’ simile al questionario, ma si adatta più facilmente alle caratteristiche individuali delle persone contattate (flessibilità) e permette di modificare in parte l’orientamento della ricerca se i dati, man mano che vengono raccolti, indicano una prospettiva più interessante.

L’intervistatore deve evitare di influenzare, direttamente (con le sue domande) o indirettamente (con il tono della voce, il comportamento, i gesti e la mimica facciale) gli interlocutori.

La principale condizione per realizzare un’efficace intervista consiste nel saper stabilire un rapporto di fiducia e un clima comunicativo tra le persone.

La struttura dell’intervista comprende sia il contenuto (che cosa chiedere?) sia la forma(come chiedere?).

Contenuto dell’intervista può essere qualsiasi argomento di interesse sociale. Di ogni tematica è possibile indagare sia il versante oggettivo (che comprende fatti, avvenimenti e situazioni di comune conoscenza), sia quello soggettivo (ossia il mondo interiore dell’individuo, i suoi pensieri e sentimenti, le sue opinioni e riflessioni).

Se vogliamo indagare sui programmi televisivi preferiti dai giovani, possiamo indirizzare la nostra ricerca sia sull’audience (aspetto oggettivo), sia sulle motivazioni profonde, come la proiezione e l’identificazione (aspetto soggettivo), che vengono soddisfatte da alcuni programmi e personaggi televisivi anziché da altri.

Per quanto riguarda la forma, le domande possono essere prefissate in anticipo ed essere uguali per tutti (standardizzate); è possibile anche stabilire alcune domande-tipo, da cui partire per la ricerca, modificabili a seconda del contesto in cui si svolge l’indagine, delle persone e delle situazioni; in alcuni casi è bene non stabilire alcun tipo di domanda e regolarsi a seconda del contesto; in questo caso agli intervistati si porranno delle domande a ruota libera, senza seguire una scaletta o uno schema prestabilito.

L’intervista è detta direttiva quando viene impostata secondo le aspettative dell’intervistatore, senza tener conto delle caratteristiche dell’intervistato e del contesto, oppure non direttiva quando si adatta di volta in volta alla persona, che è lasciata libera di dire quello che vuole ed incoraggiata ad esprimersi senza inibizioni.

Generalmente l'intervista  più utilizzata è quella semistrutturata e parzialmente direttiva.

Per ottenere la collaborazione delle persone e convincerle a farsi intervistare, non si conoscono formule pronte ed efficaci per tutti: solo l’esperienza ci può insegnare ciò che favorisce la persuasione.

E’ opportuno non chiedere alle persone un consenso diretto (ossia chiedere direttamente se accettano di lasciarsi intervistare), ma dare per scontato che siano disponibili (chiedere quando e come vogliono farsi intervistare).

Inoltre è bene che le persone a cui ci rivolgiamo sappiano che apprezziamo la loro collaborazione, che risulterà utilissima ai fini della ricerca sociale.

Poiché le persone tendono a modificare le loro risposte in modo da ottenere il consenso sociale, occorre far loro capire che non intendiamo giudicare i loro pensieri e gli eventi che ci riferiscono e che ci interessa conoscere il loro pensiero genuino, che devono esprimere senza alcun preconcetto.

Dobbiamo riuscire a creare un clima di collaborazione e di empatia. Nel caso in cui dobbiamo porre delle domande delicate, è bene esprimerci in modo neutrale, dimostrandoci del tutto disponibili ad accettare qualunque opinione, anzi dobbiamo specificare che il nostro compito consiste proprio nel raccogliere tutte le possibili informazioni.

Quando le persone sono reticenti, dobbiamo cercare in tutti i modi di vincere la loro resistenza. Un’intervista può essere ritenuta efficace quando si riesce a far emergere sia le conoscenze che i pensieri nascosti dell’intervistato.

 

E’ possibile eseguire un’intervista collettiva, rivolgendo la stessa domanda a più persone ma, generalmente, l’intervista si presenta come una comunicazione tra due sole persone.

Come raccogliere le informazioni

Il problema più importante consiste nel saper raccogliere tutte le informazioni che ci trasmette l’intervistato sia con le parole, sia mediante il linguaggio non verbale, le pause e i silenzi, i quali possono denotare incertezza e timore di esporsi.

Le informazioni, generalmente, si raccolgono in tre modi:

•   si trascrivono sia le domande che le risposte ed altri elementi significativi (ad esempio una pausa può essere indicata mediante alcuni puntini) emersi nel corso dell’intervista;

• si ascolta senza prendere appunti, rimandando a un momento successivo le trascrizioni;

•   si fa ricorso ad un registratore o ad un proiettore, col consenso dell’intervistato.

I rischi della trascrizione successiva dipendono dalla selettività della memoria, che può far ricordare all’intervistatore soltanto gli elementi che confermano le sue aspettative, inducendolo a trascurare elementi ugualmente rilevanti, che potrebbero essere ritenuti ininfluenti ai fini della ricerca.

Quando si trascrivono sia le domande che le risposte nel corso dell’intervista generalmente, mentre si è intenti a scrivere tutto ciò che l’interlocutore dice, non lo si osserva ed è possibile che sfuggano alcuni suoi comportamenti significativi.

Infine l’uso di uno strumento riduce la spontaneità sia dell’intervistatore che dell’intervistato, in quanto entrambi possono influenzarsi reciprocamente e modificare, nel corso dell’intervista, ciò che l’uno vorrebbe chiedere e l’altro vorrebbe dire. 

 

La misura degli atteggiamenti

Gli atteggiamenti possono essere misurati solo basandosi sulle convinzioni espresse verbalmente, sui sentimenti che vengono manifestati e sulle tendenze comportamentali. Una parte dell’atteggiamento rimane difficile da scoprire perché è inconscia.

Sono state elaborate diverse tecniche per la misura degli atteggiamenti. Tra esse  ricordiamo la Scala Likert, un questionario che permette di esplorare i voleri, i desideri e le disposizioni emotive dei soggetti (giudizio di valore) e non le loro opinioni (giudizio di fatto). Esso è costituito da una serie di affermazioni, ognuna delle quali permette al soggetto di prendere posizione tra due alternative opposte. In ogni affermazione vengono indicati due gruppi antagonistici, in modo che il soggetto possa identificarsi con l’uno o l’altro di essi. 

 

La Scala di distanza sociale è una tecnica costituita da una serie di affermazioni riguardanti un determinato gruppo sociale. Il soggetto può scegliere fra sette possibili indicazioni (che vanno dal desiderio di un legame intimo con i membri del gruppo studiato al desiderio di allontanarli quanto più è possibile)  il grado di accettazione o rifiuto verso quel gruppo. 

Gli atteggiamenti possono essere analizzati anche ricorrrendo alle tecniche mascherate, consistenti nel chiedere al soggetto di esprimere una valutazione di situazioni quotidiane. Esse offrono una validità maggiore rispetto a quelle fornite dalle misurazioni dirette, soprattutto quando bisogna misurare atteggiamenti che l’individuo esita a rivelare pubblicamente. Inoltre possono mettere allo scoperto le componenti inconsce dell’atteggiamento, ossia quelle di cui l’individuo stesso non è consapevole.

 

L’indagine sperimentale: le tecniche mascherate

Un esempio di tecnica mascherata è offerto da  un’indagine di mercato condotta negli Stati Uniti, nella quale alcuni ricercatori cominciarono a fermare le massaie per strada, chiedendo loro se acquistavano il caffè solubile (liofilizzato). A chi rispondeva negativamente veniva chiesto il perché. Le massaie spiegavano che la causa del loro rifiuto era dovuta al sapore. Volendo saperne di più, i ricercatori utilizzarono una tecnica mascherata: proponevano alle intervistate due liste della spesa che differivano fra loro soltanto a proposito del tipo di caffè: nella lista proposta al gruppo sperimentale era inserito il caffè istantaneo; in quella del gruppo di controllo si parlava di caffè abbrustolito macinato.

Le massaie dovevano descrivere, basandosi soltanto sulla lista della spesa, le caratteristiche della personalità dell’acquirente. I due gruppi fornirono descrizioni differenti.

Il gruppo sperimentale attribuì all’ipotetica acquirente le seguenti caratteristiche: pigrizia ed incapacità di programmare gli acquisti. Gran parte delle intervistate ritenne che l’acquirente non fosse una donna economa ed una buona moglie.

La  tecnica mascherata utilizzata permise ai ricercatori di far venire allo scoperto i reali atteggiamenti verso il caffè solubile: colei che rifiuta di utilizzarlo teme di apparire pigra, incapace di programmare gli acquisti e di non essere giudicata una buona moglie.

(Da KRECH, CRUTCHFIELD - Individuo e società, Giunti Firenze)

 

Il sondaggio

Questa tecnica viene utilizzata in periodo di elezioni politiche per conoscere gli orientamenti della popolazione e, soprattutto, per quantificare il numero di soggetti incerti.

Occorre elaborare poche domande, che devono risultare molto chiare ed inequivocabili, tali cioè da non richiedere alcuna spiegazione e da non dar luogo a fraintendimenti (domande chiuse a risposta multipla); inoltre le risposte devono poter essere confrontabili fra loro, indipendentemente dall’età, dal sesso, dal livello socioculturale delle persone contattate.

  

ESEMPIO: 

Generalmente trascorri il sabato sera in discoteca?

SEMPRE             OGNI TANTO           MAI

  

La tecnica sociometrica

La tecnica sociometrica è applicabile allo studio di qualsiasi gruppo costituito da persone  legate da conoscenza reciproca (una classe, un gruppo di amici, i lavoratori di un ufficio). Essa permette di valutare le interazioni esistenti fra i diversi membri e di caratterizzare la struttura globale del gruppo.

Questa tecnica permette di mettere in evidenza alcuni indici di rilievo: lo status (ciò che l’individuo è); la popolarità; l’isolamento; altri descrivono le interazioni fra i diversi membri del gruppo: univocità o reciprocità della scelta (a seconda che la preferenza verso un altro membro sia condivisa dall’altro oppure no); altri, infine, descrivono la struttura del gruppo: espansività, coesione, grado di unione tra i membri.

Prima di tutto si propone un questionario, in cui si chiede a ciascun membro del gruppo di esprimere le sue preferenze e i suoi rifiuti , indicando due o tre   persone con le quali si vorrebbe affrontare un’ipotetica situazione (ad esempio una gita) e un ugual numero di persone che non vorrebbe accanto in tale situazione).

Ottenute le indicazioni, sia positive che negative, di tutti i membri, esse vengono riportate su una sociomatrice, ossia una tabella a doppia entrata, in cui sono riportati, sia in riga che in colonna, i nominativi di tutti i membri.

 

Nei rispettivi quadratini si indica la preferenza (+) o il rifiuto (-). In ogni riga sono riportati le scelte o i rifiuti espressi da ogni soggetto; in ogni colonna sono visibili le scelte e i rifiuti ricevuti.