Anche se Napoli è considerata la capitale del gioco del lotto, esso si è diffuso solo nel 1682. Il gioco nacque a Genova nel 1539 dalle scommesse illegali che si facevano sui novanta nomi dei candidati per le elezioni al Senato.
Inizialmente la Chiesa lo osteggiò, considerandolo un gioco immorale. Anche i governi lo considerarono pericoloso e lo misero al bando. Vittorio Amedeo II lo abolì nel 1713.
Nei decenni seguenti, invece, per far fronte alla crisi finanziaria, il governo decise di legalizzarlo per trarne profitti. Dal 1817 le estrazioni avvengono ogni sabato. Oggi il gioco del lotto è regolato dal Ministero delle Finanze.
La Smorfia
La Smorfia napoletana consiste in una serie di numeri, derivati dalla lettura di alcuni elementi dei sogni, da giocare al Lotto. L'etimologia del nome è incerta, ma, essendo legata al mondo dei sogni, potrebbe derivare da Morfeo, il dio del sonno.
La storia del munaciello (monachino)
Secondo una nutrita tradizione napoletana, lo spiritello è un piccolo monaco dotato di vasti poteri magici. Secondo le circostanze, lo spiritello può assumere atteggiamenti dispettosi o propiziatori; a volte si presenta alle persone sotto le spoglie di un bambino nano con sembianze da vecchio mostruoso.