Bouguereau - Reve de printemps
Bouguereau - Reve de printemps

BOUGUEREAU

 

REVE DE PRINTEMPS

 

 

 

FIORI E PIANTE

NELLA MITOLOGIA

CLASSICA

ABETE - Questo albero è legato al mito di Cenide, una ninfa amata da Poseidone, a cui chiese di trasformarla in uomo. Prese il nome di Cineo, divenne un imbattibile guerriero e fu proclamato re dei Lapiti. Diventò così superbo da piantare nel centro della piazza la sua lancia realizzata con legno di abete e chiese ai sudditi di dedicarle dei sacrifici. Zeus, per punmirlo, spinse i Centauri ad ucciderlo, Percuotendolo con tronchi di abete e conficcandolo al suolo come se fosse un albero. Da allora presso molte popolazioni in primavera si verifica un rituale, durante il quale un palo di abete viene conficcato al centro della piazza del mercato (Metamorfosi, Ovidio).

            

ACANTO - Era il nome di una ninfa amata da Apollo, il quale la trasformò nel fiore omonimo.

 

ANEMONE - Anemone era una divinità ed apparteneva alla corte di Chloris. Della sua bellezza si innamorarono due venti: Zefiro e Tramontana. Chloris ne fu gelosa e la trasformò in un fiore condannato ad aprirsi quando soffia il vento.

 

CALLA (ZANTEDESCHIA) - Secondo un'antica leggenda greca, dal seno della dea Era, la divinità del matrimonio, fuoriuscirono alcune gocce di latte; alcune caddero sulla terra e da esse nacque la prima calla; altre furono spruzzate verso l'alto; finirono in cielo, dove formarono la Via Lattea.
Secondo un'altra leggemda, di origine biblica, la prima calla è nata dalle lacrime versate da Eva dopo la cacciata dal giardino dell’Eden.

Infine, secondo un'antica leggenda romana, una dea romana lanciò una maledizione a questo fiore per la sua straordinaria bellezza e dedise di imbruttirlo inserendo al centro del fiore uno spadice. Da qui il significato erotico e fallico della calla.

CENTAUREA – Prende il suo nome dal centauro Chirone che rimase ferito al piede da una freccia avvelenata e si curò con il succo tratto dal fiore.
 

CIPARISSO - Bellissimo giovane amato da Apollo, per errore uccise un cervo da lui allevato e al quale era molto affezionato. Non sopportò il rimorso il dolore per la sua perdita e si diede la morte. Apollo lo trasformò in un albero che, da allora, è il simbolo del dolore e della tristezza, il cipresso.

 

DAFNE - Ninfa inutilmente amata da Apollo, da lui perseguitata, chiese aiuto agli dei per sfuggirgli e fu trasformata in alloro (in greco daphne). Da allora la pianta d'alloro fu sacra ad Apolo e con le sue foglie venivano coronati i poeti e gli eroi.

 

EDERA – Il dio Dioniso, per impedire che un suo giovane amico, Cisso, potesse perdere la vita nelle acrobazie spericolate che eseguiva nelle feste in suo onore, lo trasformò in una pianta simbolo di attaccamento e fedeltà. A questa pianta, fin dall’antichità, venivano attribuite virtù terapeutiche contro l’ebbrezza del vino. Dioniso era spesso raffigurato con una corona d’edera sul capo.

 

FIORDALISO (Centaurea cyanus). La dea Flora, innamorata di Cyanus, lo trovò morto in un campo pieno di fiordalisi e diede a quei fiori il nome del suo amato.

 

GAROFANO (Dianthus) - Questo fiore è legato a Diana, dea della caccia, la quale sedusse un giovane e poi lo abbandonò. Dalle lacrime di questo innamorato, che morì di dolore, nacquero i garofani.

 

GIACINTO - Era un bellissimo giovane, figlio di Diomede, che amava molto Apollo. Zefiro, invidioso della sua preferenza per il dio, mentre i due gareggiavano nel lancio del disco, deviò la traiettoria del disco, che colpì il giovane, uccidendolo. Dal suo sangue sgorgò il fiore del giacinto.

Secondo un'altra leggenda, Aiace Telamonio, grande guerriero acheo, alla morte di Achille ne reclamò le armi e, poiché Ulisse ebbe la meglio, impazzì e fece strage delle mandrie dei Greci, scambiandole per guerrieri. Quando rinsavì, per la vergogna, si uccise con la propria spada. Dal suo sangue sgorgò un fiore, il giacinto.

 

GIGLIO (Lilium) – Secondo la mitologia greca, il giglio nacque dal latte di Giunone. Mentre la dea nutriva Ercole, concepito insieme a Giove, una goccia di latte, caduta dal suo seno, diede origine al giglio. Venere, gelosa del candore di questo fiore, fece cadere nel suo calice lunghi stami gialli, il cui polline macchia le dita di chi lo coglie.

 

GIRASOLE - La ninfa dell'Oceano Clizia, innamorata di Apollo e da lui respinta, si lasciò morire di fame e di sete, fu trasformata in girasole.

 

MELISSA - Era una ninfa che scoprì per prima come si raccoglie il miele e allevò Zeus a Creta. Il suo nome, che significa ape, è stato dato ad una pianta mellifera, dalle proprietà medicinali.

 

MELOGRANO - E' legato al mito di Orione, famosissimo per la sua bellezza, il quale sposò Side, una fanciulla tanto vanitosa da credere di essere più bella anche di Era. La dea la punì scaraventandola nell’Ade, dove si trasformò in melograno.

Secondo altre leggende, il frutto sarebbe nato dal sangue di Dioniso.

 

MIRRA - Figlia del re di Cipro, si innamorò del proprio padre, lo sedusse con l'inganno e generò con lui Adone. Per evitare la collera del padre, fuggì in Arabia, dove gli dei la trasformarono nell'albero della mirra.

 

NARCISO - Giovane che si innamorò della propria immagine riflessa nell'acqua e, per raggiungerla, annegò. Eros lo trasformò nel fiore che porta il suo nome.

 

NINFEA - Era il nome di una ninfa delle fonti che, innamorata di Ercole e non corrisposta, morì dal dolore. Gli dèi, impietositisi, la tramutarono in uno splendido fiore.

 

ROSA - Secondo la mitologia greca le rose erano fiori consacrati a Venere. In origine il loro colore era bianco. Le rose diventarono rosse quando Marte, geloso della relazione di Adone con Venere, lo fece uccidere da un cinghiale. Il sangue di Adone rese le rose rosse.


ROSMARINO – La principessa Leucotoe, figlia del re di Persia, fu sedotta da Apollo, entrato di nascosto nelle sue stanze. Scoperta da suo padre, irato per la sua debolezza, fu uccisa. Sulla sua tomba i raggi del sole penetrarono fino a trasformarla in una pianta dai delicati fiorellini azzurri, assai profumata (Metamorfosi, Ovidio).

 

TAGETE - Era una divinità etrusca. Secondo la leggenda, un contadino vide un giorno una zolla di terra sollevarsi in alto e trasformarsi in un fanciullo. Gli diede il nome di tagete. Il fanciullo ebbe una vita brevissima: morì subito dopo aver insegnato agli Etruschi la scienza della divinazione.

 

TIGLIO -  La ninfa Filira, figlia d’Oceano, ebbe una relazione con Crono, da cui nacque un bambino mostruoso. Per la vergogna chiese di essere trasformata in un albero. Nacque così il tiglio. Il figlio, che si chiamava Chirone, fu un famoso centauro (metà uomo e metà cavallo) e fu maestro di Achille.