NOTTI BIANCHE
    
Fonte ignota di luce
    imbeve graniti e giardini.
    La Neva ha riversato in cielo rossori,
    il cielo nel fiume fremiti d'azzurro.
    
    E spalla a spalla due giovani
    vanno con passo cauto e lento -
    per non disperdere questa luce
    che da cuore a cuore trabocca.
    
    1947
    ABBRACCIO
    
 Cuore nel cuore. E respiro nel respiro.
    Così vicino a me, tanto da non vederti.
    Oltre la tua spalla vedevo in lontananza un monte oscuro.
    Ero protesa in uno slancio quasi a oltrepassarti.
    
    Sentivo battere il cuore impazzito delle stelle.
    Accoglievo il vento affannato, rivestito di foglie.
    Mi aprivo alle ombre dei boschi che venivano incontro
    e ai rami che si aprivano ad abbracciare la notte.
    
    La lontananza inspiravo in un sorso enorme.
    Premevo vento, nubi e stelle al mio petto.
    E nel cerchio stretto di un abbraccio
    ho rinchiuso l'infinito intero del mondo.
    
    1957
    A DOMANI
    
 - A domani! - dici tu e già te ne vai.
    Con sguardo impaurito io t'accompagno.
    A domani?... Ma domani è immensamente lontano.
    Davvero tante ore fra noi si porranno?
    
    Fino a domani per me sarà ignota
    l'ombra mutevole della tua fronte,
    il discorso ardente e pulsante della mano,
    dei tuoi pensieri il fluire segreto.
    
    Prima di domani, se vorrai bere, non potrò
    essere la tua fonte. Se il freddo
    ti avvolge - non sarò il tuo fuoco.
    Se hai timore del buio - la tua luce.
    
    - A domani! - tu dici e parti
    e non senti nemmeno che non hai risposta.
    - Al giorno estremo! - mi aspettavo dicessi
    e rimanessi con me fino al giorno estremo.
    
    1958
    IL SORRISO DEL NORD
    
    Colori d'arcobaleno sulla neve
    attraverso una lacrima gelata.
    SENZA AMORE
    
Da questo momento vivrò senza amore.
    Libera dal telefono e dal caso.
    Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio.
    Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
    
    Non pallida per la notte insonne -
    ma non più ardente il mio volto.
    Non immersa in abissi di dolore -
    ma non più verso il cielo in volo.
    Non più cattiverie - ma nemmeno
    gesti di apertura infinita.
    Non più tenebre negli occhi, ma lontano
    per me non s'aprirà l' orizzonte intero.
    
    Non aspetterò più, sfinita, la sera -
    ma l'alba non sorgerà per me.
    Non mi inchioderà, gelida, una parola -
    ma il fuoco lento non mi arderà.
    Non piangerò sulla crudele spalla -
    ma non riderò più a cuore aperto.
    Non morrò solo per uno sguardo -
    ma non vivrò realmente mai più.
    
    1958
    PERDITA
    
Non so se mi ero innamorata di te.
    Mi innamorai però di altre cose, lo so:
    di una stanza scomoda rivolta a nord,
    di una teiera che crepitava di sera.
    
    Degli alberi mi innamorai che toglievano spazio,
    dei solitari e soffocanti cinema di quartiere,
    dei dolorosi ricordi di prigione,
    di un muro ferito dalle bombe.
    
    Delle fermate del tram, delle foglie ricoperte di brina,
    di una calda tasca con castagne bruciate,
    della pioggia scrosciante, del suono del telefono,
    perfino della nebbia fonda color cenere.
    
    Di tutto il mondo mi ero innamorata, non di te.
    Lo scoprivo nuovo, interessante, ricco.
    Per questo soffro... Non per averti perso.
    Altro ho perduto - il mondo intero.
    
    1958
    
    FRA LE STELLE
    
L'uno ancora dall'altra lontani camminavamo.
    Con le sue ombre il bosco ci ha inseguito.
    Alzammo però lo sguardo... E nel cielo in un istante
    una valanga di stelle ci ha trascinato.
    
    Involontariamente allora mi sono stretta a te
    per non perdermi nella via Lattea.
    E tu con mano forte mi hai preso per mano -
    perché le infinite stelle non ci dividano.
    
    Così da allora siamo rimasti in due.
    E sempre penso: se l'uno
    dall'altra si staccasse appena,
    nel grande mondo non ci troveremmo.
    
    1959
    MATTINO
    
Era necessario un addio, perché capissi,
    che non c'è un addio per noi.
    
    Per sempre porterò in me quest'alba
    come segno di bruciatura.
    Alzàti sul far del giorno,
    partimmo verso l'aeroporto grigio
    ed eravamo contenti, perché era così lontano.
    
    La mia ultima parola fu un sorriso.
    
    E sopra di noi sorgeva con l'addio
    l'incontro vero e l'amore.
    
    1961, Praga

    FELICITÀ
    
    Nel fondo di questa notte
    la tenebra mi potrebbe soffocare
    se accanto a me non ci fosse lui -
    finestra aperta, illuminata
    da cui prendere il respiro.
    
    1966
    ERBA
    
Nessuna paura
    che mi calpestino.
    Calpestata, l'erba
    diventa un sentiero.
    
    1974

    ILLUMINAZIONE
    
    Entro nella vecchiaia in punta di piedi,
    come in un bosco d'autunno,
    passo dopo passo sulle foglie vive
    che ancora cadono.
    Davanti a me - l'albero della vita.
    
    E lentamente con sguardo ansimante
    salgo verso il passato
    e scendo nei giorni futuri.
    Finalmente! Tanto infinito è per me
    il cammino senza fretta.
    
    Le direzioni non sono avare di curve.
    La lontananza non fa male.
    Non colpisce il gong della luna.
    Non può essere incatenato
    lo spirito che ha infranto le catene.
    
    Non ti può essere tolto
    quello che hai dato.
    Mi rimane un'ultima
    goccia di luce senza fine.
    E spira pace dal mondo intero.
    
    1988
Hai freddo? - mi hai chiesto
    Hai freddo? - mi hai chiesto
    e mi hai stretto in un abbraccio.
    In te rannicchiata con fiducia,
    sono sbocciata appieno… E quali
    canti di uccelli d'oltremare ho udito!
    
    Venti del sud iniziavano a soffiare.
    E come un'amarena, ancora intimidita
    ho dato via i miei colori.
    Dove sei, libero, oggi,
    dopo avermi lasciata sola nella neve?
    
    Incurante, non mi chiedi più:
    hai freddo? Adesso
    quell'inverno è intorno a me,
    col gelo e un bianco deserto.
    
    Ed io, amarena matura innanzi tempo,
    tremo con le mie foglie bruciate.