EPITETI OFFENSIVI

 

Un tempo questi termini indicavano la condizione sociale di una persona e non risultavano affatto offensivi o negativi, come invece risultano oggi.

 

BABBEO - Deriva dal greco babion e significa bimbo. Oggi indica un individuo credulone, che si lascia ingannare facilmente.

 

BACUCCO - E' detto così un individuo vecchio e afflitto. L'origine del termine risale al profeta biblico Abacuc, noto per i suoi lamenti e le sue visioni.

 

BARBARO - Il termine deriva dal greco e originariamente significava straniero, forestiero.

 

BECERO - Sembra derivare da Beco, diminutivo popolare di Domenico ed era il diminutivo di un nome proprio molto diffuso, utilizzato per indicare una persona qualunque, di cui non si conosceva il nome (come facevano i latini, che chiamavano Tizio un tale sconosciuto). Oggi ha una connotazione dispregiativa.

 

BEOTA - Era il nome degli abitanti della Beozia, regione della Grecia, i cui abitanti erano considerati rozzi. Da allora sta ad indicare una persona stupida.

 

BIGOTTO, BIZOCO o BIZZOCO - Probabilmente deriva da bigio, il colore dell'abito delle persone dedite alla preghiera e alla penitenza.

 

BOSS - Termine di origine inglese, significa semplicemente capo. Nel tempo ha assunto una connotazione negativa e viene utilizzato per indicare il capo di una cosca mafiosa, di una gang o in genere il capo di un gruppo di criminalità organizzata.

 

BULLO - Deriva dal temine inglese bull, che significa toro.

 

BURINO - Deriva dal termine longobardo boro (succhiello) o dal latino bus-buris, che indica il manico dell'aratro; significa colui che usa attrezzi agricoli. In origine veniva utilizzato per indicare i lavoratori stagionali romagnoli che si recavano a Roma per lavorare. Oggi è utilizzato dai Romani per indicare i provinciali laziali e soprattutto i non laziali.

 

BUTTERO - In origine il termine, che indicava il guardiano di mandrie, era molto utilizzato in Toscana (Maremma). Successivamente buttero fu chiamata la cicatrice da vaiolo, da cui il termine butterato, dato a coloro che avevano il volto segnato dalle pustole.

 

BUZZURRO - Termine di etimologia incerta, secondo alcuni deriva da buzzo, che significa pancia e indica una persona dalla forma sgraziata; è il termine che i romani utilizzavano per indicare i piemontesi dopo l'Unità d'Italia

 

 CAFONE - Il termine sembra derivare dal latino cacofonos, che significa cattivo parlatore. Col tempo, caduta la prima sillaba, è stato usato per indicare il contadino. Ricorre spesso nell'opera Fontamara di Ignazio Silone, il quale lo utilizza per indicare i lavoratori che operavano in una condizione dignitosa, ma assai difficile. Dopo l'Unità d'Italia è stato utilizzato per discriminare gli abitanti delle diverse regioni italiane, fino ad assumere la connotazione assai negativa di oggi.

 

CATTIVO - Deriva dal latino captivus, che significa prigioniero. Oggi indica l'individuo malvagio, che vuole il male.

 

CITRULLO - Il significato del termine è quello di uno stupido che si fa ingannare facilmente. Il termine deriva da cetriolo.

 

CONTADINO - Indicava originariamente colui che viveva nel contado, ossia nelle terre di un conte. In seguito il significato si è ristretto solo alle persone che lavoravano nel contadino, fino ad assumere l'attuale significato di agricoltore.

 

CRETINO - Deriva dalla voce franco-provenzale cretin, che significa cristiano. Successivamente è stato utilizzato per indicare un poveretto, un povero Cristo; da qui l'uso negativo del termine, attribuito a persone ritenute poco intelligenti.

 

DEBOSCIATO - Deriva dal francese débauche (luogo di lavoro) e indica colui che è distolto dal suo lavoro. Oggi ha il significato di scapestrato, licenzioso.

 

GRULLO - Sembra derivi dal termine spagnolo grulha, che significa oca, gru.

 

 

IDIOTA - Dal greco ídios, che significa proprio, particolare, nasce il termine idiótes, ossia il privato cittadino, contrapposto a polítes, che riveste una carica pubblica. Successivamente ha assunto il significato di persona mentalmente limitata.

 

IMBECILLE - Deriva dal latino bacillum, da bàculus, che significa bastone e originariamente indicava colui che camminava senza il bastone, per cui era una persona debole e malferma sulle gambe. Come altri termini fin qui esaminati, successivamente ha acquisito un significato negativo, riferito a persone che capiscono poco, agli stupidi.

 

MALVAGIO - Dal latino malvasius, significa male allevato.

 

MAMALUCCO (o MAMELUCCO o MAMMALUCCO) - Dall'arabo mamluk, che significa schiavo, soldato mercenario, appartenente ad una milizia non islamica, che combatteva per il califfato degli Abbasidi. sta ad indicare un servo, un venduto.

 

MATUSA - Oggi è un termine dispregiativo riferito a un vecchio; deriva dal nome del patriarca biblico Matusalemme, che visse 969 anni.

 

OSCENO - Deriva da Osco, popolazione indoeuropea dell'Italia Meridionale, che parlava una lingua molto eterogenea, in cui confluivano numerosi dialetti, tra cui quelli dei Sanniti, Lucani e Apuli. Gli Osci ci hanno lasciato un genere di commedia, l'atellana, rappresentazione teatrale giocosa e licenziosa sia per il linguaggio che per i contenuti. Da qui l'attuale significato di immorale e contrario al comune senso del pudore.

 

OZIOSO - Deriva dal latino àutium che, a sua volta, nasce da av-eo = sto bene e indica l'assenza di preoccupazioni. All'otium latino si contrapponeva il negotium = preoccupazione, travaglio.

 

PAGANO - Inizialmente significava abitante del pagum, villaggio; solo successivamente indicò i seguaci della vecchia religione.

 

PACCHIANO - Forse da pacchiare, voce onomatopeica che significa mangiare ingordamente (vedi pacchia), denotava inizialmente la persona che poteva darsi alla pazza gioia, alla pacchia. Oggi è un termine offensivo, utilizzato spesso per indicare oggetti di pessimo gusto.

 

PAZZO - Da pathos, che significa sentimento, ma anche sofferenza, indica oggi una persona gravemente squilibrata.

 

 

SCEMO - Dal lat. scemare = mancare, significa mancante, carente.

 

SCHIFOSO - Dal verbo schivare, che significa evitare, inizialmente significava timoroso.

 

SCIOCCO - Dal latino ex-succus, che significa privo di succo, fu utilizzato per la prima volta da Quintiliano per indicare un oratore incapace.

 

SECCHIONE - Derivato da un termine svizzero, segion, che significa alunno modello, oggi è un termine dispregiativo del gergo studentesco, che significa sgobbone.

 

SELVAGGIO - Dal latino silva, che significa foresta, indicava l'abitante delle foreste.

 

STOLTO - Deriva dal latino stultus, che significa fermo, saldo come un pilastro.

 

STUPIDO - Deriva dal latino stùpidus, dal verbo stupeo, che significa sono meravigliatosorpreso, stupito.

 

SUDICIO - Deriva dal latino sùcidus, che significa succoso.

 

TAMARRO - La parola deriva dall'arabo Tammar, mercante di datteri. In seguito con la dominazione araba nell'Italia meridionale, la parola denotò il mercante vestito in modo eccentrico, con abiti vistosi. Oggi indica colui che si sforza di adeguarsi ai modi di vita cittadini, in modo goffo e volgare.

 

TRAPPANO - Il termine indica una persona sgraziata nel fisico e nei modi. Potrebbe derivare dal latino trapetum (che deriva dal greco trapèo = trappeto), che indica l'attività agricola e denota le deformità di chi ha lavorato la terra fino alla vecchiaia. Anche in francese trappe significa gonfio e sgraziato.

 

VILLANO - Nel Medioevo il termine indicava un uomo abitante della villa, ossia in campagna, contrapposto all'abitante di città. Nel corso dei secoli ha assunto un significato dispregiativo per denotare persone che si sono arricchite, ma hanno conservato i modi rozzi.

 

VOLGARE - Dal latino vulgus, che significa moltitudine, gente, folla, oggi indica una persona incivile, ineducata.

 

ZITELLA - Usato in senso dispregiativo per indicare la donna non sposata, spesso acida e brutta, deriva da una voce dialettale, zita, che in origine significava bambina, lattante e successivamente giovinetta, ragazza da marito..

 

ZOTICO - Deriva dal tardo latino idioticus, che, nel corso dei secoli, ha perso la vocale iniziale, oppure dal latino exoticus, che significa straniero, indicante una persona che ignora le usanze e i costumi.