Modi di dire 2

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MODI DI DIRE

 

In primo luogo, ossia all'inizio del discorso, è un modo di dire che sembra risalire all'oratore e filosofo latino Cicerone, il quale, per memorizzare i suoi discorsi, utilizzava quello che oggi è chiamato "il metodo dei loci", ossia scomponeva il discorso in un certo numero di parole-chiave, associando ciascuna di esse alle stanze (luoghi o loci) di una casa di sua conoscenza. Successivamente, gli bastava ripercorrere l'itinerario da una stanza all'altra per ricordare l'intero discorso.

 

La mia metà - Questo modo di dire, usato da uomini e donne per riferirsi ai rispettivi consorti, risale al pensiero di Platone il quale, nel Simposio, propone il mito dell'androgino, un essere metà uomo e metà donna. Secondo la narrazione platonica, gli androgini erano così fieri di sé da provocare il risentimento di Zeus, il quale, per punirli, li divise a metà, separando i due sessi. Uomini e donne, da allora, vanno ansiosamente alla ricerca della loro metà. Per Platone l'amore consiste sostanzialmente in un bisogno, nel desiderio di completamento che caratterizza l'essere umano.

 

Lavarsene le mani - Nel senso di disinteressarsi di qualcosa, di non assumersene la responsabilità, risale al Nuovo Testamento e si riferisce a Ponzio Pilato che, interpellato sulla condanna a morte di Gesù, non volle pronunziarsi e chiese dell'acqua per lavarsi le mani.

 

Mangiare la foglia (= Diventare furbi). - Deriva dal mondo animale. Il baco da seta inizialmente cresce nel suo bozzolo, poi comincia a nutrirsi delle foglie del gelso e produce la seta.

Mettere alla berlina - L'espressione deriva da un'antica punizione, che consisteva nell'esporre il condannato alle offese e agli insulti dei passanti, mettendolo in ginocchio legato, incatenato e con la testa e le mani infilate in un'asse di legno con appositi fori (che si chiamava berlina).

 

Mettere i puntini sulle i - L'espressione risale all'epoca dell'invenzione della stampa. Inizialmente la i, senza puntino, poteva facilmente essere confuso con altri segni; per distinguerla, fu necessario aggiungere il puntino alla i, ma ciò apparve un'inutile pignoleria.

 

Nato con la camicia - Si dice di neonato che nasce ancora avvolto nel sacco amniotico. Nel Medioevo si riteneva che questi neonati fossero destinati a una vita felice e fortunata.

 

Non avere il becco di un quattrino - Il quattrino era una moneta di scarso valore, su cui era raffigurata una nave romana da guerra col rostro (becco). Non avere il becco di un quattrino significa non riuscire a vedere neppure una monetina.

 

Non avere né arte né parte - L'arte deriva dalle corporazioni medievali, in cui i lavoratori erano suddivisi in base al loro mestiere o alla loro categoria; la parte (guelfa o ghibellina) riguardava la posizione politica nei confronti dello Stato o della Chiesa; chi non aveva né Arte né Parte non si poteva riconoscere in nessuna corporazione.

 

Non c'è trippa per i gatti - Frase attribuita a Ernesto Nathan, sindaco di Roma che, a causa delle gravi ristrettezze economiche in cui versava il Comune, operò una serie di tagli al bilancio, compresa la somma stanziata fino ad allora per nutrire i gatti della città.

 

Non essere né carne né pesce - Fino a qualche decennio fa, il cristiano il venerdì di Quaresima doveva astenersi dal mangiare la carne; nei tempi antichi, il cristiano doveva scegliere soltanto alimenti che non fossero né carne né pesce. Scegliere alimenti che non fossero né carne né pesce diventava un problema.

 

 

Non essere uno stinco di santo - Nei reliquiari, dove si conservano i resti del corpo dei santi, la reliquia più voluminosa è costituita dall'osso della gamba, lo stinco.

 

Non plus ultra - Deriva dalla scritta Nec plus ultra, che secondo la leggenda era scritta sulle colonne d'Ercole (stretto di Gibilterra), ritenute i confini del mondo.

 

Pagare salato - Nell'antichità l'estrazione del sale dal mare dipendeva da sistemi di lavorazione costosissimi e pericolosi, per cui il sale che se ne ricavava aveva un valore altissimo, sproporzionato alla piccola quantità di sale concessa al lavoratore come mercede del suo lavoro.

 

Per un punto Martin perse la cappa.

Nel XVI secolo l'abate Martin scrisse sul portone del suo monastero: PORTA PATENS ESTO NULLI CLAUDATUR HONESTO.

Non essendoci alcun segno di punteggiatura, la frase avrebbe avuto due sensi:

Porta patens esto. Nulli claudatur honesto = Porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto

Porta, patens esto nulli. Claudaris honesto = Porta, non restare aperta per nessuno. Resta chiusa all'uomo onesto.

Per questo errore Martin fu punito dai suoi superiori e perse la cappa, cioè il mantello, che rappresentava il suo ruolo di abate.

 

Perdere la Trebisonda - Questo modo di dire, che equivale a perdere la bussola, deriva dal nome della città turca di Trebisonda, che costituiva un importantissimo punto di riferimento visivo per le navi, al punto che, se veniva percorsa una rotta sbagliata, ne derivavano pericoli e naufragi.

 

Perdere le staffe - Questo modo di dire, che significa arrabbiarsi al punto da non controllarsi più, si riferisce alle staffe, ossia gli anelli che venivano attaccati alle zampe dei cavalli per consentire ai cavalieri di montare in sella comodamente.

 

Pesce d'aprile - Un giorno l’imperatore Domiziano convocò d’urgenza il Senato. I senatori, molto agitati e preoccupati, accorsero subito. Entrarono due schiavi che portavano un vassoio con un grosso pesce. Domiziano, con aria molto seria, chiese ai presenti: Ecco il dilemma! Come bisogna cucinarlo? Poiché quel giorno era il primo di aprile, la tradizione ritiene che da quell’episodio sia nato il pesce d'aprile.

 

Piangere lacrime di coccodrillo (fingere di avere rimorso). I coccodrilli versano abbondanti lacrime, ossia si lubrificano gli occhi, per motivi fisiologici. Un tempo si credeva che piangessero dopo aver divorato una preda.

 

Piantare in Asso - Ha un'origine mitologica e si riferisce a Teseo, il quale era stato aiutato da Arianna a sconfiggere il Minotauro e ad uscire dal labirinto, ma poi l'abbandonò sull'isola di Nasso (Da piantare in Nasso deriva erroneamente la frase oggi usata piantare in asso).

Piove, governo ladro! - Questa locuzione ha un'origine storica: nel 1861 i mazziniani avevano organizzato una grande manifestazione ma, nel giorno stabilito, piovve tanto che la manifestazione non si fece. In una vignetta satirica sul giornale Il Pasquino venne allora pubblicata una vignetta raffigurante tre mazziniani che si riparavano dalla pioggia. La didascalia della vignetta era proprio Piove, governo ladro!

 

Piovere dal cielo - Espressione di origine biblica. Jahvé, per aiutare il popolo eletto durante una carestia, fece cadere la manna dal cielo per alimentarli.

 

Piovere sul bagnato - Questo modo di dire deriva dalle prose di Giovanni Pascoli: Piove sul bagnato: lagrime su sangue, sangue su lagrime. L'espressione ebbe fortuna e da allora è entrata nel gergo comune.

 

Roba da chiodi - Deriva dall'usanza dei fabbri di utilizzare gli scarti di lavorazione del ferro per fabbricare i chiodi e indica prodotti e manufatti di qualità scadente.

 

Salvare capre e cavoli - Significa cercare di difendere i diritti di tutti quelli che sono in pericolo e deriva da un antichissimo gioco di logica.

 

Scoprire gli altarini

Deriva, probabilmente, dalla liturgia cristiana, che copre gli altari e i tabernacoli con un panno viole, per poi scoprirli a Pasqua. Significa scoprire i segreti.

 

Senza infamia e senza lode - Questo diffuso modo di dire, che sta a indicare la mediocrità, risale a un famoso verso della Divina Commedia di Dante Alighieri il quale, indicando gli ignavi, li chiama “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”.

 

Spada di Damocle - La locuzione denota l'insicurezza e la pericolosità sempre in agguato nella vita delle persone di potere. Questo modo di dire ha un'origine mitologica: Damocle invidiava il lusso e l'agiatezza del tiranno Dionigi, il quale gli propose per un giorno di scambiarsi i ruoli. per quel giorno Damocle ebbe agi e comodità a disposizione e poteva comandare su tutti ma, quando sedette a tavola, una spada legata al soffitto gli pendeva costantemente sulla testa.

 

Tallone di Achille (= l'unico difetto, l'unica debolezza). La ninfa Teti, per rendere immortale il figlio Achille, lo immerse nel fiume Stige trattenendolo solo per il tallone, che rimase fuori dall'acqua. Paride, subito dopo la morte di Ettore, colpì mortalmente Achille con una freccia proprio nel tallone, uccidendolo.

 

Tagliare la corda - Espressione legata alla barca, che veniva legata a riva con una corda. Per salpare, naturalmente, bisognava tagliare la corda.

 

Tempo di vacche magre - Espressione di origine biblica, che deriva dal sogno riferito da Giuseppe al faraone. Le vacche magre stavano ad indicare una lunga carestia.

 

Tornare con le pive nel sacco - Le pive sono strumenti musicali. Questo modo di dire nasce da un'antica usanza militare: in caso di vittoria l'esercito trionfante rientrava accompagnato da canti e musiche mentre, in caso di sconfitta, rientrava in silenzio e gli strumenti venivano chiusi (nel sacco).

 

Trovarsi tra Scilla e Cariddi - Significa dover scegliere tra due situazioni ugualmente pericolose. Scilla e Cariddi, secondo la mitologia, erano due mostri che si fronteggiavano tra la costa calabra e quella della Sicilia. Nei loro gorghi le navi naufragavano.

 

 

Uscire per il rotto della cuffia – Secondo l’accezione più accreditata, si riferisce al copricapo imbottito, indossato dagli antichi cavalieri sotto la celata. Poiché nelle giostre medievali i colpi assestati sulla cuffia erano considerati validi, uscire per il rotto della cuffia significa cavarsela a malapena.

Secondo il contributo di ferruccio (giovedì, 30 maggio 2013 08:21), nelle reti da pesca, la parte terminale, dove si concentra il pescato quando si issa la rete, si chiama per l'appunto "cuffia". Un pesce può salvarsi uscendo da uno strappo (rotto) della cuffia.

 

Vincere sul filo di lana - Sembra che questo modo di dire sia nato nell'ambiente delle gare di corsa podistica dove, per stabilire con precisione chi fosse il vincitore, veniva teso un filo di lana sulla linea del traguardo.