FILOSOFIA

FILOSOFIA MODERNA

LEIBNIZ

CARTESIO

SPINOZA

 

Rapporti con Cartesio

 

Cartesio afferma che Dio è Sostanza prima, ossia è causa sui e considera sostanze seconde lo spirito (res cogitans) e la materia (res estensa). Pertanto egli perviene a un insanabile dualismo.

Spinoza critica Cartesio a proposito del concetto di sostanza e sostiene che essa deve essere definita in un unico modo e deve indicare la medesima cosa. Perciò non possiamo chiamare sostanza Dio, lo spirito e la materia. Spinoza inoltre considera artificioso il ricorso alla ghiandola pineale come punto di contatto tra le due res.

 

L’ordine geometrico

 

Spinoza ricorre al metodo deduttivo - geometrico, che si serve di un procedimento rigoroso mediante il quale, posto un principio assoluto (la Sostanza), ne deduce rigorosamente tutta la realtà.

 

La Sostanza

 

Il concetto fondamentale da cui parte Spinoza per dedurre tutto il suo sistema è quello di Sostanza, con cui intende ciò che è in sé e per sé si concepisce, ciò che non ha bisogno d'altro per esistere, ciò che è causa sui, ciò che, per essere pensato, non richiede altri concetti. Tale realtà non può essere concepita se non come esistente necessariamente (prova ontologica). Così intesa, la Sostanza non può essere che unica, infinita, increata. Essa è Dio.

Non è possibile pensare Dio se non come necessariamente esistente.

 

Dio

 

Tutto ciò che è, è in Dio. Senza Dio nulla può essere. Tutto accade per le sole leggi della natura infinita di Dio. Dio è l’unica sostanza esistente.

Le dimostrazioni dell’esistenza di Dio sono variazioni della prova ontologica. Non è possibile pensare Dio (la sostanza) come “causa sui” senza pensarlo come necessariamente esistente. Dio è ciò della cui esistenza siamo certi più che non dell’esistenza di qualsiasi altra cosa: la sua essenza implica l’esistenza.

Il Dio di Spinoza non è un Dio-persona: Spinoza rifiuta la concezione antropomorfica di Dio, che è causa immanente, inseparabile dalle cose che procedono da Lui. Dio è necessità assoluta: egli non è Provvidenza e non è Creatore del mondo.

Posto Dio come "causa sui", da lui procedono necessariamente gli infiniti attributi (pensiero ed estensione) e gli infiniti modi (i corpi e le anime) che costituiscono il mondo.

 

 

 

Res cogitans

Le anime

Dio

Res extensa

I corpi

Sostanza

Attributi

Modi

 

 

Proprietà della sostanza

 

La Sostanza è increata, essendo causa sui; è eterna perché  non riceve l’esistenza da nessuno; è infinita perché la sua essenza non ha limiti; è unica perché, se esistessero due sostanze, sarebbero entrambe infinite, ma ciò è impossibile.

La Sostanza-Dio è libera perché non dipende alla volontà di nessuno, ma è necessità assoluta di essere, perché è sottoposta alle leggi costitutive del proprio essere, ossia è determinata da se stessa e non dagli altri, perciò Dio è libertà e necessità nello stesso tempo.

 

Dio e il mondo

 

Dio e il mondo non costituiscono due entità separate, ma sono una stessa realtà, perché Dio non è fuori del mondo, ma è nel mondo e costituisce con esso un’unica realtà globale, la Natura (Dio = Natura). Se la Sostanza è unica, essa ha tutto dentro di sé e nulla fuori di sé. Tutto ciò che è, è in Dio e senza Dio nulla può essere concepito.

Spinoza perviene così all’identificazione di Dio con la Natura, ossia a un rigoroso monismo (una sola realtà) e ad un perfetto immanentismo. Dio è nel mondo e il mondo è in Dio (panteismo).

Spinoza chiama Natura naturante Dio inteso come potenza generatrice, che dà origine al mondo e Natura naturata la sostanza intesa come mondo, ossia come realtà in cui Dio si  manifesta e si attua. La Natura naturante è la causa, ka Natura naturata è l'effetto. Il mondo non deriva da Dio per creazione, ma deriva da Dio come causa immanente: Dio produce il mondo identificandosi con la sua stessa produzione.

Dio non è prima del mondo, ma è insieme col mondo: la Natura è l'attuarsi immediato di Dio. La Natura è il complesso delle leggi universali dell'essere.

 

Gli attributi e i modi

 

Accanto alla definizione di Sostanza Spinoza introduce quelle di attributo e di modo.

Gli attributi sono le qualità strutturali della sostanza e sono infiniti perché infinita è la Sostanza. Di questi infiniti attributi noi conosciamo solo il pensiero e l’estensione, ossia la coscienza e la materia.

I modi sono le manifestazioni concrete degli attributi. Esse si identificano con i singoli corpi e le singole idee, ossia sono gli esseri particolari. Differenza fra attributi e modi: gli attributi sono la sostanza; i modi sono nella sostanza. Anche i modi sono infiniti come la sostanza. Corpi e menti sono i modi degli attributi di un’unica sostanza.

 

Parallelismo fra pensiero ed estensione

 

Muovendo da Cartesio, Spinoza ritiene che pensiero ed estensione siano due realtà qualitativamente eterogenee in quanto lo spirito non è mai materia e la materia non è mai spirituale. Mentre Cartesio affermava che vi è influenza reciproca tra materia e spirito, Spinoza sostiene che essi non possono influenzarsi a vicenda, ma ad ogni nostro moto corporeo corrisponde un’idea; ad ogni idea corrisponde un’azione del corpo: all’ordine delle idee corrisponde l’ordine delle cose e viceversa. Il corpo è l’aspetto esteriore della mente, così come la mente è l’aspetto interiore del corpo.

Questo parallelismo psico-fisico costituisce un nuovo modo di rappresentare i rapporti tra corpo e psiche, che si differenzia da quello cartesiano della ghiandola pineale: materia e spirito, pur essendo indipendenti, sono attributi dell’unica sostanza.