JORGE LUIS BORGES

Autobiografia di JORGE LUIS BORGES

 

Jorge Luis Borges nacque nel 1899 a Buenos Aires, nella casa piccola e modesta dei nonni materni, che  aveva una terrazza sul tetto, corridoio, due patii e una cisterna per l’acqua. Ben presto si trasferirono alla periferia del quartiere Palermo, un sordido sobborgo settentrionale della città.

Il padre era avvocato, filosofo anarchico, che insegnava psicologia. Era  il più giovane di due figli. Era nato a Entre Ríos.

Nel 1874, durante una guerra civile, il nonno, il colonnello Borges, trovò la morte. Aveva quarantun anni. La nonna, Fanny Haslam, era una grande lettrice.

Gli idoli del padre erano Shelley, Keats e Swinburne. Come lettore aveva due interessi: libri di metafisica e psicologia (Berkeley, Hume, Royce e William James) e la letteratura orientale. 

Il padre gli rivelò il potere della poesia: il fatto che le parole siano non solo un mezzo di comunicazione ma simboli magici e musica. Gli diede, senza che se ne rendesse conto, le prime lezioni di filosofia: con l’aiuto di una scacchiera, gli spiegò i paradossi di Zenone: Achille e la tartaruga, il volo immobile della freccia, l'impossibilità del movimento. Più tardi gli insegnò i  rudimenti dell'idealismo.

La madre, Leonor Acevedo de Borges, gli trasmise un forte senso di amicizia e di ospitaità.  

Borges trascorse gran parte dell’infanzia senza uscire di casa. Non avendo amici, lui e sua sorella inventarono due compagni immaginari: Quilos e El Molino de Vento. Quando finalmente li ebbero a noia, comunicarono alla madre che erano morti.

Borges, essendo miope, portava gli occhiali. Si vergognava di essere una persona destinata ai libri e non alla vita d'azione. Durante tutta la giovinezza pensò di non meritare tutto l’amore della sua famiglia. A casa parlavano indistintamente in spagnolo o in inglese. Trascorse molto tempo nella biblioteca di suo padre.

Il primo romanzo che lesse per intero era Huckleberry Finn. Lesse anche  i libri del capitano Marryat, I primi uomini sulla luna di Wells, Poe, L'isola del tesoro, Dickens, Don Chisciotte, Le fiabe dei Grimm, Lewis Carroll, Le mille e una notte di Burton. Il lavoro di Burton - afflitto da quelle che allora erano considerate oscenità– gli era proibito e doveva leggerlo nascosto sul tetto.

Lesse tutti i libri in inglese. Lesse tanti libri di mitologia greca e scandinava e libri di poesia inglese: Shelley, Keats.

Il padre di Jorge Luis Borges scrisse il romanzo El Caudillo e un libro di saggi.

Fin dall’infanzia anche Jorge Luis era destinato alla cecità, come il padrte e altri familiari, ma tutti si aspettavano che diventasse uno scrittore. Iniziò a scrivere a sei anni o sette anni, imitando i classici spagnoli come Cervantes. Compose una specie di Manuale di mitologia greca.

A nove anni tradusse The Happy Prince da Oscar Wilde, pubblicato su “El País”, uno dei giornali di Buenos Aires.

Frequentò la scuola a partire da nove anni, perché il padre anarchico diffidava di tutte le aziende di stato. Indossava gli occhiali e soffrì per le provocazioni e la spavalderia della maggior parte dei compagni di classe, che erano dei veri bulli.

La sua prima vera esperienza della pampa avvenne nel 1909, durante una gita al ranch di alcuni parenti che abitavano nei pressi di San Nicola, a nord-ovest di Buenos Aires.

Nel 1914 si trasferirono in Europa. Il padre aveva iniziato a perdere la vista. Trascorsero alcune settimane a Parigi, una città che non lo affascinava. Vivevano con la nonna materna. Il padre fu curato da un famoso oculista ginevrino perché l'Europa era più economica di Buenos Aires. Non sapevano che in agosto sarebbe scoppiata la prima guerra mondiale.

Un anno dopo, nonostante la guerra, furono in grado di attraversare le Alpi per il nord Italia. Borges conservò ricordi vividi di Verona e Venezia.

Nel 1914 cominciò a studiare al Collegio di Ginevra, fondato da Calvino. In quella scuola si studiava soprattutto il latino, ma le altre materie,  algebra, chimica, fisica, mineralogia, botanica, zoologia erano insegnate in francese.

Vivevano in un appartamento a Ginevra sulla riva del fiume Rodano, che attraversa il centro della città. Divenne un buon latinista ma a casa parlavano spagnolo.

Da solo, fuori dalla scuola iniziò a  studiare il tedesco. Provò a leggere la Critica della ragion pura di Kant, ma ne uscì sconfitto.

Allora pensò che la poesia, per la sua brevità, fosse più facile. Fece  una copia delle prime poesie di Heine e si introdusse presto nella bellezza della lingua. Riuscì a leggere il romanzo Il Golem di Meyrink. Si interessò all'espressionismo tedesco, che considerò di gran lunga superiore alle altre scuole contemporanee come cubismo, futurismo, surrealismo e così via.

In Svizzera iniziò a leggere Schopenhauer. Considerava il tedesco una lingua molto bella.

In italiano, lesse e rilesse la Divina Commedia in più di una dozzina di edizioni diverse. Lesse anche Ariosto, Tasso, Croce e Gentile, ma non sapeva parlare Italiano.

A Ginevra scoprì Walt Whitman.. Per qualche tempo lo considerò non solo un grande poeta, ma il solo poeta.

La famiglia Borgs rimase in Svizzera fino al 1919. Dopo tre o quattro anni a Ginevra, trascorsero un anno a Lugano. Borges cominciò a scrivere sonetti in inglese e francese, ma sapeva che lo spagnolo era il suo destino ineluttabile.

Trascorsero un anno in Spagna. Andarono a Maiorca perché era economico e bello. Vi abitarono quasi un anno. Borges continuò a studiare il latino.

In quel periodo, a Maiorca, scrisse una storia su un lupo mannaro e la inviò a una rivista popolare a Madrid, ma fu rifiutata. A Siviglia scrisse la sua  prima poesia, "Inno del mar”, apparsa sulla rivista “Grecia ”, nell’edizione del 31 dicembre 1919. A Siviglia si unì al gruppo letterario  "Grecia".

Trasferitisi a Madrid, entrò in amicizia con Rafael Cansinos Assens, che viveva  esclusivamente per la letteratura. Eccellente poeta, scrisse un libro di salmi erotici intitolati Il candeliere dalle sette braccia, pubblicato nel 1915, inoltre romanzi, racconti e saggi.

Cansinos era un lettore vorace. Aveva tradotto Il mangiatore d'oppio di De Quincey, le Meditazioni di Marco Aurelio dal greco, romanzi di Barbusse e vite immaginarie di Schwob. Più tardi avrebbe intrapreso la traduzione delle opere complete di Goethe e Dostoevskij. Fece anche la prima versione spagnola di Le Mille e una notte,  che era una lettura piacevole. Tutta la sua casa era una biblioteca. Cansinos era il simbolo di tutta la cultura, occidentale e orientale. Gli diede il piacere della conversazione letteraria e lo incoraggiò ad ampliare le sue letture. In Spagna Borges scrisse saggi politici e letterari.

Tornarono a Buenos Aires verso la fine di marzo 1921. Fu una sorpresa per lui scoprire che il luogo dove era nato era diventato una città molto grande e molto estesa, quasi infinita. Rivide Buenos Aires con entusiasmo e con uno sguardo diverso, con quel raro mix di sorpresa e affetto.

Scrisse alcune poesie nel 1921 e nel 1922, e il volume uscì all'inizio del 1923. A quei tempi pubblicare un libro era un una specie di avventura privata. Il libro era essenzialmente romantico, scritto in uno stile conciso che abbondava di metafore laconiche, come i crepuscoli, i luoghi solitari e gli angoli sconosciuti.

Il più grande evento del suo ritorno fu Macedonio Fernández, uno straordinario conversatore e un uomo di lunghi silenzi e poche parole, rappresentante del pensiero puro. Macedonio era un uomo fragile, grigio, eccentrico, autore di romanzi e poesie sorprendenti ma abbastanza illeggibili. Egli eccelleva soltanto nella conversazione.

Il periodo dal 1921 al 1930 per lo scrittore fu di grande attività. Scrisse e pubblicò quattro libri di saggi e tre di poesie. Fondò tre riviste e collaborò ad alcune pubblicazioni periodiche.

Il terzo libro di poesie di quel periodo, Quaderno San Martín, include “Muertes de Buenos Aires”, nel quale si parla dei due principali cimiteri dalla città.

Nel 1929  il suo terzo libro di saggi vinse il secondo Premio Comunale, tremila pesos, una somma considerevole. Era uno scrittore abbastanza noto.

Alla vigilia di Natale 1938 (anno in cui morì suo padre) Borges subì un grave incidente. Per un mese lottò  tra la vita e la morte. 

Scrisse i racconti La Biblioteca di Babele, La lotteria di Babilonia, Le rovine circolari. Ficciones e Aleph (1949 e 1952) furono i suoi libri più importanti. Fu  nominato professore di Lettere nell'Associazione Argentina di Cultura Inglese e gli fu offerto di dettare conferenze sulla letteratura americana classica al Colegio Libre de Estudios Superiori. La serie di nove conferenze includeva Hawthorne, Poe, Thoreau, Emerson, Melville, Whitman, Twain, Henry James e Veblen.

A quarantasette anni scoprì che gli si era aperta una vita nuova ed emozionante. Girò l'Argentina e l'Uruguay. Cominciò a scrivere romanzi polizieschi.

Nel 1950 fu eletto presidente della Società Argentina di Scrittori. La Repubblica Argentina era  un paese sottomesso, e la S.A.D.E. fu uno dei pochi roccaforti contro la dittatura. Durante quel periodo grigio e senza speranza, la madre settantenne di Borges fu agli arresti domiciliari. Anche la sorella trascorse un mese in carcere.

La tanto attesa rivoluzione avvenne nel  Settembre 1955. Dopo una notte di preoccupazione, quasi tutta la popolazione scese in strada in nome della  Rivoluzione Liberatrice. Perón si nascose e in seguito gli fu permesso di lasciare il paese.

Borges fu nominato presidente di Letteratura inglese e nordamericana dell’ Università di Buenos Aires. Lo scrittore trascorse dodici anni felici nell’Università.

A causa della cecità, dal 1927 subì otto operazioni agli occhi. La cecità era una caratteristica della sua famiglia. Come  conseguenza della cecità, gradualmente abbandonò il verso libero a favore della metrica classica. Non potendo scrivere bozze, ricorreva alla memoria. Ovviamente era  più facile memorizzare versi che prosa, e versi in rima più che versi liberi. Durante questi anni scrisse dozzine di sonetti e poesie lunghe divise  in strofe di endecasillabi.

La fama, come la cecità, stavano arrivando lentamente. Ottenne numerosi premi. A settantuno, stava ancora lavorando ed era pieno di progetti. Scrisse un nuovo libro di poesie, Elogio de la sombra, il suo  primo volume di poesie dal 1960.

Non considerava più irraggiungibile la felicità come era stato fino ad allora. Quello che adesso desiderava era la pace, il piacere del pensiero e dell’amicizia e la sensazione di amare e di essere  amato. 

 

Questo testo è tratto da J.L.BORGES - Elogio dell'ombra. Frammenti di autobiografia. Einaudi 1996

Romanzi

Due fantasie memorabili 1946 (romanzo)

Un modello per la morte, Pordenone, Studio Tesi, 1991 

Il libro del cielo e dell'inferno, Adelphi, Milano, 2011 (romanzo)

Cronache di Bustos Domecq, Einaudi, Torino, 1975 (romanzo)

Racconti

Storia universale dell'infamia, Il Saggiatore, Milano, 1961 (racconti)

Finzioni, Einaudi 1955 (racconti)

L'Aleph , Feltrinelli 1959 (racconti)

Il manoscritto di Brodie, Rizzoli 1971 (racconti)

Il libro di sabbia, Rizzoli 1977 (racconti)

Libro di sogni , Adelphi, Milano, 2015 (racconti)

Venticinque agosto 1983 e altri racconti inediti, Mondadori 1990

Sei problemi per don Isidro Parodi , Editori Riuniti 1978 (racconti),

Racconti brevi e straordinari, Milano, Adelphi, 2020 (racconti)

Poesie

Fervore di Buenos Aires , Milano, Adelphi, 2010, (poesie)

Luna di fronte , in Tutte le opere, vol. I, Milano, Mondadori, 1984 (poesie)

Quaderno San Martín, in Tutte le opere, vol. I, Milano, Mondadori, 1984 (poesie)

L'artefice , Milano, Rizzoli 1963 (poesie).

L'altro, lo stesso,  Adelphi, Milano, 2002 (poesie)

Carme presunto e altre poesie, Einaudi, Torino 1969 (poesie).

Elogio dell'Ombra, Einaudi, Torino, 1971 (poesie)

L'oro delle tigri. Adelphi, Milano, 2004 (poesie)

La rosa profonda,  Adelphi, Milano, 2013 (poesie)

La moneta di ferro, Adelphi, Milano, 2008 (poesie)

Storia della notte, Adelphi, Milano, 2022 (poesie).

La cifra, Mondadori, Milano, 1982 (poesie).

Saggi

Jorge Luis Borges, Liliana Heker - Diffido dell'immortalità. Conversazione con Liliana Heker, Castelvecchi 2019