Film storici  1

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QUO VADIS? (1951)

BEN HUR (1959)

IL GLADIATORE (2000)

SPARTACUS (1960)

LA PAPESSA (2009)

I DIAVOLI (1971)

L'ALTRA DONNA DEL RE (2008)

ANNA DEI MILLE GIORNI (1969)

ELIZABETH (1998)

FERDINANDO PRIMO RE DI NAPOLI (1959)

IL RESTO DI NIENTE(2004) 

IN NOME DEL PAPA RE (1977)

MARIE ANTOINETTE (2006)

2

SACCO E VANZETTI

LA REGINA MARGOT

LUDWIG

CLEOPATRA

QUO VADIS? (1951)

 

REGIA: Mervyn LeRoy

INTERPRETI PRINCIPALI: Robert Taylor, Deborah Kerr, Peter Ustinov, Leo Genn, Patricia Laffan.

DURATA: 171'

 

Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Henryk Sienkiewicz, il quale ottenne il premio Nobel per la letteratura (1905) e ne rispetta abbastanza fedelmente la trama.

L'imperatore Nerone (37-68 d.C.), per combattere l'insoddisfazione, compone orribili musiche con cui annoia i suoi commensali (tra cui Seneca). Decide di cambiare aspetto alla città di Roma e le dà fuoco, per far sì che il suo architetto possa ricostruirla. Il popolo insorge ed egli, per sviare le loro accuse, sobillato da Poppea, indica i cristiani come i colpevoli. Il patrizio Marco Vinicio, innamoratosi della cristiana Licia e convertitosi, la salva dalle belve del Colosseo. Nerone è costretto a darsi la morte.

BEN HUR (1959)

REGIA: Wylliam Wyler

INTERPRETI. Charlton Keston (Ben Hur), Stephen Boyd (Messala), Haya Harareet (Ester), Martha Scott (Miriam), Cathy O'Donnell (Tirzah).

Il principe ebreo Giuda Ben-Hur Vive con la madre Miriam e la sorella Tirzah in Giudea, dove  incontra il nuovo comandante della guarnigione, Messala, inviato per reprimere le rivolte dei Giudei. Messala è stato un amico d'infanzia di Ben Hur il quale, per difendere il suo popolo. Tra i due  nasce il conflitto quando Ben-Hur rifiuta di tradire il suo popolo in nome di Roma. Un banale incidente fornisce a Messala l'occasione per tradire: mentre la guarnigione passa trionfalmente per le strade, la sorella Tirzah osserva dalla terrazza la parata militare, facendo cadere accidentalmente alcune tegole dall'alto, che finiscono proprio sul governatore. Messala, già in urto con ben Hur, accusa lui e la sua famiglia di aver attentato alla vita del governatore. Fa imprigionare Tirzah e Miriam e condanna Ben Hur alla schiavitù come rematore sulle galee.

I galeotti vengono fermati presso un pozzo a Nazareth per dissetarsi. Solo a Ben Hur non è concesso, ma Gesù porge dell'acqua allo sfortunato prigioniero.

Dopo tre anni di lavori forzati sulla nave, in una battaglia navale Ben Hur salva la vita al console romano Quinto Arrio che, per sdebitarsi, libera Ben Hur, lo adotta come figlio e lo conduce con sé a Roma. Qui egli diventa campione delle corse con le quadrighe. Preoccupato per la madre e la sorella, torna in Giudea. Lo sceicco Ilderim, che apprezza la perizia di Ben Hur nell condurre le quadrighe, gli propone di concorrere in una grande corsa, a cui partecipa anche Messala, che rimane sconfitto e muore.

Con l'aiuto di Ester, una schiava di cui era innamorato, Ben Hur incontra la madre e la sorella, diventate lebbrose e le conduce con sé a vedere il Cristo. Anche Ben Hur è ormai trasformato dall'incontro col Cristo: il suo cuore non chiede più vendetta ed è aperto al perdono e all'amore.

Il film fu premiato con 11 premi Oscar e numerosi altri premi prestigiosi.

IL GLADIATORE (2000)

 

REGIA: Ridley Scott

 

INTERPRETI PRINCIPALI: Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard Harris, Oliver Reed.

DURATA: 155'

 

L'imperatore Marco Aurelio, che disprezza il figlio Commodo, sceglie come suo successore il generale Massimo, molto amato e stimato da tutti.

Commodo reagisce uccidendo il padre; ordina la morte del generale e della sua famiglia, costringendo Massimo a fuggire in Africa, dove diventa gladiatore. Torna così a Roma e si esibisce nel Colosseo, diventandone subito il grande eroe. E' talmente amato dal popolo che Commodo non può più farlo uccidere, deve sfidarlo a duello nell'arena e ne viene ucciso.

E' un film spettacolare, ma troppo poco rispettoso della storia.

SPARTACUS (1960)

 

REGIA: Stanley Kubrick

INTERPRETI PRINCIPALI: Kirk Douglas, Laurence Olivier, Jean Simmons, Charles Laughton, Peter Ustinov, Tony Curtis.

DURATA: 183'
La vicenda prende le mosse dalla rivolta di schiavi contro il governo di Roma. la rivolta è capeggiata dal trace Spartaco, che riesce a mettere in scacco i Romani, ma viene infine sconfitto da Crasso. Seimila schiavi rivoltosi verranno crocifissi sulla via Appia. Tra essi c'è Spartaco, che ha sposato una schiava ed è divenuto padre di un bambino. Il film fu premiato con 4 Oscar, tra cui uno a Peter Ustinov, come attore non protagonista.

 

LA PAPESSA (2009)

REGIA: Sönke Wortmann

INTERPRETI: Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Iain Glen, Anatole Taubman

DURATA: 149 minuti

 

Johanna, nata ad Ingelheim nel 814 d.C., è la figlia indesiderata del prete del villaggio, che istruisce solo i figli maschi. Fin da piccola, Johanna non accetta quello che il destino pare riservare a una donna in quell'epoca: matrimonio e figli. Il maestro greco Esculapio la istruisce ed educa la sua sensibilità. Contro il parere del padre severo, e contro le regole della Chiesa cattolica, seguendo la sua profonda fede, frequenta la scuola cattedrale di Dorstadt. E' protetta dal nobile Conte Gerold, di cui si innamora. Scoppiata la guerra, si nasconde dietro un'identità maschile ed entra nel monastero benedettino di Fulda, col nome di Johannes Anglicus. Si reca a Roma, dove cura i malati con grande competenza. Viene condotta al capezzale di Papa Sergio, gravemente ammalato, e ne diventa medico e consigliere. Il pontefice muore avvelenato dai vescovi; il monaco guaritore sembra destinato ad occupare il seggio di Pietro. Johanna Anglicus occupò la carica di Pietro e regnò presumibilmente tra Leone IV e Benedetto III.

I DIAVOLI (1971)

 

Regia: Ken Russell. Interpreti principali: Vanessa Redgrave, Oliver Reed

Tratto dall'opera di Aldous Huxley "I diavoli di Loudun", narra una vicenda ripresa da un fatto realmente accaduto nella seicentesca, sullo sfondo della  guerra di religione tra i cattolici e gli ugonotti.

Urban Grandier, capo spirituale di Loudun, difende la sua città dalle mire del cardinale Richielieu, il quale ha ordinato la distruzione di tutte le fortificazioni per impedire una rinascita ugonotta. Questo prete conduce una vita dissoluta, al punto da dar modo al cardinale di ordinare un'indagine, allo scopo di eliminare lui e la sua roccaforte. Dalla sua vita libidinosa ad una condanna per stregoneria il passo è breve, soprattutto perché non solo egli ha amato molte donne, ma è stato anche l'oggetto oscuro del desiderio di molte altre, tra cui le monache del vicino convento.

L'esorcista, dopo aver parlato con le monache, riesce facilmente a convincere una di esse, suor Giovanna degli Angeli, a confessare di essere stata posseduta carnalmente da lui sotto forma di demonio. Il processo si conclude con una condanna al rogo per stregoneria. Loudun verrà distrutta.

La scenografia, affidata a Derek Jarman, è molto accurata. Ricordiamo le scene iniziale con un balletto centrato sulla figura del re, travestito come la Venere di Botticelli; la scena onirica di suor Giovanna, trasformata in Maddalena, in un amplesso con Gesù-Grandier; il coro fanatico delle monache, nella loro folle orgia.

L'ALTRA DONNA DEL RE (2008)

 

REGIA: Justin Chadwick.

INTERPRETI: Natalie Portman, Scarlett Johansson, Eric Bana, David Morrissey, Kristin Scott Thomas.

DURATA: 115 minuti.

 

Il film è tratto dal romanzo di Philippa Gregory.

Enrico VIII Tudor desidera un figlio maschio che la moglie, Caterina di Aragona, non sembra in grado di dargli. Sir Thomas Boleyn pensa di sfruttare l'avvenenza della figlia Anna per fargliela conoscere durante una battuta di caccia e proporgliela in sposa. Contrariamente alle aspettative, Enrico si sente attratto da Mary, sorella di Anna; ne fa la sua amante e ne avrà un figlio. Dopo qualche tempo, però, sarà Anna ad attirare l'attenzione del re, il quale non saprà più fare a meno di lei, al punto da ripudiare la prima moglie causando lo scisma anglicano. 
 

ANNA DEI MILLE GIORNI (1969)

 

REGIA: Charles Jarrott.

INTERPRETI: Irene Papas, Anthony Quayle, Richard Burton, Geneviève Bujold, John Colicos.

 

All'inizio della narrazione Enrico VIII rivela pubblicamente la sua insoddisfazione sia per la moglie, Caterina di Aragona, sia della relazione con Mary Boleyn, figlia di un cortigian. A un ballo conosce Anna, sorella di Mary e se ne innamora. Anna deve sposare il figlio del Conte di Northumberland; i due chiedono il permesso di sposarsi. Il Re, invece, ordina lo scioglimento del fidanzamento.

 Anna è furiosa e al re non risparmia accuse e critiche aspre ma, successivamente, sente sempre più forte l'attrazione del potere e riesce a farsi donare dal re un castello. Quando Enrico le chiede di essere la sua amante, risponde che non partorirà mai un figlio illegittimo. Sentendosi alle strette, il re Enrico si decide a sposarla e a divorziare da Caterina, nonostante il parere contrario dei suoi consiglieri.

Anna si installa nel castello e diventa l'amante del re, di cui è ormai innamorata. Quando resta incinta, si sposano segretamente. Il re offre ad Anna una splendida incoronazione, ma il popolo la insulta, acclamando Caterina la vera e unica regina.

Contrariato dalla nascita di una figlia, deluso nelle sue aspettative di un erede maschio, comincia a raffreddarsi verso Anna e rivolge le sue attenzioni a Lady Jane Seymour, una damigella di Anna. Scoperta a relazione, Anna bandisce Jane dalla corte e pretende che siano mandati a morte coloro che non avevano riconosciuto sua figlia Elisabetta come erede al trono. Anna partorisce un figlio maschio, che però muore.

Il re nomina un nuovo ministro, Thomas Cromwell e gli chiede di liberarlo di Anna. La regina verrà accusata di adulterio, arrestata e condotta alla Torre. Il re promette ad Anna di lasciarla libera se lei accetterà di far annullare il loro matrimonio dichiarando Elisabetta illegittima. Anna rifiuta energicamente. Pochi giorni dopo, dopo soli tre anni di amore (mille giorni), morirà decapitata.

Il film, spettacolare per le coreografie, ottenne un premio Oscar per i costumi.

ELIZABETH (1998)

 

REGIA: Shekhar Kapur.

INTERPRETI: Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Christopher Eccleston, Joseph Fiennes, Richard Attenborough, Fanny Ardant, Vincent Cassel

DURATA: 124 minuti.

 

Alla morte di Maria la Cattolica, figlia di Caterina d'Aragona e di Enrico VIII, sale al trono la sua sorellastra Elisabetta, che impone come religione di stato l'anglicanesimo. Ebbe numerosi corteggiatori, ma era innamorata del conte Robert di Leycester. Fu sempre preoccupata di salvaguardare la sua vita e il suo potere contro intrighi e pericoli continui. Condannò a morte tutti coloro che avevano complottato contro di lei. Anche l'amato Robert l'aveva tradita. Elizabeth lo lasciò libero, ma decise di non sposarsi mai, conquistandosi l'appellativo di "Regina Vergine".

FERDINANDO PRIMO RE DI NAPOLI (1959)

 

REGIA: Gianni Franciolini

INTERPRETI: Eduardo de Filippo, Peppino de Filippo, Titina de Filippo, Vittorio de Sica, Nino Taranto, Rosanna Schiaffino, Marcello Mastroianni, Jacqueline Sassard, Renato Rascel, Aldo Fabrizi.

 

Ferdinando I, re di Napoli, detto anche Re Nasone e Re Lazzarone, era assai malvisto dalla popolazione napoletana. Non potendo contestarlo in modo esplicito per le sue feroci repressioni, i napoletani lo deridevano soprattutto ricorrendo al teatro e alla musica. La maschera popolare di Pulcinella sbeffeggiava il re rendendolo estremamente ridicolo.

Essendo stato informato della presenza di due giornalisti inglesi a Napoli, il re fa distribuire a tutto il popolo pacchi di pasta per gettare loro il fumo negli occhi, ma i due, ben mescolati tra la popolazione, vedono e sentono lo scontento dei napoletani e le loro feroci caricature. Un giorno viene scoperta una statua dedicata a re Ferdinando; tolta la bardatura, si scopre che qualche bontempone ha messo un pitale in testa al re; la giornalista, avendo scoperto che Ferdinando, di notte, si traveste da lazzarone, scrive un articolo che invia in Inghilterra.

Il re lazzarone non solo trascura i problemi della popolazione, ma anche i doveri di corte, tormentato dalla moglie Maria Carolina, circondato da ministri che lo spingono a condannare alla forca tutti i repubblicani, da finti cardinali che preparano la sua canonizzazione, fino ai cafoni, che si appostano per potergli consegnare qualche supplica.

Ogni volta che può, si allontana dalla corte travestendosi da popolano. In queste vesti si innamora di un'attrice di teatro, Nannina, figlia di Pulcinella, fidanzata ad un giornalista repubblicano, che scrive manifesti contro il re.  Pulcinella realizza una canzone, "Palummella", che mette alla berlina il re, chiamandolo "questo pezzo di bestione". Il re, che tenta invano di rintracciare il realizzatore della canzone; per condannarlo a morte, per puro caso scopre che la canzone è stata scritta da Pulcinella, aiutato da Nannina e dal fidanzato giornalista. Si presenta a teatro per arrestarli, ma in quel momento arrivano i Francesi, guidati da Napoleone. Ferdinando è costretto ad una fuga precipitosa e ignominiosa tra il popolo che, finalmente libero, canta in coro "Palommella".

Il film rispetta piuttosto fedelmente la storia dell'epoca, ma la narrazione è avvincente come in un film comico.

IL RESTO DI NIENTE(2004)

 

REGIA: Antonietta De Lillo

INTERPRETI: Maria de Medeiros, Rosario Sparno, Imma Villa, Raffaele Di Florio, Riccardo Zinna.

DURATA: 103 minuti.

 

La nobile Eleonora Fonseca Pimentel, di origine portoghese, nasce a Roma, ma vive a Napoli e si dedica alla cultura e alla poesia. Frequenta molti giovani della nobiltà partenopea. Sposa per interesse il Conte De Solis, ma il matrimonio fallisce perché il conte è un impenitente libertino. Eleonora  compone poesie e frequenta i principali circoli letterari dell'epoca, che diffondevano le teorie liberiste francesi in opposizione all'idea di monarchia. Si dedicò anche all'educazione del popolo, occupandosi, con altri, della redazione di un giornale. Durante la rivoluzione partenopea viene condannata a morte assieme agli altri nobili che, come lei, si sono opposti ad una monarchia ottusa e illiberale.

IN NOME DEL PAPA RE (1977)

 

REGIA: Luigi Magni

INTERPRETI: Nino Manfredi, Carmen Scarpitta, Danilo Mattei, Rosalino Cellamare, Giovannella Grifeo, Ettore Manni, Salvo Randone.

DURATA: 103 minuti.

 

Nel 1867 nella Roma pontificia di Pio IX accade un grave attentato dinamitardo in cui muoiono ventitre persone. Vengono accusati il rivoluzionario Costa e i suoi amici  Monti e  Tognetti. La madre di Costa, una contessa, si rivolge a Monsignor Colombo, giudice della Sacra Consulta per far discolpare il figlio. Per convincere il Monsignore gli rivela che lui è il padre dell'arrestato, nato da una loro breve relazione. Il prelato riuscirà a liberare Costa facendolo fuggire, ma gli altri due arrestati verranno condannati a morte dal tribunale ecclesiastico, nonostante una splendida arringa pronunciata proprio dal Monsignore, a causa della quale verrà ammonito dal pontefice e dai gesuiti.

Per un equivoco il marito della contessa, credendo che il giovane Costa sia l'amante di sua moglie, lo farà uccidere in un'imboscata. Colombo rompe con il generale della Compagnia di Gesù. Tre anni, dopo, con la breccia di Porta Pia, cadrà il potere temporale dei papi.

MARIE ANTOINETTE (2006)

 

REGIA: Sofia Coppola

INTERPRETI: Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Rip Torn, Judy Davis, Asia Argento.

DURATA: 123 minuti. 

 

Il film ci presenta un ritratto piuttosto inconsueto (in chiave pop) della regina di Francia. Maria Antonietta, promessa sposa al delfino di Francia Luigi XVI, a soli quattordici anni lo raggiunge a Versailles. La narrazione si snoda tra i rigidi rituali di corte, tra cui i lunghissimi e complicati sistemi di vestizione, a cui devono di necessità presenziare le dame più illustri, che le porgono ogni singolo capo di abbigliamento in ordine di rango. Nell'ottusità della corte francese, con un marito che non le presta alcuna attenzione e un matrimonio non consumato per molti anni, la regina-bambina compensa le sue frustrazioni dedicandosi ai cani e coltivando una relazione extraconiugale. Accusata ingiustamente di non essere capace di dare un erede al re, grazie al sostegno del fratello di Antonietta, finalmente il re si decide a far onore ai suoi doveri coniugali. 

Dopo la nascita della figlia, Marie Antoniette continua la relazione con il conte di Fersen. Il re invia aiuti ai combattenti della rivoluzione americana. Nasce finalmente il delfino di Francia.

Le gravi difficoltà finanziarie in cui versa la nazione vengono attribuite alle folli spese della regina, anche qui considerata a torto la maggior responsabile del malgoverno di Luigi XVI.

Il film ha vinto un Oscar e altri ambìti premi.