Edith Irene Södergran

Amore  (Kärlek)
La mia anima era un abito azzurro colore del cielo;

l’ho lasciato su uno scoglio, sul mare

e sono venuta da te, e somigliavo a una donna.

E come una donna mi sono seduta alla tua tavola

e ho bevuto una coppa di vino, e respirato il profumo delle rose.

Hai detto che ero bella, che somigliavo

a qualcosa che avevi visto in sogno.

Ho dimenticato tutto, la mia infanzia e la mia patria,

sapevo solo che le tue lusinghe mi tenevano prigioniera.

E tu, ridendo, hai preso uno specchio e mi hai detto di guardarmi.

Ho visto che le mie spalle erano fatte di stoffa

e si stavano sbriciolando,

ho visto che la mia bellezza era malata,

e che desiderava solo una cosa: sparire.

Oh, tienimi stretta tra le tue braccia,

che io non abbia più bisogno

di niente.

Parole calde, parole belle. Parole profonde...
Sono come il profumo di un fiore notturno
che non si vede.
Dietro loro si cela lo spazio vuoto...
Forse sono il profumo inanellato
del caldo focolare dell'amore?

Io

 

Io sono sconosciuta in questa terra,
che posa profonda sotto il peso del mare,
il sole la guarda con raggi serpeggianti
e l'aria fluisce tra le mie mani.
Mi hanno detto che sono nata in prigionia-
qui, nessun volto mi sarebbe conosciuto.
Ero una pietra, gettata qui sul fondo?
Ero un frutto, troppo pesante per il suo ramo?
Qui sto appostata, ai piedi dell'albero che fruscia,
come salirò per questi tronchi scivolosi?
Lassù, s'incontrano le chiome oscillanti,
là voglio sedere e spiare
il fumo dei camini della mia terra.

Il mio futuro

 

Il mio futuro.
Il capriccio di un attimo
mi ha rubato il futuro,
messo insieme a casaccio.
Voglio rifabbricarmelo più bello,
come l'ho sempre pensato.
Ricostruirlo su terreno solido
(le mie intenzioni)
Risollevarlo su colonne altissime
(i miei ideali)
Riaprirvi il passaggio segreto
dell'anima mia.
Rialzargli la torre scoscesa
della mia solitudine.

Io non sono una donna

Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto...
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé...
Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,
sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni.

Noi donne

Noi donne non siamo così vicine
alla terra bruna.
Chiediamo al cùculo che cosa
aspetta dalla primavera,
gettiamo le braccia intorno
al pino spoglio,
cerchiamo nel tramonto segno e consiglio.
Amai un uomo una volta
non credeva a niente...
Venne un giorno freddo
con sguardo vuoto,
se ne andò un giorno triste
con oblio sulla fronte.
Se il mio bambino non vive è suo....

L’anima in attesa

 

Sono sola tra gli alberi al lago,

vivo in amicizia con i vecchi abeti a riva

e in segreta intesa con tutti i giovani sorbi.

Sola, sto distesa ad aspettare,

non ho visto passare nessuno.

Grandi fiori mi guardano dall’alto di

lunghi steli,

pungenti rampicanti mi strisciano sul grembo,

ho un solo nome per tutto, ed è amore.

Le fiaccole

 

Voglio accendere le mie fiaccole sulla terra.
La mia fiaccola starà
in ogni cortile notturno
sulle alpi, dove il cielo è malinconia.
O mia fiaccola, illumina il volto di chi è impaurito,
di chi ha pianto, di chi è turbato, di chi si è
lordato.
Un dio dolce vi porge la mano:
senza bellezza l'uomo non vive un attimo.

Notturno 

 

Ho intonato un canto. 
Venuto non so da dove – 
è scivolato come seta sulle mie corde. 
Che sia dovuto agli sciolti capelli neri della notte? 
O forse ai bianchi tratti sognanti della luna? 
E la notte cantava, cantava 
della solitudine che cullando a tutto dà pace, 
cantava delle sognanti naiadi, 
dei ruscelli senza brusio, del segreto della gora… 
La notte aveva il fiato sospeso – 
una rosa mi si è avvizzita tra le mani – 
e tale la quiete come fosse svanito l’ultimo sospiro
del tutto.

Niente

 

Calma, bambino mio: qui non c'è niente.
Tutto è come lo vedi: il bosco, il fumo,
la fuga dei binari.
Laggiù, da qualche parte, in terre lontane
ci sono un cielo più azzurro, e rose sul muro,
o una palma, o un vento più caldo.
E questo è tutto.
Nient'altro che la neve, sui rami dell'abete.
Niente da baciare con una calda
bocca che, come tutte, col tempo si raffredda.
Tu dici, figlio mio, che hai un cuore forte,
che peggio che morire è vivere inutilmente.
Di morte, parli? Non lo senti, lo schifo
della sua veste? Niente fa ribrezzo
come la morte cercata. Impariamo ad amare
le lunghe ore malate dell'esistenza,
gli angusti anni di smania,
quanto i brevi momenti in cui il deserto fiorisce.

Il giorno si raffresca

 

I

Il giorno si raffresca verso sera...
Bevi il calore dalla mia mano,
la mia mano ha lo stesso sangue della primavera.
Prendi la mia mano, prendi il mio braccio bianco,
prendi il desiderio delle mie spalle strette.
Sarebbe strano sentire
per una notte almeno, una notte come questa,
la tua testa pesare sul mio seno.

II

Hai gettato la rosa rossa del tuo amore
nel mio grembo bianco -
la tengo stretta nelle mie mani calde
la rosa rossa del tuo amore, che appassisce presto...
O tu, dominatore dagli occhi freddi,
io accetto la corona che mi porgi,
essa fa piegare il mio capo sul mio cuore.

III

Ho visto il mio signore per la prima volta oggi,
tremante, l’ho subito riconosciuto.
Ora sento già la sua mano pesante sul mio braccio leggero...
Dov’è il mio riso sonoro di vergine,
la mia libertà di donna dal capo altero?
Ora sento la stretta forte di lui sul mio corpo vibrante,
ora odo il suono duro della realtà
contro i miei fragili, fragili sogni.

IV

Hai cercato un fiore
e trovasti un frutto.
Hai cercato una sorgente
e trovasti un mare.
Hai cercato una donna
e trovasti un’anima -
tu sei deluso.

Dalla raccolta “Dikter”/Poesie (1916)

Eros

 

Eros, tu il più crudele di tutti gli dei,
perché mi hai condotto alla terra oscura?
Quando crescono, le fanciulle
sono escluse dalla luce
e gettate in uno spazio oscuro.
La mia anima non stava sospesa come una stella felice
prima d'esser attratta nella tua corona rossa?
Vedi, sono legata mani e piedi,
senti, sono costretta in tutti i miei pensieri.
Eros, tu il più crudele di tutti gli dei:
io non fuggo, non aspetto,
soltanto, soffro come un animale.

(da La terra che non è - 1925, postumo)

La sposa

 

Il mio cerchio è stretto e l'anello dei miei pensieri
intorno al dito.
C'è qualcosa di caldo, in fondo a quanto è sconosciuto intorno a me,
come il profumo leggero, nel calice della ninfea.
Migliaia di mele pendono nel giardino di mio padre,
rotonde e compiute in se stesse-
così, anche la mia vita indecisa è diventata
forma, rotonda, gonfia e liscia- e semplice.
Stretto è il mio cerchio e l'anello dei miei pensieri
intorno al dito.

Crepuscoli viola

 

Crepuscoli viola porto in me, dall'origine,
vergini nude, che giocano con centauri galoppanti...
Giorni di sole gialli con magnifici sguardi,
solo i raggi del sole degnamente festeggiano un tenero corpo di donna ...
L'uomo non è venuto, non c'è mai stato, mai ci sarà ...
L'uomo è uno specchio fallace, che la figlia del sole getta furiosa contro 
                                         [il fianco della rupe,
l'uomo è una menzogna, che non capiscono i bimbi innocenti,
l'uomo è un frutto marcio, che disdegnano le labbra fiere. 

Sorelle care, venite in alto, sù sulle rocce più salde,
siamo tutte guerriere, eroine, amazzoni,
occhi innocenti, fronti di cielo, larve di rosa,
ondate grevi e uccelli smarriti,
siamo i rossi meno attesi e più profondi,
macchie di tigre, corde tese, stelle senza vertigine. 

La luna

 

Tutto ciò che è morto è meraviglioso
e ineffabile:
una foglia morta e una persona morta
e il disco della luna.
E tutti i fiori sanno un segreto
e il bosco lo conserva:
che il corso della sfera della luna, intorno alla terra,
è il corso della morte.
E la luna fila il suo meraviglioso tessuto,
che amano i fiori,
e la luna fila la sua rete favolosa
intorno a tutto ciò che vive.
E la falce della luna recide fiori
nelle notti di fine autunno,
e tutti i fiori aspettano il bacio della luna
in infinita nostalgia.

VAN GOGH - Caffé di notte
VAN GOGH - Caffé di notte

Le stelle

 

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull'erba;
il mio giardino è pieno di schegge.

Scherzo

 

Stelle lassù, inequivocabilmente chiare;
il mio cuore sulla terra, inequivocabilmente chiaro.
Magnifica notte di stelle, noi siamo una cosa sola.
Non siedo, tremando, su una fune di stelle che potrebbero spezzarla?
Tempo, sei tu, abisso sonnolento, che mi provochi sbadigliando?
Pericolo per i piedi stanchi della danzatrice,
pericolo per le braccia dello scalatore, che allentano la presa,
pericolo per il nastro di perle, temerariamente teso.
Tempo ‑ perisci!
Ogni stella mi fa l'occhiolino: io sono te!
Ogni stella mi bacia sulla bocca: resta da me!
Le stelle chiudono un cerchio intorno a me sempre più vicino, più vicino,
tutto il mio busto dentro, in un vapore di stelle.
Cosa faccio là dentro? Piango?
La sera dorme. Il re del mare beve dalla conchiglia.
Nessuno si muoverà. Ma la danzatrice avanzi
sulle punte di mezzanotte,
e cada in ginocchio e tenda il braccio
e baci il bello.

 

Autunno

 

Gli alberi nudi stanno intorno alla tua casa
e lasciano entrare cielo e aria senza fine,
gli alberi nudi scendono alla riva
e si specchiano nell'acqua.
Un bimbo gioca ancora, nel fumo grigio dell'autunno,
una fanciulla va, i fiori tra le mani,
e all'orlo del cielo
in volo si alzano uccelli bianco-argentati.

Campi di luce

 

Io ho energie. Non temo nulla.
Luce è il cielo per me.
Se rovina il mondo-
io non rovino.
I miei orizzonti stanno luminosi
sopra la notte tempestosa della terra.
Uscite dal campo di luce misterioso!
Inflessibile, la mia forza aspetta.

 (da La lira di settembre)

La terra che non è

 

Ho nostalgia della terra che non è,
poiché tutto ciò che è, sono stanca di desiderarlo.
La luna mi racconta, in rune d'argento,
della terra che non è.
La terra, dove ogni nostro desiderio è meravigliosamente appagato,
la terra, dove tutte le nostre catene cadono,
la terra, dove rinfreschiamo la fronte lacerata
nella rugiada della luna.
La mia vita fu una bruciante illusione.
Ma una cosa ho trovato e una l'ho veramente ottenuta-
la strada per la terra che non è.

 

Nella terra che non è
dove il mio amore va con corona scintillante.
Chi è il mio amore? La notte è oscura
e le stelle fremono in risposta.
Chi è il mio amore? Qual è il suo nome?
I cieli formano volte sempre più alte,
e un essere umano annega in infinite nebbie
e non sa risposta.
Ma un essere umano è nient'altro che certezza.
E alza le braccia più in alto di tutti i cieli.
E viene una risposta: Io sono colui che ami e sempre amerai.

 

Istinto

 

Il mio corpo è un mistero.
Finché questa fragile cosa è viva
Tu sentirai il suo potere.
Salverò il mondo.
Questo è il motivo per cui il sangue di Eros scorre attraverso le mie labbra
E le corse dorate di Eros attraverso i miei riccioli stanchi.
Ho solo bisogno di guardare,
debolmente o con dolore: la terra è mia.
Quando giaccio esausta sul mio letto
Lo so: in queste mani indebolite giace il destino della terra.
È il potere che mi fa tremare di paura,
è il potere che si muove nelle pieghe del mio vestito,
ed è il potere,che non teme abissi, che sta davanti a te.

Primavera nordica

 

Tutti i miei castelli d’aria si sono sciolti come neve,

tutti i miei sogni defluiti come acqua,

di tutto ciò che ho amato mi rimane

un cielo azzurro e qualche pallida stella.

Il vento si muove piano tra gli alberi.

Il vuoto riposa. L’acqua è silenziosa.

Il vecchio abete sta sveglio e pensa

alla nuvola bianca baciata in sogno.

La tua nostalgia

 

La tua nostalgia è un mare che puoi navigare,
la tua nostalgia è un terreno su cui puoi camminare,
perchè te ne stai allora inerte e scorata
fissando il vuoto?
Verrà un mattino con un orizzonte più rosso
di tutti gli altri,
verrà un vento a porgerti la mano:
mettiti in cammino!

 

(Da Notturno ed altre poesie)

Le fiaccole


Voglio accendere le mie fiaccole sulla terra.
La mia fiaccola starà
in ogni cortile notturno
sulle alpi, dove il cielo è malinconia.
O mia fiaccola, illumina il volto di chi è impaurito,
di chi ha pianto, di chi è turbato, di chi si è lordato.
Un dio dolce vi porge la mano:
senza bellezza l'uomo non vive un attimo.

(da "L'altare delle rose" - 1919)